FERMO - Più umanità, più racconto, più unità, più efficacia. Sono i pilastri della Medicina narrativa. Un ambito poco conosciuto dal grande pubblico, ma con una «crescente attenzione come approccio capace di riportare al centro della cura il vissuto della persona, integrando le competenze tecniche e scientifiche della medicina con una dimensione più umana e relazionale». Lo scrive il prof. Massimiliano Marinelli, medico, docente, direttore del Centro studi SIMeN (Società Italiana di Medicina narrativa).
A distanza di alcuni mesi dal convegno di Macerata proposto dall'Ordine degli Infermieri, venerdì 7 febbraio alle ore 21, a Fermo, nella Biblioteca Spezioli, di Medicina narrativa tratteranno il prof. Marinelli, il prof. Luigi Alici docente emerito di Filosofia Morale, e il giornalista/scrittore Adolfo Leoni.
L'iniziativa è stata presa dall'Associazione Medici Cattolici, in collaborazione con gli Ordini dei Medici e degli Infermieri della provincia di Fermo, il comune di Fermo, e la Biblioteca civica. Il luogo dell'incontro non è casuale: la Biblioteca Spezioli prende il nome da Romolo Spezioli il celebre medico della regina Cristina di Svezia, e vanta numerosi libri proprio di medicina.
Tornando alla Narrativa, la «si intende – precisa il prof. Marinelli - come una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere ed integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Essa propone una concezione allargata della cura e si riconosce in un’etica della cura».
Obiettivo dell'evento di venerdì sarà quello di «evidenziare il contributo della Medicina narrativa nella pratica medica, come integrazione della Medicina Basata sulle Evidenze, e creare un dialogo interdisciplinare con un filosofo morale esperto in etica della cura e un giornalista che porterà la propria esperienza personale di cura attraverso la narrazione». Sarà un intreccio di riflessioni teoriche, esperienze personali e pratiche cliniche con l’obiettivo di dimostrare il valore aggiunto della narrazione come strumento comunicativo ed etico.
L’evento può rappresentare un’opportunità per i professionisti della salute di acquisire nuovi strumenti comunicativi e di riflettere sul proprio ruolo etico nella relazione di cura. La partecipazione attiva alla formazione narrativa permette al personale sanitario di migliorare la capacità di ascolto, e collaborazione, essenziali per una medicina incentrata sulla persona.
Nell'occasione saranno presentati due libri del prof. Marinelli: Dizionario di Medicina narrativa. Parole e Pratiche, e Cos'è la medicina narrativa.
Dal canto suo, il prof. Luigi Alici si è molto dedicato a questo settore come docente di Etica della vita e della cura presso il Master interuniversitario in “Medicina narrativa, comunicazione ed etica della cura” in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università Politecnica delle Marche. Le sue ricerche e i suoi scritti hanno fatto perno sui temi della reciprocità asimmetrica, della fragilità e della cura, con particolare attenzione al rapporto tra natura, persona e libertà.
In un precedente incontro, il prof. Alici ha spiegato il passaggio avvenuto nell’Età moderna, con la nascita della Scienza moderna. «La rottura più evidente – ha detto - è quella che ha luogo tra la cura di sé e la cura degli altri: quest’ultima viene appaltata alla medicina e diventa pratica specialistica nelle mani di persone competenti, i medici, chiamati a formarsi nell’ambito di un modello scientifico riduzionistico. Il riduzionismo metodologico si è poi progressivamente trasformato in riduzionismo assoluto e la Medicina, divenuta iper-specialistica, ha dimenticato la persona! Il riduzionismo – è innegabile – “ha funzionato”, “funziona”, ma il suo prezzo è alto: mette da parte tutto il resto, dimentica il Tutto, l’Intero, ossia la complessità psico-fisica dell’umano. Maturata questa consapevolezza, oggi, si sta lentamente affermando un processo di ricomposizione». Ed ecco, allora, il dispiegarsi della Medicina narrativa.
A coordinare i lavori di venerdì sarà il dott. Patrizio Borsoni, medico fermano.