di Chiara Fermani
MONTEGIORGIO - Il ricordo di un'esperienza è sempre più forte e duraturo di qualsiasi souvenir e Cerreto Medievale è proprio questo, un'esperienza a 360 gradi nel Medioevo magico ed affascinante.
Lo sa chi nell'ultimo weekend ha deciso di tuffarsi in quell'epoca magica finora letta solo nei libri di storia, ma che l'associazione Rivivi Cerreto ha saputo ricreare nei minimi dettagli. L'anno della ripartenza per questa manifestazione, che da oltre dieci anni porta migliaia di visitatori nel borgo nascosto di Cerreto, frazione di Montegiorgio a due passi da Rapagnano, è stato un anno da record, al di sopra di ogni aspettativa anche a causa delle condizioni meteo.
Dopo l'ultima fortunata edizione nel 2018, con quasi 4mila visitatori nelle due giornate, quest'anno le presenze sono state circa 3500 solo nella serata di sabato 3 e domenica, nonostante la pioggia, il pubblico è stato numeroso e gli spettacoli in programma sono stati ugualmente garantiti.
“Ringrazio gli artisti che si sono esibiti anche sotto l'acqua - sono le parole del direttore artistico Marco Rapazzetti - per offrire la loro arte ai coraggiosi che non si sono lasciati intimorire dalla pioggia e che sono venuti alla festa. È stato anche un segno di affetto nei confronti di tutta l'organizzazione. Gli artisti provengono da ogni parte d'Italia ma ogni volta che arrivano a Cerreto non smettono di dire che si sentono a casa loro e parlano di noi in giro per l'Italia”.
La grande macchina dell'associazione Rivivi Cerreto, nata per riscoprire e valorizzare questo storico borgo ha curato, con dovizia di particolari, l'allestimento di tutta l'area coinvolta, quest'anno con una chicca in più, il cambio della moneta, che per due giorni è stata il Cerro.
Muniti di un sacchettino in velluto pieno di monete, i visitatori hanno potuto usufruire delle prelibatezze dei punti di ristoro dislocati a partire dalla piazza centrale, alla Grotta Castellana, per poi proseguire verso la Locanda del Borgo fino alla Taverna del Cerro, immersa nel bosco, dove si poteva degustare stinco di maiale e birra medievale. Molto partecipati gli spettacoli proposti, con circa 100 tra artisti e figuranti: combattimenti armati, giochi di fuoco, serpenti, giullari e il mercatino degli antichi mestieri con la fabbricazione della carta, delle candele, la tessitura, l'arte orafa, la lavorazione del ferro e la richiestissima cartomante.
E poi i giochi medievali, il tiro con l'arco e la musica, le melodie di tempi lontani dell'arpa e del liuto e quella degli immancabili Errabundi Musici, gruppo che a Cerreto ha il suo campo base dal quale partire per i festival storici di tutta Italia.
“La qualità degli spettacoli è stata veramente alta – sottolinea soddisfatto Rapazzetti - e sono stati replicati in spazi diversi nell'arco della serata per poter dare occasione allo spettatore di gustare tutto ciò che è stato proposto, ogni angolo del borgo era animato da qualche intrattenimento e ringrazio molto il pubblico per l'ordine e il rispetto dell'ambiente, domenica mattina il borgo era pressoché pulito”.
Protagonista di questa edizione anche la fotografia con il concorso curato dal fotografo Claudio Marcozzi, impossibile, per i tanti che avevano la macchina fotografica al collo, non fotografare la suggestiva chiesa di San Michele e Santa Dorotea senza tetto, dove il giornalista leoni ha realizzato l’intervista impossibile a Papa Sisto, e gli affreschi della chiesa di S.M. Delle Grazie, a luglio si scoprirà chi ha saputo cogliere la magia di questa festa in uno scatto.
“Un ringraziamento – conclude il direttore artistico – va all' amministrazione comunale, all'assessore alla cultura Vita e al sindaco Ortenzi, che hanno preso parte all'evento sia sabato che domenica, all'Archeoclub per le visite guidate, a tutti i volontari, circa 150, che hanno lavorato per giorni fino a tarda notte e agli abitanti di Cerreto che hanno messo a disposizione le loro strutture ed abitazioni, contribuendo in modo importante alla realizzazione della festa”.
