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La Finanza bussa a casa dei furbetti del reddito di cittadinanza: 55 fermani nei guai

3 Agosto 2021

FERMO - Furbetti del reddito di cittadinanza e false dichiarazioni per ottenere sussidi e aiuti economici in tempo di pandemia. I responsabili sono stati smascherati grazie alle indagini dei Finanzieri del Gruppo e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Fermo.

Negli ultimi mesi di attività sono state individuate 55 false autocertificazioni di requisiti per ottenere vari benefici economici. Le dichiarazioni sostitutive sono presentate dai cittadini per ottenere sussidi di varia natura come il reddito di cittadinanza, l’assegno sociale, il gratuito patrocinio, la cassa integrazione o i contributi a fondo perduto introdotti dal decreto legge 34/2020, in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali, in favore delle aziende in difficoltà a causa della pandemia.

Richieste fatte e ottenute sulla base di documentazioni irregolari.  In merito al reddito di cittadinanza, concesso sulla scorta di autocertificazioni attestanti tra l’altro oggettive condizioni di difficoltà economica, sono state molteplici le discordanze rilevate dalle Fiamme Gialle fermane tra la situazione economica e patrimoniale dichiarata e quella effettiva dei richiedenti.

Oltre a falsità e omissioni relative alla situazione economico patrimoniale, sono emerse ulteriori situazioni incompatibili con la legittima riscossione del beneficio, come la carenza del requisito di residenza minima di 10 anni sul territorio italiano, l’assenza del permesso di soggiorno permanente o inesattezze circa l’effettiva composizione del nucleo familiare. In uno dei numerosi casi riscontrati, i militari hanno denunciato una donna, cittadina extra-comunitaria residente a Porto Sant’Elpidio che all’aeroporto Marconi di Bologna è stata trovata in possesso di 20mila euro  in contanti, mai dichiarati all’Inps, né al momento della presentazione dell’istanza per l’ottenimento del beneficio, né successivamente.

Sul fronte dei controlli eseguiti per verificare la corretta percezione dei contributi introdotti dalle norme emergenziali in favore delle imprese colpite dalla crisi pandemica, i militari del Gruppo di Fermo hanno poi constatato la posizione irregolare di due aziende, elevando nei loro confronti  sanzioni amministrative pecuniarie, poiché entrambe hanno dichiarato un’inesistente contrazione del volume d’affari realizzato ad aprile 2020, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Nel corso di un analogo controllo effettuato nei confronti di un’autofficina  nel fermano, che aveva  illegittimamente beneficiato del contributo a fondo perduto, è stata  riscontrata la presenza di un lavoratore, posto in cassa integrazione da un’altra azienda operante nel medesimo settore, intento a svolgere a nero le proprie mansioni di meccanico. Al termine dell’attività i militari hanno elevato a carico del datore di lavoro la sanzione amministrativa di circa novemila euro.

Da ultimo, è stato denunciato per falsità e omissioni un cittadino italiano residente nel fermano per non aver dichiarato di percepire il reddito di cittadinanza nell’istanza avanzata al Tribunale di Fermo per ottenere, in una causa penale, il patrocinio gratuito a spese dello Stato. Nel complesso, l’azione di contrasto dei militari del Comando Provinciale di Fermo agli illeciti compiuti in materia di spesa pubblica ha permesso di constatare l’indebita percezione di oltre 165mila euro. 

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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