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La filosofia si prende piazze, parchi e teatri. Baratto riaccende il Filofest con le 'Emozioni'. Carofiglio, Nardone e tanta natura

16 Giugno 2022

AMANDOLA - In cammino tra parole e riflessioni: il Filofest 2022 torna alla sua origine. “La pandemia ci aveva fermato, ma ripartiamo dal lago di San Ruffino, casa madre del Filofest con la sua camminata filosofica dall’osteria del Lago al parco dei cervi. Giusto quindi essere qui”. Sono 12 anni che la manifestazione ideata da Wega sdogana la filosofia “utilizzando un linguaggio accessibile nei luoghi della quotidianità”.

Piazze, ristoranti, bar e camminate son da sempre un must del programma. “Non facile riprendere le fila del discorso, ma ci aiuta il tema, le Emozioni. Vogliamo raccoglierle e trasformarle in qualcosa di operativo” aggiunge Baratto, uno che ha capito prima di altri l’importanza di investire sulla cultura e farne veicolo di turismo.

“Il progetto La terra che cura ne è stata la prova. Abbiamo riempito luoghi offrendo la natura, la storia dei borghi e l’enogastronomia” e ora si riparte, sapendo che tutto sarà migliorabile e potenziabile, come ricorda subito uno dei sindaci coinvolti, Marco Rotoni di Servigliano: “Nel 2023 sarebbe importante collegare alcune date, per creare dei we culturali”. Magari creando un mix coni vicini di Smerillo, ovvero il festival Le Parole della Montagna.

Partner è la libreria Rinascita di Ascoli Piceno con Eleonora Tassoni, che pur di esserci alla presentazione si collega da Londra: “Siamo onorati di essere stati coinvolti nel Filofest, con Baratto da anni abbiamo un sogno: portare i libri e la lettura in luoghi in cui con difficoltà entrano. Ripartire dalle emozioni è fondamentale, la pandemia ci ha in qualche modo silenziato le emozioni, che passano attraverso il contatto con le persone, l’avvicinarsi. Gli ospiti sono tutti di alto livello, i nostri lettori parteciperanno e tanti speriamo di raggiungerne”.

Un piccolo sogno di Wega resta quello di creare una libreria mobile, con un piccolo pulmino, in cui le persone possono leggere libri o comprarli. “Un progetto a cui crediamo e che realizzeremo con la Rinascita. Tornare al libro cartaceo è importante, dobbiamo annusare le pagine” riprende Baratto.

Per ripartire, ci sono i filosofi amici, punti di riferimento come Umberto Galimberti e Vito Mancuso, ma anche importanti novità. Ognuno sarà in una location diversa. “Novità è quella che tocca Amandola, con Gianrico Carofiglio che sarà il 9 luglio in piazza”.

Soddisfatto Adolfo Marinangeli, che proprio lo scrittore-giudice sognava di avere. “Il Filofest doveva essere ad Amandola, luogo dove è stata partorita l’iniziativa che prima del sisma è stata l’anima della zona montana. La serata di Carofiglio, in piazza alle 2130, diventa il ‘nostro’ dopofestival, visto che alle 16 ci sarà il concerto di Cristicchi sul monte Amandola per RisorgiMarche con un inedito dedicato a Battiato. Volevamo Carofiglio perché è uno dei personaggi italiani più importanti. Parlare di emozioni è fondamentale, anche perché finalmente le stiamo rivivendo, ogni giorno”.

Emozionarsi sentendosi comunità, partendo dal lago di San Ruffino che vuole essere l’hub di iniziative, anche grazie al maxi progetto sul Pnrr che connetterà ancora di più il territorio, che sempre deve passare per la porta dei Sibillini, ovvero Servigliano.

Sono fondamentali i comuni per tutto questo. Il Filofest debutta per la prima volta a Monte Urano, che apre anche la rassegna. E lo fa dalla piazza con Umberto Galimberti il 24 giugno alle 2115. “Questo festival lo seguo da anni, anche durante il periodo online della pandemia. Un punto di riferimento per continuare a pensare e stare insieme. Stiamo lavorando – racconta la sindaca Moira Canigola - per coinvolgere il pubblico che abbiamo abituato a discutere e a saper leggere contenuti. E poi noi crediamo nella lettura e nella cultura come strumento per superare ogni difficoltà”.

Matteo Menconi, presidente Fis, è un altro partner, compagno di viaggio di ‘Un calice di filosofia’, la rassegna che Wega ha vissuto durante la pandemia in maniera online. “Siccome ci piaceva condividere i sensi, abbiamo unito la filosofia con il vino. Per farlo – sottolinea Baratto - serviva da un lato chi la filosofia la conosce, e questo è stato Sergio Labate, dall’altro chi il vino lo sa insegnare agli altri, la Federazione Italian Sommelier. Insieme siamo entrati nelle cantine”. “Non siamo più noi che cerchiamo le cantine, ma son le cantine che cerca la Fis per ospitare l’evento. Il nostro obiettivo è far conosce un prodotto, ma soprattutto delle realtà, come fatto con Il Pollenza” ribatte il presidente Fis Marche.

Seguendo il calendario, a Falerone arriva Giorgio Nardone, psicoterapeuta di fama internazionale, il 27 agosto al teatro romano: “Mi sento a casa con il Filofest. Leggere nomi così importanti gratifica, è la riprova di quanto Wega sia vicina al territorio e all’entroterra, che spesso viene dimenticato. Non ci si deve sempre spostare sula costa, con il Filofest le persone arriveranno quassù” chiosa sorridente Pisana Liberati, vicesindaca di Falerone e consigliera provinciale.

Servigliano è la seconda casa di Wega, che ha la sua sede ad Amandola ma molti dei suoi progetti sviluppati, a cominciare dal quello sulla formazione contro la dispersione scolastica, si consolidano nelal città della quintana. Il 20 luglio, in uno spazio verde suggestivo, ci sarà Vito Mancuso alle 1830: “Come città entriamo in tutte quelle ‘fughe’, per usare un termine ciclistico, del territorio che poi arrivano al traguardo. Per noi è la qualità della vita dei cittadini l’obiettivo. Ci apriamo a situazioni interessanti e stimolanti. Mancuso è già stato a Servigliano nell’ambito di un progetto scolastico. Quando mi ha chiesto chi volevo, ho scelto lui perché ripetita iuvant, ritengo sia una grande opportunità”.

Ascolta tutti Andrea Putzu, consigliere regionale e presidente della commissione turismo: “Siamo sempre stati un partner e confermiamo la vicinanza. Il fatto che ci siano più sindaci insieme con Wega è la riprova che sappiamo fare squadra. Non ho mai partecipato, questa volta ci sarò sapendo che il prossimo anno sarà un’edizione ancora più bella, perché ci crediamo nel Filofest”. Avere la regione a fianco per Wega è determinante, che sia con le risorse o con un patrocinio che apre molte porte.

In chiusura, il sindaco di Monte San Martino che questa volta non ha un ruolo attivo, ma è sede della chiusura del festival, il parco dei cervi: “Questo lago è di tutti. il Covid ci ha insegnato a fare rete e finalmente sappiamo attirare”.

Ogni incontro gratuito e accessibile a tutti. “Cresceremo? Il Filofest ha cambiato i connotati: le sinergie umane che nascono durante un incontro diventano poi matching professionale. Per cui sì – conclude Baratto – cresceremo con il ‘calice di filosofia’, con il Filofest e con il lavoro di squadra per offrire momenti di cultura durante tutto l’anno”.

Raffaele Vitali

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