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La Cina corre: profitti industriali in crescita del 106%. Boom del lusso. Della Valle: "Code fuori dai negozi Tod's"

27 Maggio 2021

di Raffaele Vitali

SANT’ELPIDIO A MARE - “Abbiamo registrato una crescita a tripla cifra in Cina, bellissimi i risultati del marchio Roger Vivier”. Così due settimane fa Diego Della Valle presentando al trimestrale. Parole seguite da una serie di numeri con percentuali di crescita in doppia e tripla cifra rispetto al 2020 e al 2019.

Parole che oggi hanno anche una immagine a supporto, quella delle code fuori dai negozi in Cina, che sono 50, dove hanno ottenuto un grande impatto le nuove collezioni. “Abbiamo sempre creduto nella Cina come mercato sensibile ai valori del Made in Italy e della qualità, tanto che fin dal 1997 siamo presenti nella Greater China” ribadisce mister Tod’s. Lvmh o no, la strategia del gruppo elpidiense continua a funzionare.

Il radicamento nel Paese, che molti brand inseguono senza raggiungerlo, è stato fondamentale in questa fase di ripresa post pandemia. “Una storicità che oggi sta pagando in termini di fedeltà dei consumatori e di brand awareness da parte anche dei più giovani clienti che, sempre più, si avvicinano al marchio” ribadisce in una nota l’azienda.

Ad aiutare la crescita del lusso in Cina ci sono i dati dei primi quattro mesi del 2021 relativi alla crescita dei profitti delle maggiori industrie cinesi. Tutte hanno accelerato stando al National Bureau of Statistics (NBS). Secondo le cifre, le imprese del settore industriale con un fatturato annuo di almeno 20 milioni di yuan (3,12 milioni di dollari) hanno fatto registrare un aumento dei profitti complessivi del 106% su base annua nel periodo gennaio-aprile, superando i 2.590 miliardi di yuan (405,9 miliardi di dollari). Questo dato, se confrontato con i primi quattro mesi del 2019, rappresenta un aumento del 49,6%.

Segnali cinesi che hanno prestazioni simili, ma non così dirompenti, in mezzo mondo. "Il mercato del lusso, dopo il rallentamento del 2020 a causa delle chiusure dei negozi, sta crescendo e crediamo possa continuare a crescere nel post pandemia" aggiunge il ceo di Moncler, Remo Ruffini.

Che tocca un altro tema caro a Della Valle: "Sono semrpe più importanti le risorse umane, servono nuove competenze alla luce dei repentini cambiamenti in particolare sul fronte della digitalizzazione e della sostenibilità. Serve un'istruzione diversa che dia la possibilità di assumere giovani che conoscano queste materie. Servono esperti per diventare una nuova azienda contemporanea".

Sfide per un sistema che ha ora in Reno Rosso, patron di Diesel, il riferiemnto per il mondo fashion all'interno di Confindustria che gli ha afifdato la delega al Made in ITaly e all'eccelelnza.

@raffaelevitali

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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