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La Ciip riparte da Alati, il presidente degli investimenti. Le nuove sfide: siccità e caro energia

29 Giugno 2022

FERMO – “I risultati hanno detto che Giacinto Pino Alati doveva essere confermato presidente” sottolinea l’assessore alle Partecipate di Fermo, Alessandro Ciarrocchi, intervenendo all’assemblea elettiva della Ciip che ha confermato per la quinta volta il presidente. Che non era presente, ma ha incassato il placet di quasi tutti i sindaci, che son 59, tra Ascoli e Fermo. Solo Castel di Lama e Appignano si sono astenuti.

Alati è arrivato alla conferma anche grazie al lavoro fatto dal capoluogo della provincia fermana, che ha saputo tenere compatti i suoi sindaci e andare poi ad accordarsi con Marco Fioravanti, primo cittadino di Ascoli Piceno e neo presidente dell’Ato.

C’era chi avrebbe voluto il rinnovamento, più fisiologico che per critica sul lavoro di Alati, ma alla fine i quindi comuni piceni battaglieri hanno alzato bandiera bianca quando San Benedetto ha rinunciato a presentare l’ex conigliere regionale Urbinati.

L’assemblea ha così dato pieno mandato ad Alati, rinnovando il consiglio con ingressi utili a placare anche i riottosi: entrano la commercialista ascolana Maddalena Ciancaleoni, confermata la grottammarese Nives De Angelis, novità è Gianluca Pompei di San Benedetto e infine Fausto Raschioni che copre l’area dei Sibillini. “I vertici della Ciip sono sempre sul territorio, soprattutto i due direttori e questo è fondamentale per far lavorare al meglio il Cda. Ringrazio quello vecchio e do il benvenuto ai nuovi” ribadisce Ciarrocchi

Subito due sfide per la Ciip: siccità e caro energia. Con la prima Alati ha combattuto per tutto il 2021 e ne avrebbe fatto anche a meno. la seconda impatta, visto che i costi di gestione sono più che raddoppiati.

La Ciip ha chiuso il bilancio con 6,6 milioni di utile e investimenti per più di 20milioni di euro. Cinquanta milioni di euro il fatturato che ha perso 2milioni di euro a causa della crisi idrica. Nel 2021 gli investimenti sono cresciuti rispetto alla previsione che era di 19milioni. In vent’anni la Ciip ha investito 223 milioni, l’80% durante i 12 anni sotto la guida di Alati.

La società gestisce numerosi impianti: 73 sorgenti, 4 impianti di soccorso, 792 serbatoi, 65 impianti di depurazione e una rete idrica di 6431 chilometri oltre 2353 di fogne. Santa Caterina, fosso dei galli, Castel Trosino e Petritoli sono i quattro impianti di soccorso fondamentali per evitare chiusure in tutto il territorio in caso di siccità.

“Acqua e ambiente sono le risorse che proteggiamo e preserviamo. Insieme ai communi si arriva alle sei bandiere blu (diventeranno 7 nel 2023 con il ritorno di Porto San Giorgio, ndr), monitorando acque di balneazione e depurazione”. Avanti così, avanti con il fermano Alati.

Raffaele Vitali

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