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La Cavalcata unisce, il Palio divide. Iorizzo: "Il mio dipinto rompe la tradizione". Torresi: "Mancano duomo e cavalli, non va"

29 Luglio 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – Il Palio, come è stato scoperto, ha fatto discutere. “Bello”, “bellissimo”, “dove sono i cavalli”, “ma il duomo?”, il Palio è altro”, “che sguardo”. Ecco alcune delle reazioni a cui, con calma, replica il pittore Michelino Iorizzo, spigando come è nata l’opera che riceverà la contrada vincitrice il 15 agosto.

Il sindaco Paolo Calcinaro gioca da pompiere: “Un bel palio, l’artista si è messo in gioco, immedesimandosi nella Cavalcata. In tanti ora lo vogliono fare proprio. E poi quell’atmosfera con cui è stato accolto l’ha reso magico”.

Dietro la scelta, anche rivoluzionaria, c’è Andrea Monteriù, il professore universitario che della Cavalcata è vice presidente: “Sembrano opere statiche le sue, ma in realtà sono una storia in movimento. Per questo nella brochure ho scelto la frase ‘il tempo si dissolve nello sguardo dell’anima’. Questa è la sensazione che proverete visitando la sua mostra durante i giorni della rievocazione”.

Iorizzo è un artista poliedrico che ha dedicato la carriera alla pittura e alla scultura. Classe 1971, diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma dove fu allievo di Sandro Trotti, “lo conobbi perché cercavo il pittore più bravo dell’Accademia da cui imparare” racconta. È stato quello il momento in cui è iniziato il suo rapporto con Fermo, a cui ha dedicato un’opera ora in mostra, dipinta nel 2015. Ha insegnato in Italia e all’estero, specialmente in Cina. Paesaggi figurativi e volti frutto dell’immaginazione, frutto di sogni o incontri fugaci. La sua tecnica dà una patina d’antico alle opere che oscillano tra ricerca realistica e visione personale, frutta di talento e irrequietezza.

Quell’irrequietezza che gli ha fatto ‘stravolgere’ il tradizionale drappo.” Intanto – aggiunge Monteriù – è il primo palio su tavola, perché questo richiede la sua tecnica”. Potrebbe bastare questo per fare rumore, ma c’è di più.

Come precisa il vicesindaco, nonché assessore alla Cavalcata, Mauro Torresi. È lui a dare voce ai tanti che avrebbero voluto altro: “La tradizione forse andava rispettata, il cavallo e il duomo rappresentano Fermo. Che il dipinto sia bello è evidente, ma potrebbe rappresentare ogni cosa. Ci sono degli elementi distintivi che devono esserci in un Palio, non qualcosa che limita la creatività dell’artista ma che deve rappresentare la manifestazione della città. Per cui, queto Palio non lo ritengo la scelta giusta per rappresentare la nostra cavalcata. Una rievocazione si può dire tale solo se si fonda sul rispetto delle fonti e la riproduzione fedele di ciò che è stato. Ma, sia chiaro, il dipinto è bellissimo”.

La critica dell’assessore delegato non stupisce Iorizzo: “Con Monteriù abbiamo pensato di rompere la tradizione. Questa è la mia idea di sgrezzare la figura della Madonna, sempre rappresentata con cavalli, duomo e torri. Opere didascaliche, invece qui ricordiamo che la Madonna era giovane e io ho voluto cogliere lo sguardo di un’adolescente che viene investita di un carico così pesante”.

Chi ammira l’arte, noterà la contemporaneità, il taglio moderno “e una pittura che riprende lo stile Pollock o quello sguardo che fa sembrare che sia l’opera a guardare lo spettatore”.

Per cui, critiche a parte, Iorizzo ha seguito un compito chiaro: rompere la tradizione. “Questo palio, il più antico d’Italia, viene così traghettato ai giorni nostri” ribadisce l’autore che invita a toccare le sue opere i mostra, anche in questo distinguendosi dalla tradizione: “Il lavoro traspare sotto la materia che va compresa. E solo toccando si comprende il tempo che c’è dietro la sua realizzazione. L’artista deve lanciare dei segnali, che possono essere fraintesi, ma poi con il tempo diventeranno comuni”.

All’altro vicepresidente Montelpare il compito di far uscire tutti sereni dalla presentazione: “Questa è una cavalcata che fa cultura e storia, questo è quello che deve essere la Cavalcata dell’Assunta che nel corso degli anni riesce sempre ad affascinare chi partecipa. Non è solo storia la nostra rievocazione, è il tessuto sociale della città di Fermo”.

E la società evolve, almeno questo Iorizzo, che ha passato anni nel Fermano insieme con il maestro Trotti, prova a raccontare. E che l asua mostra, al piano terra dei palazzo dei Priori, rende ancora più chiaro.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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