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La Casa Museo Licini si apre alla scultura: in mostra la 'Grande Anima' di Ugo Riva. Giustozzi: con le opere dal dolore alla speranza

14 Aprile 2022

di Chiara Fermani

MONTE VIDON CORRADO – Pasqua, 25 aprile, primo maggio: giorni di lavoro e festa che ben si abbinano alla voglia di arte. Se Fermo abbina classico e contemporaneo, la Casa Museo Osvaldo Licini apre le porte alla grande scultura italiana con le suggestive opere di Ugo Riva che si possono ammirare tra quadri e disegni del grande artista dell’Amalassunta. Il tutto sotto l’occhio attento della direttrice Daniela Simoni.

Fino al 3 luglio, le nove opere in terracotta saranno ospitate negli spazi espositivi di Monte Vidon Corrado, su iniziativa dell'Associazione Grande Anima, che trae il suo nome proprio da un'opera dell'artista bergamasco, una maestosa ed evanescente creatura alata, che ha la forza archetipica, la grazia e il dinamismo di un’antica Nike.

L'Associazione nasce nel 2019 con l'intento di valorizzare la memoria del medico omeopata Rosy Medri e nasce proprio su iniziativa di Valerio e Annalisa Palmieri, marito e figlia della dottoressa scomparsa, per far sì che un evento doloroso, come quello della loro perdita, si trasformi in qualcosa di positivo e propositivo. Tramite la promozione di libri, convegni, l’istituzione di borse di studio e di altre iniziative con particolare attenzione alla medicina omeopatica e narrativa, gli insegnamenti della dottoressa Medri, possono essere ancora d'aiuto per coloro che si trovano ad affrontare una malattia o un lutto.

Il legame con l'arte nasce proprio dalla sua funzione narrativa e consolatrice, pienamente in linea con quello che era il messaggio di Rosy Medri, la sua innata capacità di capire ed accompagnare il malato verso la narrazione della sua patologia, così come la scultura di Ugo Riva, che con la sua straordinaria efficacia espressiva, analizza le fragilità umane e diventa racconto.

Valerio Palmieri, presidente dell’Associazione, racconta che sua moglie Rosy era rimasta rapita da una sua scultura bronzea e che lui aveva deciso di fargliene dono, ma purtroppo non ha fatto in tempo a ritirarla per l’insorgere fulmineo della malattia. Ora “Grande Anima”, questo il nome dell'opera, si erge magnifica nel giardino della loro casa a Montegiorgio, ed è diventata come una sorta di alter ego di Rosy.

La sensibilità di Ugo Riva è rimasta profondamente turbata da questa vicenda tanto da ispirargli la realizzazione della serie di sculture presentate in questa mostra, tutte nate da un dialogo interiore instauratosi con Rosy, due espressioni diverse che si incontrano per dare lo stesso messaggio.

“L'artista – sottolinea lo storico d'arte Nunzio Giustozzi - ha disposto nove sculture, in terracotta policroma con coraggiosi e stranianti inserti polimaterici, dai titoli parlanti (Aiutami, Abbraccio, Basta un battito d'ali, Dalla parte delle radici, Vitae). Le opere sono state concepite come un ciclo, una cantica in più stanze ispirata a un sentimento di humanitas, per condividere pene e far germogliare speranze, come farfalle colorate in procinto di volare libere e leggere, in piena sintonia con la vocazione di Rosy Medri”.

Nella mostra, allestita nella cantina della Casa Museo Osvaldo Licini, grazie anche al patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Fermo, oltre alle nove opere sono esposti numerosi e diversi bozzetti su carta che testimoniano la tormentata gestazione delle opere nel ritiro forzato in atelier durante i lunghi mesi del doloroso lockdown a Bergamo, città tremendamente colpita dalla pandemia.

Tutto per dar vita ad un racconto di straordinaria efficacia espressiva, esaltato in catalogo dalle sapienti riprese fotografiche di Andrea Sbardellati. I testi in catalogo sono della filosofa Laura Campanello, dello storico dell’arte Nunzio Giustozzi, di Annalisa e Valerio Palmieri dell’Associazione Grande Anima e dell’artista Ugo Riva.

“Con le sue invenzioni - conclude Giustozzi - Ugo Riva ci trascina dunque, per reagire a un addio, in un limbo psicologico e magico, dove l'enigmatico legame fra morte, amore e salvezza si invera, e dove la bellezza, fatta incorruttibile nella scultura, con il soave conforto dell’elegia, potrà essere venerata in eterno”.

La mostra sarà aperta fino al 3 luglio e il ricavato dalla vendita dei biglietti (ingresso 8 euro) sarà destinato ad una raccolta fondi per sostenere le attività dell’associazione di volontariato.

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