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Kiev chiama: 'Fate una fiera qui, vogliamo le vostre scarpe'. Fenni: "Serve un piano con la Regione, calzaturieri pronti a partire"

17 Giugno 2022

MONTEGRANARO – Presidente Valentino Fenni, come vivono i calzaturieri questa fase?

“Gli imprenditori sono in produzione, stanno completando gli ordini ricevuti nei mesi scorsi e stanno preparando i nuovi campionari. Settembre presenta delle incognite, ma proprio per questo bisogna arrivarci al meglio supportando le imprese nel modo migliore”.

Fenni, cosa significa farsi trovare pronti?

“Bisogna accompagnare gli imprenditori nel mondo, facilitando la partecipazione alle fiere attraverso contributi e piani per la logistica. L’aspetto fondamentale è programmare insieme, per questo lancio un appello alla Regione perché si lavori insieme sul nuovo piano fiere insieme con la Camera di commercio delle Marche”.

Le prime fiere l’hanno stupita?

“Expo Riva Schuh e Pitti hanno mandato un messaggio chiaro: il mercato è in ripresa e i buyer hanno voglia di viaggiare e vedere con i propri occhi le nuove collezioni”.

Dove vorrebbe che Regione e Camera investissero?

“L’elenco è lungo e interessa più Paesi. In Germania bisogna essere protagonisti al Premium di Berlino, al Gallery di Düsseldorf, all’Essenz di Monaco di Baviera. Poi c’è la Francia con Who’s Next e Premiere Class a Parigi. Chiaramente – prosegue Fenni – confermate Almaty in Kazakistan e l’Obuv a Mosca. E chiaramente il Micam”.

Qualche novità?

“Parlando con gli associati a Confindustria è emersa una richiesta: andare in Ucraina, perché non riescono più a viaggiare, ma una grande fetta di Paese non è interessato dal conflitto e molti buyer ci hanno contattato per chiedere di andare a esporre a casa loro. Si potrebbe organizzare una fiera a Kiev o a Leopoli, sarebbe anche un segnale di vicinanza a un territorio che crede e spera nella pace”.

Ci sono le possibilità?

“Basta un piano condiviso e puntuale, con risorse certe. I voucher negli anni si sono dimostrati un mezzo funzionale alle esigenze degli imprenditori. L’importante ora è aumentare il plafond così da non dover costringere l’imprenditore a scegliere tra un’opportunità e l’altra. In attesa di misure nazionali, penso ai ristori per chi era più esposto nei territori in conflitto, la Regione insieme con la Camera di Commercio può fare molto. Sono certo che l’assessore Carloni e il presidente Sabatini coglieranno questa opportunità di essere i fautori di politiche economiche di rilancio e non più di sostegno”.

redazione@laprovinciadifermo.com

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