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Jova Beach, manifesta il 'no' di chi crede nell'ecosistema. Nicolai: "Calcinaro accetti il pensiero diverso dal suo"

30 Luglio 2022

FERMO – Un centinaio di persone? Poche? Non è semplice metterci la faccia a Fermo quando si critica qualcosa che riguarda le scelte prese da chi amministra la città. Per cui, pochi ma di certo convinti a dire no al Jova Beach, ma soprattutto alla location scelta: la spiaggia del fratino.

Si sono ritrovati a Casabianca, a pochi metri dall’immenso palco che con cinque giorni di anticipo gli operai stanno costruendo. Per chi c’era, lo slogan è uno: ‘Jova Beach Party. Fermo’. “Chi è qui – spiegano i manifestanti—è perché ha a cuore l’ecosistema che invece il Comune ha scelto di distruggere di nuovo, dopo il 2019”. A promuovere la manifestazione è Eugenio Concetti, aiutato dal Centro sociale autogestito Officina Trenino di Porto San Giorgio.

Loro sono dei piccoli don Chisciotte: “Il concerto si farà, ci sono 50mia persone pronte, ma almeno possiamo sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte a una scelta del Comune che non ha logica, visto che qui nel 2000 hanno ripristinato un ecosistema, oggi nuovamente distrutto, per fare bene al fratino”.

Contestandola scelta di bissare il Jova Beach, “un evento predatorio” lo definiscono. “Andate a vedere la spiaggia, è già un ‘cantiere militarmente occupato’. Non parliamo di turismo”. Il comitato Tag Costa Mare è dietro le quinte: “Abbiamo presentato un esposto in Procura e uno alla corte dei Conti, vedremo che dirà la giustizia. Di certo i sodi spesi nel 20220 oggi sono stati cancellati”.

Sul tema è intervenuto anche Paolo Nicolai, consigliere comunale del Pd. Una riflessione a tutto campo in cui manda un messaggio chiaro al sindaco Paolo Calcinaro, che ha scelto di ospitare di nuovo il Jova beach: “Non penso che il concerto fermano del JBP sia un disastro ambientale permanente ed irrimediabile. Ma una cosa è certa: far passare come sostenibile un festival in una spiaggia pubblica, di quelle dimensioni, sponsorizzato da multinazionali che fatturano miliardi ed inquinano lo stesso è quanto di più stucchevole ed anacronistico, qualcuno deve pure dirlo”.

Aggiunge poi diretto a Calcinaro: “Da una parte dovrebbe iniziare a capire che non tutti la pensano come lui e che il bene della città, pur essendo legittimato dal voto, non viene solo dalla sua visione di mondo (peraltro sempre più sbilanciata da una parte politica). Poi però bisogna anche dire che se Calcinaro non avesse accettato un evento del genere sarebbe stato tacciato dai più di aver perso un’occasione per incentivare la promozione del proprio territorio. Colpevolizzarlo può sembrare veramente esagerato e strumentale. Comunque le sue sono e rimangono scelte politiche, che portano a consenso e conseguente dissenso. Dovrebbe iniziare a farci il callo”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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