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Italian Artisan, cresce la start up del made in Italy che piace ai fondi. Clementoni: 800 clienti e l'acquisizione di Ad Hoc Atelier

29 Febbraio 2024

La start up diventata colosso. Italian Artisan e il suo fondatore, David Clementoni, rappresentano perfettamente quello che significa passare da una idea a una impresa. “Quando ho iniziato a partecipare alle prime fiere con Italian Artisan, eravamo una giovane startup con la visione di valorizzare l'artigianato italiano nel mondo. Ricordo l'eccitazione e l'incertezza mentre ci preparavamo per il nostro primo evento, pronti a rappresentare i primi 5 artigiani italiani all'estero” racconta Clementoni che dal primo giorno al suo fianco ha la Ceo Olga Iarussi.

Quelle cinque imprese, in meno di dieci anni, sono diventate 800. E la start up, diventata la piattaforma leader nella intermediazione per la produzione fashion Made in Italy, ha annunciato l’acquisizione di Ad Hoc Atelier, azienda specializzata nello sviluppo di prodotti fashion personalizzati e artigianali per il settore luxury.

Una fusione strategica, spiega l’agenzia Adnkronos, completata con il supporto di Primo Ventures Sgr, che permette a Italian Artisan di offrire servizi ancora più ampi, un management team affiatato e determinato nel perseguire un'espansione significativa della base clienti.

“Questa acquisizione è un passo chiave nel promuovere la tradizione manifatturiera italiana. Questa unione, nata da una visione condivisa, rafforza la nostra presenza internazionale e segna un passo avanti nel preservare la maestria artigiana italiana, mantenendo il nostro impegno verso qualità, integrità e cooperazione" prosegue Clementoni, chairman dell’azienda.

L'operazione, coordinata da Advant Nctm sotto la guida dell'avv. Eleonora Parrocchetti, integra nel team esecutivo le figure chiave di Lorenzo Colucci, Chief Marketing Officer, e Giovanni Friggi, Chief Revenue Officer. Questa unione tra Italian Artisan e Ad Hoc Atelier rinforza la loro presenza nel mercato della moda di alta qualità, garantendo produzioni etiche e di eccellenza.

“Vogliamo superare i mille produttori entro la fine del 2024 e abbiamo come obiettivo – spiegano i protagonisti – di valorizzare le filiere produttive del Sud Italia”. Per non perdere nessuna occasione, l’azienda di Clementoni lancia anche un nuovo round di investimento da 1,5 milioni di euro per accelerare il suo piano di sviluppo ambizioso, a cui Primo Ventures partecipa con un investimento da 750.000 euro, alla ricerca di ulteriori investitori particolarmente nell'ambito imprenditoriale e produttivo del Made in Italy.

La piattaforma di Italian Artisan facilita la produzione italiana, rendendola accessibile e affidabile anche a livello internazionale, eliminando inefficienze e creando un ecosistema trasparente, efficiente e competitivo. L'azienda promuove una filiera responsabile, attraverso un sistema che premia e incentiva le produzioni etiche e sostenibili.

Sede principale in Abruzzo e un team consolidato nel centro-sud, la nuova società mira nel 2024 a incrementare notevolmente la presenza di artigiani nelle regioni meridionali, con oltre 500 artigiani affiliati.

Che il progetto sia vincente lo dimostra il supporto del fondo Primo Ventures guidato da Gianluca Dettori: “Vista l'attrattività che il Made in Italy continua a dimostrare sul mercato globale e le promettenti opportunità di crescita che continuano a presentarsi, soprattutto nel vibrante contesto del Mezzogiorno, è giusto essere partner. Siamo certi che la fusione strategica con Ad Hoc Atelier darà slancio allo sviluppo strategico di Italian Artisan, aprendo nuovi orizzonti e consolidando la loro presenza nel settore fashion e luxury”.

Tutto questo lasciando le porte aperte a nuovi alleati che devono ricordare un punto fermo della strategia di Clementoni: “Le nostre origini di startup digitale non ci hanno mai fatto dimenticare il valore delle relazioni umane, quelle autentiche, fatte di contaminazioni, hand shake e anche discussioni per crescere e migliorare”.

Raffaele Vitali

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