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Intervista. Nicolai tra giudizi e consigli: "Calcinaro, è ora di ragionare sulla fusione con P.S.Giorgio. Servono coraggio e visione"

30 Dicembre 2023

FERMO - Paolo Nicolai è consigliere comunale in quota Pd a Fermo. Da anni uno dei riferimenti del centrosinistra, si trasforma speso in un battitore libero, anche fuori dalle logiche di partito. Forte del suo spirito liberal che gli fa guardare anche i bicchieri mezzi pieni di chi amministra. Ma di certo, visti gli anni di esperienza politica, non si tira indietro se c’è da criticare, “ma soprattutto stimolare”.

Nicolai, come giudica il sindaco Paolo Calcinaro?

“Di certo nei suoi otto anni ha saputo ben collocarsi fra consenso social e prossimità, bypassando qualsiasi forma di mediazione e in un certo senso il Consiglio Comunale”.

Ma è un sindaco che produce, non crede?

“Tra Pnrr, terremoto e fondi regionali ha avviato molti cantieri, accettando la sfida. Ma sta accompagnando il processo di attivazione e vivibilità di tutti questi cantieri aperti o in partenza? Non vorrei sottovalutasse la vera pianificazione di una città che deve essere il perno del territorio”.

Grandi opere, funzionano?

“Parto da Tre Archi e gli 8,5 milioni di euro stanziati. Molti cantieri aperti, qualche tendone, ma si percepisce poca consapevolezza di come svilupparli e farli vivere. E poi la variante di Campiglione e l’ex Conceria, dove si è data molta responsabilità al privato. E poi ci sono le frazioni da rivitalizzare, Capodarco è abbandonata”.

Lei parla spesso di sanità, è la croce di Fermi?

“Noi abbiamo chiesto e ottenuto da parte del Sindaco un consiglio ad hoc aperto sul tema. Mi piacerebbe però già vedere nel sindaco il garante del buon esito, ma non conosciamo neppure cosa pensa di fare nel vecchio Murri una volta partito il nuovo ospedale”.

Come giudica lo sviluppo infrastrutturale?

“Calcinaro, che è anche vicepresidente della Provincia, dovrebbe chiedere alla Regione una viabilità che coinvolga di più l’intero territorio. Solamente in questo modo potremmo mantenere i nostri servizi e le nostre specificità. Facendo oltremodo sinergia con le imprese del territorio come sta parzialmente accadendo per l’ex mercato coperto. Se poi penso alla viabilità, penso sempre all’enorme errore che ha commesso non comprando l’area Santa Lucia e al non voler affrontare la questione di via Crollalanza, che non è più rinviabile”.

Le politiche sul turismo la convincono?

“Fermo ha un ruolo nell’organizzazione di mostre e di eventi culturali, che potrebbero comunque essere implementati con il progetto Learning City; alcune risorse sono state collocate nella costa nord e sud ma non credo ci possiamo cullare su questo. Abbiamo bisogno di un piano omogeneo per ripensare il lungomare soprattutto a Lido di Fermo e Casabianca, con un serio coinvolgimento degli ex Lotti”.

Secondo lei a Calcinaro manca la visione?

“Non parlare mai di sfide complicate e impopolari me lo fa credere. Quella della fusione fra Fermo e Porto San Giorgio è una di queste. Ma servono amministratori lungimiranti per capire i vantaggi per due città che si stanno spopolando. Tassazione e numeri andrebbero dalla parte della nuova realtà così come l'efficientamento delle politiche turistiche. Potremmo ambire a diventare la città più popolosa del sud Marche, potendo così attrarre ulteriori risorse pubbliche. Tutti questi spunti sono ancora da approcciare o da portare a compimento con compiutezza”.

Nicolai, dia un consiglio al sindaco.

“Sono passati 8 anni dal primo Calcinaro, spero abbia bene in mente che le vera sfide del rilancio, altrimenti a fine mandato lascerà solo una piazza pulita da riempire di nuovo”.

r.vit.

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