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Intervista. Guzzo, presidente Fit Marche: "Il tennis è sicuro, ma siamo bloccati. I circoli rischiano di fallire"

1 Maggio 2020

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Emiliano Guzzo, presidente del comitato Marche della Federazione Italiana Tennis (Fit), da lunedì tutti tennisti?

“Purtroppo solo una piccola parte di tennisti”.

Chi potrà giocare?

“Dal decreto del presidente del Consiglio ci si aspettava una apertura di tutti i circoli tennis, visto che tutte le ricerche classificano il tennis, insieme al golf, come uno degli sport più tranquilli e sicuri. Si gioca all’aperto, distanze enormi, nessun contatto. Il tennista è come un pastore, vive in solitaria in un ambiente enorme”.

Ma?

“Lunedì potranno giocare solo i professionisti e i giocatori ritenuti meritevoli da parte della Federazione o del Coni. Ecco la discrezionalità sul criterio”.

E chi sceglie?

“Non io, lo faranno federazione nazionale e Coni. Il problema è che la lista sembra essere molto ampia”.

Quindi i circoli restano chiusi?

“Purtroppo sì, quindi siamo punto a capo il tennis si sarebbe risollevato coni circoli aperti, dando la possibilità agli amatori di poter giocare. è un problema anche di conti: il tennista professionista o di valenza di livello nazionale il più delle volte non paga o ha una tariffa molto differente e di riservo. Quindi si toglie l’incasso reale”.

E i maestri di tennis che fine faranno?

“Una categoria dimenticata e soprattutto non inquadrata. Non hanno casse previdenziali, visto che una proposta di legge è ferma in Parlamento. Sono due mesi che non lavorano, i maestri come i preparatori, e tolte le 600 euro per le partite iva non hanno avuto nulla”.

Avevate avuto garanzie per il futuro?

“Ci aspettavamo la riapertura dei circoli nel rispetto dei protocolli di sicurezza, distanze, mascherine, guanti, spogliatoi chiusi”.

Discussione in corso?

“Stiamo solo aspettando la comunicazione relativa al gruppo degli atleti meritevoli, visto che i professionisti sono definiti. Sta di fatto che si giocherà in impianti chiusi, con possibili rischi a livello di sicurezza visto che non ci saranno custodi e neppure figure che sanno usare un defibrillatore, per esempio. Secondo voi, in queste condizioni, chi tutela i gestori delle strutture?”.

Quante persone torneranno a giocare nelle Marche?

“Meno di un centinaio, anche se poi dipende tutto dalla seconda lista. Se fino alla seconda categoria una sessantina di persone. anche perché i professionisti non sono molti: Travaglia, Cocciaretto, Nardi, Maggioli, Balducci e Quinzi”.

Presidente Guzzo, è deluso?

“Molto, rischiamo che i professionisti si allenino in circoli che tra poco potrebbero fallire. È assurdo non avere certezze. Eravamo tutti sicuri di riaprire il 4 maggio, molti avevano fatto lavori di manutenzione. La conferenza di Conte ci ha disarmato anche perché non ci ha lasciato alternative, neppure il 18 maggio che tanto interessa al calcio. Le ultime parole di Spadafora parlano del 31 maggio, speriamo si sbagli”.

Immagina un boom di iscrizioni se ripartirà il tennis?

“Nell’incontro di pochi giorni fa con il presidente di Federazione si pensava all’entusiasmo della ripartenza. Siamo uno sport mediaticamente importante, giocatori che vincono e un 2021 con le Finali Atp. Ci faceva pensare a una ripartenza in grande stile. Penso alle famiglie, che potrebbero avvicinare i figli in sicurezza. Poi però vedremo le condizioni economiche di club, ci sono molti gestori a rischio chiusura”.

Ma il tennis è da sempre considerato uno sport nobile, ricco. Basta così poco per mandare in tilt il sistema?

“È uno sport ricco nel senso di chi lo gioca, forse. Ma è come il golf e la vela che hanno costi altissimi, per raggiungere un buon livello servono almeno 20-30mila euro. Il problema è che costa la gestione dei campi, senza parlare degli investimenti dei circoli su strutture spesso comunali che hanno ammortamenti molto lunghi. Anche i circoli blasonati, come i Parioli, hanno margini risicati. Figuriamoci uno piccolo”.

In prospettiva più iscritti magari a prezzi più bassi per lezioni e ore di campo?

“Non abbiamo problemi di utenza. Dai dati Coni il tennis ha una numerosità seconda solo al calcio, abbiamo superato la pallavolo. Se poi si pensa, pensando alla zona fermana, che tra Porto San Giorgio e Fermo ci sono 24 campi e sei scuole tennis e tutte sopravvivono, vuole dire che c’è il movimento”.

Quindi è fiducioso per il sistema tennis?

“Fiducioso se i tempi saranno brevi, se possiamo riprendere a correre. Lo ribadisco, in un ambiente sano e sicuro. Ci sono 3400 tesserati agonisti, 10mila tesserati e oltre 50mila appassionati nelle Marche che aspettano solo di giocare. Pwr questo ho anche scritto una lettera al presidente delal regione Ceriscioli perché venga anticipata l'apertura dei circoli nelle Marche, possibilmente da lunedì”.

Guzzo, parliamo dei talenti. Nelle marche chi può crescere di più?

“Elisabetta Cocciaretto, che è stata catapultata in un mondo importante in un attimo, e Nardi, senza dubbio. Nardi è un talento vero lo seguiremo bene, ha un gioco eccezionale. Poi abbiamo Travaglia, con lui si allena anche il sangiorgese Meduri, che potrà entrare tra i primi 50 e spero sempre che Quinzi, che aveva iniziato bene l’anno, riprenda il suo percorso, ma deve crederci lui per primo”.

Ultima domanda, l’ormai mitologico Federer sarà ancora protagonista?

“Ci sono tanti rumors, sarebbe tornato a Wimbledon, non avrebbe giocato sulla terra. Ha perso le Olimpiadi, e ci teneva, ma credo che resisterà perché a Londra ci vuole tornare. E comunque la distanza tra i ‘vecchi’ migliori e i giovani è ancora grande anche se Medvedev, Thiem e Khachanov stanno rimontando”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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