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Intervista. Fermana, tifosi, società, sponsor e futuro: tutta la verità di Maurizio Vecchiola

10 Luglio 2023

di Raffaele Vitali

FERMO - Maurizio Vecchiola, ad Finproject ed ex main sponsor, non parla spesso, anzi non parla quasi mai. Ma di fronte all’iscrizione confermata dalla Covisoc della Fermana in serie C anche per la stagione 2023/2024 rompe il silenzio. E lo fa in una intervista in esclusiva con laprovinciadifermo.com

Vecchiola, partiamo dalla buona notizia. Fermana in terza serie.

“Ho aspettato l’ufficialità dell’iscrizione alla stagione sportiva 2023-2024 anche se non ho mai avuto dubbi sulle buone intenzioni della società. Un motivo di grande festa a livello sportivo per tutto il territorio fermano in quanto è stata compiuta un’impresa. Sì, un’impresa, perché il momento più delicato nella vita di un club professionistico è l’iscrizione e dopo le vicissitudini delle ultime due stagioni la cosa non era affatto scontata”.

Maurizio Vecchiola, ma lei che ruolo ha nella Fermana?”

“Ho ceduto le mie quote nel 2016 pur rimanendo vicino al club come sostenitore e lavorando per favorire la main-sponsorship EXTRALIGHT, grazie sempre però alla volontà degli Azionisti ai quali va il mio ringraziamento. Ma soprattutto dando personalmente una grandissima mano dopo la retrocessione. In quel momento non serviva parlare o fare proclami, come chiedeva invece una parte del tifoseria, ma bisognava operare in silenzio, con tenacia nell’interesse della società e del territorio che soffrivano ingiustamente per una retrocessione dolorosa”.

Niente più EXTRALIGHT sulla maglia, che effetto le fa?

“I nomi sulle maglie devono avere il giusto peso e se mi posso permettere, forse vedere sempre lo stesso sponsor abitua tutti a dare le cose per scontato. Bene i cambi quando portano aria nuova e maggior responsabilità per tutti gli attori coinvolti nella vita societaria. Mi sia permessa una considerazione: sulla maglia della Fermana degli ultimi 10 anni sono transitati alcuni sponsors, banche, note aziende industriali fermane, alcune di esse peraltro sono apparse e scomparse in una stessa stagione mentre alcune famiglie di Fermo e dintorni hanno declinato sin da subito l’invito a supportare il nascente club”

Si aspettava più vicinanza dal territorio?

“Avrei voluto più correttezza da parte del vostro mondo, quello della comunicazione. Come mai a quei nomi apparsi e subito scomparsi dalla maglia canarina le testate giornalistiche locali non hanno mai mosso le osservazioni che invece hanno riservato alla mia persona? Addirittura mi viene comunicato attraverso le testate locali cosa fare o non fare per la Fermana… Ricordo per chiarezza che ho mantenuto buoni rapporti con tutti i soci e ho sempre dato tutto il supporto per proteggere il club.

Fino a prova contraria viviamo in un paese libero e nessuno può intimare a mezzo stampa cosa fare o non fare. Per quello ci sono le autorità competenti e non i giornalisti. Per non parlare del discredito gettato a livello mediatico sul club nel momento del ripescaggio lo scorso anno rendendo tutto molto più difficile nelle trattative, mi chiedo il perché ma soprattutto mi chiedo se, chi scrive di Fermana in ogni posto, abbia davvero a cuore il bene della società e della piazza. Bisogna approcciarsi in maniera più costruttiva, altrimenti poi si complica tutto, anche quando si cerca di perseguire un bene collettivo”.

Vecchiola, il dg Tubaldi ha parlato di ingenti debiti ereditati. Ne era a conoscenza?

“Non avevo contezza della reale posizione debitoria del club perché non sono socio né amministratore oramai da anni ma vi erano un amministratore e un direttore finanziario che godevano di tutta la fiducia da parte della base societaria, che li ha puntualmente confermati nello svolgimento delle loro mansioni approvandone le scelte e le decisioni. Ognuno è responsabile del proprio operato e deve rispondere per come ha svolto tali mansioni. In definitiva andrebbe chiesto a loro come sono andate effettivamente le cose”.

Lei per tutti è il patron, nonostante non abbia quote. Le fa piacere?

“In effetti chi mi incontra mi chiama ancora presidente forse perché sono stato il primo presidente della Fermana Football Club o per rispetto, non saprei. Quello che penso è che un club non può e non deve poggiare su una persona, anzi deve frazionare il rischio per assicurare futuri sempre sereni. Questo concetto rappresenta una forma di rispetto verso la piazza e il territorio perché i fallimenti o le mancate iscrizioni fanno male e purtroppo il mondo calcistico ne è, aimè, pieno”.

La sua mancata main sponsorship ha fatto molto rumore, non c’erano alternative?

“Negli ultimi 2 anni ho sempre parlato chiaro con i Soci cercando di avviare un percorso per ampliare la base degli sponsors. In parte questo è riuscito ma bisogna prodigarsi e cercare di avere tanti sponsor piccoli e medi invece di averne pochi di grandi contributi. Di fronte allo scenario descritto qui sopra era giusto dare un segnale forte di modo che i Soci e il tessuto territoriale prendessero coscienza e responsabilità senza più pensare che sia sempre la stessa persona a pagare e dover garantire per le scelte fatte da altri. Non mi sono mai defilato, ci tengo a ribadirlo a tutti, e la società lo sa bene. Mi auguro però che l’iscrizione andata aa buon fine sancisca un cambio di rotta con piena assunzione della responsabilità e del controllo sulla gestione del club gialloblù. Io sono fuori dalla vita societaria e non intendo tornare indietro”.

Il suon rapporto coni tifosi è stato spesso luci e ombre. Si è mai chiesto perché?

“Parlerei di luci al 90-95% e ombre per la rimanenza. È normale che tutti non la vedano allo stesso modo, ma non ho gradito alcune esternazioni social fuori luogo negli ultimi giorni. Ho sempre ritenuto la tifoseria fermana un valore aggiunto e continuo a pensarlo. In alcuni casi ho instaurato dei rapporti di simpatia e affetto sincero e quindi a loro il mio sentito ringraziamento per tutti i momenti passati assieme e per i ricordi che rimangono indimenticabili. Non posso però dire la stessa cosa di alcune persone che non considero tifosi gialloblù ma semplici contestatori a tratti arroganti e oltretutto offensivi. Non mi confronto mai con chi ha solo la pretesa di imporre la sua volontà. Sono sempre rimasto vicino alla Fermana e continuerò a farlo finché ne avrò la forza ma non mi venga chiesto di pagare per scelte che non ho fatto perché uno sponsor non risponde per la gestione né sportiva né amministrativa di un club”.

Cosa le ha dato più fastidio?

“Ultimamente mi sono stati indicati articoli o meglio dei post sul web che parlano di debiti insormontabili ma soprattutto di impegni non rispettati procurando ai soci della Fermana e al sottoscritto l’appellativo di pagliacci. Mi chiedo da quale pulpito vengano queste offese gratuite. Ma di che cosa stiamo parlando? Il club si è iscritto e preme ricordare a quei soggetti (pochi per fortuna perché la vera tifoseria fermana è sana, leale e soprattutto ama il suo club) che dal 2013 la Fermana FC non ha avuto alcuna penalità in classifica e ha sempre centrato gli obiettivi prefissati fatto salvo il penultimo anno sportivo”.

Rivendica la corretta gestione finanziaria del club?

“Non posso rivendicare una gestione che non conosco e che per di più è stata fatta da altri per cui penso che per bravura o fortuna il club ha sempre rispettato gli impegni presi fino ad oggi. Correva l’anno 2013 e ricordo che nella Fermo calcistica andava di scena “il deserto dei tartari” fatta eccezione per alcune società di settore giovanile, dove si aspettava un evento straordinario per dare continuità alla tradizione calcistica gialloblù. Non solo il club non aveva un suo marchio registrato o un sito web ma nemmeno una sede sociale e una sua casa per gli allenamenti. Oggi c’è una sede degna di un vero club calcistico, un museo che la tifoseria più genuina e sana ha contribuito a realizzare e alla quale va indirizzato un plauso. Direi che di strada ne è stata fatta tanta dal 2013 ma per continuare bisogna consolidare e saper apprezzare ciò che di buono questa Società ha fatto. Non tutto certo, ma sicuramente la maggior parte delle cose in cui si è prodigata con passione e spirito di grande sacrificio”.

Dieci anni fa il suo arrivo a Fermo.

“E’ sempre bello ricordare le gesta sportive del passato ma con quelle non si iscrivono le squadre ai campionati e non si programma il futuro. Giusto in questa stagione sportiva ricorre il 10 anniversario da quando la matricola FIGC 32100 proveniente da Montegranaro andava a raccogliere l’eredità della Fermana portando in dote il campionato di serie D vinto ai play off a Sassari e quindi desidero inviare pubblicamente gli auguri più sentiti alla Fermana Fc per i suoi primi 10 anni di vita”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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