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Intervista. Cancellara, dg Micam: "Basta fobie, fiera sicura. Il coronavirus? Favorisce il made in Italy"

5 Febbraio 2020

di Raffaele Vitali

MILANO – Tommaso Cancellara è il direttore generale di Assocalzaturifici, l’associazione che raggruppa la stragrande maggioranza dei calzaturieri italiani, nonché organizzatrice del Micam, la più importante fiera al mondo che va in scena a Milano dal 16 al 19 febbraio.

Cancellara, quanto la preoccupa il coronavirus?

“C’è una grande fobia nelle province, più che a Milano, dove magari c’è una percezione meno reale dei fatti. Fino a prova contraria in un paese da 56milioni di abitanti ci sono stati due casi di infezione, tra l’altro in via di guarigione”.

Ok, ma in Cina?

“A Wuhan, 11milioni di persone, ci sono stati 215 decessi, parliamo dello 0,0002%. Se poi ci allarghiamo alla Cina, 1,4 miliardi di abitanti, gli infetti sono seimila. E tra l’altro il 99% dei casi registrati nel mondo è oggi in Cina”.

Però poi ci sono Europa e Italia.

“12 casi in Europa tra 550milioni di abitanti. E per quanto riguarda l’Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che ‘la situazione è totalmente sotto controllo, tutti gli atti che alimentano allarmismo sono fuori luogo’. E poi c’è il direttore scientifico dello Spallanzani che ha detto che la tempestività dell’intervento fa pensare che non ci siano rischi di contagio, se ci sono sintomi si verifica senza problemi, e quindi bisogna evitare psicosi”.

Questo gli esperti, ma cosa pensa Cancellara?

“Se devo parlare di meteo chiedo al colonnello, se devo parlare di salute mi affido a chi ne sa”.

Non tutti però vivono di raziocinio.

“Mi dispiace per chi ha fobie o mette le mani avanti, non credo che il Micam né il mondo delle fiere di febbraio subiranno danni particolari”.

Ma i cinesi verranno a Milano?

“Possiamo ipotizzare che non viaggeranno molto degli asiatici, che ricordo non rappresentano più del 7% dei nostri fruitori. E parlo di Far East, da Giappone a Corea fino al sud est Asiatico. Lo posso immaginare e a loro va tutta la mia solidarietà”.

La Cina però è grande, non teme rischi maggiori?

“Il 95% dei casi sono in una regione specifica, non in tutta la Cina. Ma temo che per via di un po’ di fobia, che comprendo, ci siano molti europei e italiani che vedendo una faccia asiatica possano ipotizzare a un portatore di qualche virus, che fa molti meno morti delle influenze tradizionali. Ogni anno, fonti Oms, muoiono 500mila persone di influenza”.

Temi il calo di buyer europei, magari perché preoccupati?

“I buyer principali hanno confermato. Temo che qualche buyer più piccolo possa decidere di non muoversi, ma sono fiducioso”.

Troveremo mascherine all’ingresso del Micam?

“Ogni giorno ci confrontiamo con tutte le fiere di moda su come muoverci. Ci saranno dei dispenser di Amuchina, intesa come disinfettante. Ne abbiamo messi una ventina e sono a passaggio, non bisogna neppure spingere un tasto, visto che il lavarsi le mani è uno degli accorgimenti basilari”.

Scanner di temperatura?

“Scanner di temperatura ci sono in aeroporto. Il buyer che arriva al Micam atterra e già supera i suoi controlli, quindi siamo sereni”.

È partita Milano Unica, ha dei feedback?

“Ha avuto un piccolo incremento di visitatori cinesi. È una fiera che dimostra grande dignità da parte degli orientali e dell’utente locale. Nessuno ha isolato nessuno. Nessun momento di tensione. Ho visto un elevato grado culturale”.

Ha avuto richieste particolari dagli espositori?

“Al momento no, se qualcuno vuole chiedere qualcosa, sa dove rivolgersi. Vi garantisco che il Micam avrà un regolare svolgimento: quindi chi vuole venire viene”.

Quanto pesa sull’economia quello che sta avvenendo in Cina?

“Il problema vero sono i turisti cinesi che nei prossimi sei mesi viaggeranno di meno. Le scarpe che vendiamo in Cina, invece, sono in crescita, è il quinto mercato al mondo. Ma il grosso problema ce l’avrà il turismo e quindi il lusso soffrirà. È invece difficile ragionare sull’import. Al momento non abbiamo dati”.

La Cina lei la conosce bene, che impressione le fa tutto quello che sta accadendo?

“Per come li conosco, avranno messo in piedi la più grande opera di quarantena della storia. Parliamo di una città 4 volte Londra da cui non ci si muove più nessuno. Le misure cinesi sono impressionanti. Tenderei a sfatare un altro mito: non è vero che tutti i numeri sono fasulli, ora abbiamo l’Oms che ci dice quello che sta accadendo. L’Oms ci sta certificando i numeri e ha detto che non siamo di fronte a una pandemia”.

Quindi?

“Giusto essere preoccupati e attenti, ma basta lavarsi le mani e non andare a Wuhan, controllare chi arriva dalla Cina, come si sta già facendo, senza diventare razzisti. I cinesi sono un gran popolo con contraddizioni e tanto di positivo. E soprattutto non tutti gli asiatici sono cinesi”.

Cancellara, lei non crede che il blocco della Cina favorirà il made in Italy?

“Sta già succedendo. Ho aziende che hanno richieste di produzioni di campionari in Italia sia per le problematiche legate al coronavirus sia per la qualità. Anche per questo sono convinto che il Micam, come sempre, riserverà belle sorprese”.

@raffaelevitali

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