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Intervista a Loira: dubbi, incompiute, famiglia e successi. "Sono invecchiato, non cambiato. 10 anni dedicati a Porto San Giorgio"

8 Giugno 2022

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Dopo dieci anni Porto San Giorgio, quarta città della provincia di Fermo, cambia guida.

Sindaco Nicola Loira, come è cambiata la città in dieci anni?

“Cambiata, innanzitutto. Ha attraversato con me la crisi economica negli anni più pesanti. Il primo segno è la difficoltà del nostro tessuto commerciale. È partito un processo di riqualificazione importante, che ha riguardato luoghi storici. Oggi è più bella, ma la crisi ha rallentato il processo irreversibile. E poi è più accogliente, ha cambiato pelle”

Più bella, ma meno viva come sottolineano i suoi critici?

“Lo è stata meno viva fino a prima della pandemia, dove ha saputo riconquistare spazi di centralità nel territorio. Vero è che se la pensiamo con gli occhi di allora quando eravamo l’unica meta di una intera provincia e anche più sarebbe fuorviante.  La crisi e il mutamento di alcune abitudini, c’erano discoteche e cinema, ci hanno spinto a cambiare, ma non significa in peggio. Questa è una città stretta che ha pagato la difficoltà di non poter avere una multisala o vere locali da ballo. Ci siamo convertiti”.

Città per giovani?

“Lo dicono i numeri. In tanti hanno investito sul mare nonostante la Bolkestein e in locali. Quindi siamo un collettore di investimenti. Anche se il commercio al dettaglio, che ci caratterizzava, è venuto meno. Restiamo un luogo piccolo, che deve diventare anche il posto del bello, recuperando la qualità che negli anni del boom economico abbiamo sacrificato. La storia ci ha fatto essere un simbolo di bellezza ed eleganza”.

Città schiacciata tra Fermo e Porto Sant’Elpidio, anche politicamente, o ancora con una sua forte identità?

“Più che altro è il territorio di Fermo-Porto San Giorgio che sconta politicamente la sua debolezza. Che va recuperata assolutamente se si vuole affermare questa zona fuori da qui. La mia città politicamente parlando ha dato tanto e ricevuto poco, anche dalla mia parte politica nonostante la classe dirigente espressa”.

La sua incompiuta?

“MI dispiace tantissimo non aver potuto portare a compimento il project financing sulla pubblica illuminazione. Era fondamentale per efficienza, per sicurezza, per l’immagine. Perché tutto sarebbe diventato più bello. Ma è solo un rinvio. E ci metterei piazza Mentana”.

Deluso da cosa in questi anni?

Una lunga pausa, sospira. “Ma…vedi io non sono uno che si fa deludere. Più che altro mi preoccupa la deriva personalistica che la politica sta prendendo. Oggi sembra tutto un fatto personale e l’impegno viene misurato sul proprio appagamento delle proprie ambizioni. Questa è una deriva irreversibile, si perde il concetto dell’interesse pubblico, della collettività e della responsabilità delle istituzioni. Questo mi fa sentire lontano da un mondo che vivo con passione”.

Fiducia, serietà, correttezza, sono le parole che usano per lei. Basta per un sindaco o vorrebbe sentirsi dire bravo?

“La precondizione è quella che mi viene riconosciuta. Lo fanno gli avversari e questo è importante. Poi i miei dicono che son bravo. Certo, i risultati potevano essere anche migliori ma il secondo mndato è durato meno di tre anni”.

E Loira come è cambiato in dieci anni?

“Non mi ha cambiato personalmente per niente. Era il mio obiettivo, volevo rimanere quello che sono, Quello a cui la città ha dato fiducia nel 2012. Questo perché ho vissuto dal primo all’ultimo giorno tutto con un servizio e una responsabilità. Sono cresciuto come competenze e politica, sono invecchiato fisicamente. Ma penso di essere rimasto la persona che ero”.

Si sfidano il suo braccio destro e sinistro. Una sua mancanza?

“Assolutamente no. È qualcosa di paradossale. Potrei dire che è una mia ultima vittoria, visto che escono entrambi dalla mia Giunta, con avversari incapaci di esprimere un loro nome. Ma non è questo che mi soddisfa. Valerio voleva giocare la sua partita, il dialogo tra noi non è bastato. È una situazione frutto di un momento particolare e deludente. Non sono sicuro che tutti sappiano che si voti in città. Di certo non potevo essere io a decidere il prossimo sindaco”.

Si parla tanto di giovani, ma ce ne sono di buoni?

“Metto la mano sul fuoco con quelli che hanno lavorato per me. Sono stati capaci di coinvolgere nuovi giovani. La mia preoccupazione è quella di non ritrovarli tutti in consiglio comunale. Sarebbe un peccato se qualcuno dovesse rimanere indietro. lo voglio perla città, c’è un patrimonio politico che non va disperso. Tanti anche dall’altra parte, non li conosco ma sono curioso”.

‘Più bravo di suo padre’ ha detto in Consiglio comunale il veterano Cossiri. Cosa pensa lei?

“Lui l’ha conosciuto in politica e a scuola. Non è stata una boutade. Tempi imparagonabili. Ho vissuto la sua stagione politica, non è paragonabile l’impegno. Due mondi diversi. Il mio obiettivo era di rimanere me stesso e mantenere in alto il nome di famiglia”.

Vince o perde, Loira che farà dal 14 giugno?

“MI continuerò ad occupare di questa città, seguendo un monito di mio padre che doveva ‘se puoi non devi sottrarti alle responsabilità’. In qualche modo contribuirò. Poi tornerò a fare l’avvocato mettendo a disposizione di chi lo vorrà la mia esperienza amministrativa ‘enorme’, di problem solving e gestionale”.

Se ne va felice?

“Sì, senza ombra di dubbio ho fatto quello che dovevo. Una frase di Nenni a cui sono legato: Fai quel che devi, accada quel che può. Anni difficilissimi, la considerazione dei dipendenti, il saluto della minoranza, i tanti messaggi che sto ricevendo che sentono il dovere di dire grazie è assolutamente gratificante. Ricominciare da capo, chissà…”

Hai iniziato con tua moglie a fianco e chiude con lei. Come ha impattato su ‘Nicola’ questo decennale?

“Un impatto adeguato. Ha saputo essere comprensiva, ha saputo essere da sola coni bambini piccoli quando non potevo e ha saputo essere discreta e fuori dai giochi. Non è qualcosa di scontato, lei ha un carattere molto diverso, io sono un incassatore, lei ribatte subito. Ma stando in giro per la città ha saputo diventare quella che ascoltava anche per me. La donna giusta al mio fianco”.

Si vede a Roma in Parlamento o ad Ancona in Regione nel suo futuro?

“Non dico di certo di no. Faccio parte di una classe politica che può dare. Di certo non sarò quello che farà le battaglie per la candidatura. Io ci sto, con la mia cultura politica”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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