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Infrastrutture, 4 miliardi nel piano di Acquaroli. Fermo, già partiti cantieri per 50 milioni. 'Mare-monti manca un pezzo, vediamo con Anas'

25 Ottobre 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – “Abbiamo approvato in Giunta il piano regionale delle infrastrutture. Un piano che segna la visione di sviluppo territoriale. Un piano che risponde alle esigenze e al riequilibrio di cui le Marche sono vittima, cercando di interconnetterci al resto dell’Italia e all’Europa” introduce Francesco Acquaroli.

“Cerchiamo anche soluzioni per il potenziamento intervallivo, tra distretto e distretto, in primis penso alla Pedemontana delle Marche che porterà vantaggi anche economici”. Si parla ovviamente di porto, interporto, di regione che diventa un hub per merci e passeggeri: “Noi vogliamo proiettare la nostra regione nel futuro”.

Da qui il 2032 nel titolo. “Tante di queste opere - spiega ancora Acquaroli - saranno oggetto di finanziamenti che ci permetteranno di aprire i cantieri. Opere con fondi diversi: alcuni diretti regionali, altri con fondi europei, altri con il Ministero, altre con il Pnrr”. Poi ci sono Anas, Ferrovie e Autostrade e i fondi di sviluppo e coesione.

L’emblema di questa situazione è il Fermano, che da sempre è l’anello mancante del pettine, oggi definito maglia, infrastrutturale regionale. Perché nella divisione a colori delle opere, spicca il rosso, che significa post 2032, per il pezzo mancante della mare-monti, ma anche della Mezzina. “Facciamo chiarezza – dicono l’assessore Baldelli e il dirigente Goffi – perché partendo dalla Porto Sant’Elpidio – Fermo, siamo già al progetto del ponte che dal casello attraversa il Tenna, opera da 24 milioni. E poi ci sono i 5 per la Lungotenna, lavori già partiti, potenziati con altri sette per arrivare fino a Campiglione. Abbiamo co-finanziato altri 15 milioni per passare Molini di Tenna (tutte opere in verde, quindi da realizzare entro il 2027, ndr)”.

Insomma, 50 milioni di euro per quel tratto di Fermano già sono realtà. “E poi c’è la Servigliano – Amandola (2027)”. Resta quel buco rosso, ma l'assessore sa bene come affronatrlo. “Il tratto intermedio è di proprietà Anas, noi intanto investiamo sui tratti più strategici. Il fatto che il piano abbia una visione nel tempo ci permette di variare anche anticipando eventuali interventi. Ma tutto questo serve solo per dire che Fermo è al centro delle azioni, pensando anche al bypass da Civitanova a Porto e Sant’Elpidio a Mare. Tutte strade a due corsie in cui si viaggerà a 90 kmh”. Quindi, se Anas inserirà il tratto di cui spesso parla spesso Putzu, e prima Lucentini, tra le priorità, forse la mare – monti verrà completata in anticipo.

Azioni che appunto vivono di tre step: 2027, 2032 e oltre. “Così possiamo uscire da quella casella di regione in transizione che ci caratterizza dal 2018”. Un documento strategico perché non parla di collegamenti tra due comuni. E per questo con noi c’è Andrea Santori, presidente della Svem reduce dalla missione a Bruxelles, perché la dimensione delle Marche è sempre più Europea e connessa con tutte le categorie economiche”.  

Dal masterplan, “documento snello”, si è passati a questo che disegna il futuro includendo ciclabili, strade, treni e l’area porto-aeroporto-interporto, “il nodo che fa della Regione un unicum sull’Adriatico”.

Sono quattro gli obiettivi del piano Marche 2032: “Il primo è riconnettere Ancona, intesa come capoluogo, all’Europa. Il secondo è costruire un nuovo corridoio diagonale Ten-T di connessione con l'Europa dell’est e il Medioriente verso la penisola iberica, oltre a quello che verrà prolungato da Ravenna a Bari. Noi siamo logisticamente al centro di questo sviluppo. Il terzo è creare una rete infrastrutturale a maglia tra Salaria, la SS78, la Fano Grosseto e quella di Ancona, in attesa del Fermano, con la A14, per cui chiediamo la terza corsia, e la Pedemontana. Quarto obiettivo è realizzare infrastrutture moderne ed efficienti per garantire lo sviluppo sostenibile” prosegue Baldelli.

Tutto questo verrà fatto con investimenti per 4 miliardi di euro da qui al 2032. Il passaggio chiave è da pettine a maglia, completando la Salaria e la Fano - Grosseto che saranno collegate con la Pedemontana,” che ha quell’interconnessione fino a Servigliano anche nel Fermano”.

Questo perché, l’ultimo messaggio di Baldelli, “noi pensiamo all’Italia centrale, non solo alle Marche nel nostro sviluppo. Per questo Noi chiediamo l’Alta velocità in arretramento, usando l’attuale rete come metropolitana di superficie.  Il ministero ci ha garantito uno studio di fattibilità, che ben rientra nel nostro piano di sviluppo della Urbino Fano, il potenziamento della Fabriano - Ancona, l’elettrificazione della Civitanova – Albacina e il prolungamento della linea verso Ascoli Piceno”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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