FERMO – La ristorazione ha bisogno di personale. Bene, ecco un primo candidato al posto di cuoco per un locale fermano. È arrivata a Fermo una famiglia afghana, in fuga dai talebani, ha trovato asilo a Fermo. Padre cuoco, la mamma che si è iscritta a un corso di italiano e quattro figli che sono già iscritti all’Isc.
Per la famiglia un primo passaggio nel centro di accoglienza regionale, poi l’inserimento nel sistema ex Sprar, diventato Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), “che a Fermo funziona dal 2016 e che in questi giorni abbiamo ampliato come numero di posti, dopo un voto in Giunta. A riprova di quanto crediamo in una buona integrazione”.
“Abbiamo ritenuto opportuno ampliare l’attività di accoglienza nell’ambito della rete S.A.I. a favore di nuclei familiari ucraini. Ci stiamo dunque muovendo su più fronti ma con un obiettivo comune: quello di accogliere e favorire l'integrazione" spiega Mirco Giampieri.
Tornando al padre, si è già detto pronto a lavorare. Starà ora all’Agenzia Res, che gestisce il servizio, provare a inserirlo nel tessuto socio economico cittadino, “dall'inserimento lavorativo all'orientamento ai servizi del territorio, dall'accompagnamento alla costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico, al fine di raggiungere una vera accoglienza integrata” conclude Calcinaro.
