PORTO SAN GIORGIO - L’efficientamento dell’impianto di pubblica illuminazione, la sentenza del Tar, il destino oscuro, non manca nulla a Porto San Giorgio.
“Il Comune di Porto San Giorgio dopo aver a gennaio 2023 aggiudicato in via definitiva la gara alla ditta Menowatt, solo due mesi dopo deliberava la revoca della gara stessa, privandosi in tutta evidenza di un appalto evidentemente troppo favorevole per l’Ente e svantaggioso per il privato appaltatore che vi rinunciava senza colpo ferire. E dopo essere entrato nel pantano come può il sindaco dire che ora ne siamo usciti. Oltre alla perdita di tanto altro tempo per giungere alla nuova soluzione che non possiamo ancora sapere quale sarà, chi garantisce che le nuove condizioni dell’aggiudicazione saranno migliori di quelle che avremmo avuto semplicemente dando seguito all’appalto a favore della Menowatt.
E soprattutto, come potrà il Comune in ogni caso evitare di assegnare alla SGDS direttamente l’appalto a condizioni diverse e peggiori da quelle già ottenute da Menowatt?” le domande di Claudio Brignocchi, ex sindaco di Porto San Giorgio, risuonavano anche in consigli comunale quando di fronte all’interrogazione del Partito Democratico non sono arrivate le risposte attese. Lo ribadisce il segretario Dem, Michele Amurri.
“Il sindaco non sa cosa fare della pubblica illuminazione, non fa altro che spacciare come vittoria la recente sentenza che rigetta il ricorso della società Ottima. Una sentenza di natura esclusivamente procedurale poiché la società non vanta alcun interesse non essendo l’aggiudicataria mentre la società vincitrice, la Menowatt ha preferito non ricorrere, fatto più unico che raro essendo la vincitrice di un project poi revocato dall'amministrazione”.
Quello che non convince è il futuro: “Che significa ‘stiamo lavorando alla progettazione della nuova illuminazione in ottica smart city’? Dovremmo credere che una società che si è sempre occupata di igiene urbana come la Sangiorgio Distribuzione abbia le competenze e gli strumenti per progettare una smart city? Faremo questo sforzo chiedendo formalmente la documentazione redatta ad oggi. Ma il timore è che all'interno dell'amministrazione ci sia più buio di quanto ce ne sia in città”.
Per la minoranza l’unica certezza è che si sono persi due anni. “Tanti soldi per le manutenzioni provvisorie e neppure un progetto. Sarebbe stupefacente se improvvisamente ne saltasse fuori uno" conclude Amurri.
