di Raffaele Vitali
RAPAGNANO – Il ritorno di Remigio Ceroni, ex braccio destro di Silvio Berlusconi fin dalla discesa in campo del Cavaliere.
Quando si parla di Centro, di area moderata, a livello nazionale sanno che per l’ex senatore sindaco di Rapagnano bisogna passare nelle Marche. E infatti, a firmare dal notaio la nascita di ‘Coraggio Italia’, il nuovo partito di Luigi Brugnaro e Giovanni Toti, c'era anche lui.
Scritta bianca su sfondo fucsia, un tricolore stilizzato sopra e una banda blu sotto è il simbolo che ha convinto Ceroni: “Mi hanno chiamato a dare una mano e io ho dato la mia disponibilità” commenta. Uno dei suoi compiti sarà intercettare la massa politica di Forza Italia, ancora solida nelle Marche.
Ma a chi parla ‘Coraggio Italia’? chiaramente va a mangiare nel mondo di Forza Italia, partito da cui proviene la maggior parte degli aderenti: “Un progetto contro nessuno. Anzi è a favore di tutti, di un centrodestra più ampio e plurale, che raccolga tante nuove energie. È quello che avevamo in testa da anni" ribadisce Giovanni Toti, attuale presidente della Liguria.
Sono già 25 i deputati che ne fanno parte e per questo nascerà il gruppo alla Camera. Nel dettaglio, dei 25 deputati, 12 sono di Forza Italia, 4 ex M5S e un leghista, che si sommano agli otto di 'Cambiamo', visto che due 'totiani', i giovani bergamaschi Stefano Benigni e Alessandro Sorte sono dati in uscita verso Fdi e sarebbero ancora in stand by. Al Senato, invece, il sindaco di Venezia si ferma a quota sette: i sei di 'Idea-Cambiamo' del Misto (Paolo Romani, Gaetano Quagliariello, Maria Rosaria Rossi, Massimo Berutti, Raffaele Fantetti e Marinella Pacifico) più la new entry, l'azzurro Sandro Biasotti.
Tutti hanno presenziato, davanti al notaio 'convocato' all'Hotel Eden, quartier generale di Brugnaro a Roma, alla firma dell'atto costitutivo di 'Coraggio Italia'.
Una piccola Opa dentro Forza Italia che preoccupa Berlusconi. Si tema infatti che altri azzurri possano cambiare casacca. Con le defezioni di oggi, il gruppo azzurro alla Camera guidato da Roberto Occhiuto si restringe (meno 11), passando da 89 (da poco è 'rientrata' Renata Polverini) a 77 unità. In un primo momento Brugnaro doveva creare un think tank, poi il sindaco di Venezia ha alzato il tiro e dà il via alla nascita di un partito che verrà costruito da un quartetto: Toti, Brugnaro, Marco Marin e Gaetano Quagliariello.
Non solo Forza Italia nel mirino del patron di Umana, ma anche Matteo Renzi e Carlo Calenda, entrambi attirati dal mondo moderato.
