PORTO SAN GIORGIO – Una città che deve credere nel turismo. Questa la Porto San Giorgio che vuole Andrea Di Virgilio, capogruppo del Pd in consiglio comunale. “Maggio sarà il mese dell’organizzazione e della pianificazione del futuro”.
Pianificare significa darsi una strategia, capire dove andare a intercettare i turisti: “In primis in Umbria e alle nostre Marche. Guardiamo al potenziale di Perugia (167 mila abitanti), Foligno ( 56 mila abitanti), Assisi, (30 mila abitanti), Spoleto,( 38 mila abitanti), Terni, ( 110 mila abitanti) senza dimenticare cittadine più piccoli quali Spello, Trevi, Bevagna e via dicendo. Ad oggi il turismo umbro è presente nel nostro territorio, favorito anche dai caselli autostradali siti a nord e sud di Porto San Giorgio, ma non possiamo esimerci dal fare di più”.
Insomma, bisogna intercettarli e non farli fermare solo a Civitanova o Porto Sant’Elpidio. “Battere ripetutamente e di persona il territorio insieme ad adeguate brochure pubblicitarie”. Che però non esistono.
La seconda idea del capogruppo, che nella vita lavora in una agenzia viaggi e quindi è del settore, è di trovare a bilancio fondi “per finanziare dei fine settimana nei quali invitare, quando sarà possibile, presidenti di associazioni (Cral, Dopolavori, rappresentanti delle Istituzioni e via dicendo) al fine di promuovere dei veri e propri “educational” per piccoli gruppi con la finalità di far visitare le nostre zone e non mi riferisco ovviamente solo a Porto San Giorgio ma a tutto il territorio fermano”.
E per questo hotel e ristoranti dovrebbero collaborare creando reti con oleifici, aziende vinicole, musei, siti archeologici outlet. “Pubblicizzare tutto per far innamorare il turista del territorio, del resto il “Fermano rappresenta un “unicum” nel suo genere”.
Una mossa tattica Di Virgilio la vede anche per Porto San Giorgio: “Scontiamo un deficit di zone pedonali e ora sarà necessario ampliare gli spazi, creare aree pedonali quantomeno da un certo orario della giornata in poi. Penso a piazza Matteotti, via Gentili, una parte di viale Cavallotti e piazza della Marine, naturalmente in collaborazione e stretto contatto con chi di dovere per venire incontro anche alla questione viabilità. gli esercenti avranno bisogno di suolo pubblico”.
Infine, la mobilità con Di Viriglio che punta sulle biciclette. “Saranno necessari ottimismo, solidarietà, forza e coraggio per poter uscire da questa realtà senza precedenti dal dopoguerra ad oggi; ma io voglio essere ottimista e credo nella laboriosità, determinazione e concretezza della nostra gente conclude.