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Il regalo di Beleggia alle Marche: una guida che racconta il bello. "Bisogna investire, recuperando luoghi"

10 Ottobre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – La famiglia Beleggia si apre ancora di più al territorio e con una guida connette i suoi gioielli alberghieri alle bellezze delle Marche. Una guida insolita, voluta da un imprenditore per raccontare le sue realtà, ma soprattutto per promuovere il territorio in cui si trovano.

Una carriera senza limiti quella dell’imprenditore di Montegiorgio, che ha legato il suo nome alla Brosway, partita dal primo brand di cinturini, cresciuta tra gioielli d’argento e d’acciaio, consolidata con l’hotellerie. Su tutti Villa Lattanzi, il luxury refuge delle Marche, che ben si abbina all’Officina del Sole e allo storico hotel San Paolo. Non si accontenta, però, mister Brosway, un sognatore che tiene i piedi ben saldi a terra.

Sogno era la guida, diventata realtà. Sessanta pagine finemente rilegate dal tiolo ‘Vivere un sogno, le Marche’, in inglese, visto che la guida è in doppia lingua, un semplice ‘Living the Marche dream’. C’è tutto dentro le pagine. Inclusa una divisione temporale per vivere il turismo tutto l’anno, 24 itinerari per 12 mesi. Che poi è anche la scommessa di Francesco Acquaroli, il presidente della Regione Marche che è arrivato a Vila Lattanzi per ammirare in anteprima la guida che racconta una terra unica per arte e natura, cucina e tradizione, che si affaccia sul mare Adriatico e si innalza per i monti Sibillini, costellata da infiniti borghi medievali, ciascuno diverso ma ognuno affascinante e ricco di storia e di arte.

“Nel turismo crediamo molto, la nostra è una regione straordinaria e può ricevere una spinta importante anche per artigianato, manifattura e agricoltura. Il turismo significa brand e qualità, dunque prezzo. Una regione piccola come la nostra per riemergere si deve vendere bene, per poi trascinare tutti i settori” sottolinea il governatore.

Che su questo lavora in perfetta sinergia con Gino Sabatini, il presidente della Camera di Commercio che ha subito detto sì all’invito di Beleggia, l’ambasciatore del bello. “Si parte dalle strutture per andare ovunque. Vogliamo che il nostro ospite riparta arricchito. Questa guida, che ognuno si porta a casa, permette di conoscere itinerari ricchi di meraviglia” riprende l’imprenditore.

Lucentini, Sabatini, Beleggia, Acquaroli e Marinangeli

Sabatini sa che il turismo è una risorsa, lui con il mondo economico ci parla ogni giorno. “In piena pandemia Acquaroli ha avuto l’idea di Mancini testimonial della regione, proprio nel momento in cui si doveva guardare oltre. E il turismo ha tratto vantaggi, soprattutto dopo gli Europei. Noi abbiamo grandi potenziali, ma dobbiamo muoverci insieme, senza dividerci. Così riusciremo anche a organizzare eventi all’interno della macro regione Adriatico Ionica, per cui ci sono importanti finanziamenti. Sono convinto che il Fermo Forum sia il luogo ideale”.

Anche perché non è facile trovare strutture. Beleggia ha avuto coraggio, lui non ha costruito, ha recuperato e migliorato l’esistente. Come ricorda con orgoglio parlando della guida che si muove da Urbino a Frasassi, da Ascoli Piceno al santuario dell’Ambro passando per le cisterne romane di Fermo.

“Abbiamo cose belle abbandonate, troppe. Questa villa per 35 anni era rimasta senza vita, noi l’abbiamo riportata al suo splendore. E così l’Officina del Sole, un luogo che da 25 anni era abbandonato, dobbiamo impegnarci a lavorare su quello che hanno fatto i nostri avi. Credo molto in questo settore, sono proto a investire, in ogni paese ci sono delle chicche bellissime (presto cambierà il volto della zona del porticciolo di Pedaso, ndr). A noi piace investire nelle Marche, siamo consapevoli di quanto siano belle. Ma servono altre ville Lattanzi, servono strutture che attirano. Ma per questo – sottolinea Beleggia parlando a tutti i politici invitati, dall’onorevole della Lega Lucentini al sindaco Calcinaro, affiancato da numerosi altri colleghi – serve anche che la burocrazia migliori. Sono quattro anni che attendo un parere positivo per recuperare una struttura qui vicino. Ma ancora non riusciamo a superare i vincoli. Occorre buonsenso”.

Il bello deve guidare l’azione di tutti. Sapendo che il turismo è l’attrattore, nel caso di Beleggia anche il lavoro visto che sono una sessantina i posti garantiti, e che deve diventare vero motore economico. “Pensiamo ai borghi. Sono dei gioielli, portiamoci le persone, ma riapriamo anche le attività. Tutto deve correre insieme, non si può lasciare indietro una parte” ribadisce Sabatini.

Marche bellezza infinita è uno degli slogan meglio riusciti degli ultimi anni. Il ct Mancini è un testimonial che funziona, “costoso ma vincente” sottolinea Acquaroli, le guide diventano un biglietto da visita da tenersi sul comodino. Chi entra a villa Lattanzi spesso è un manager, comunque un turista o lavoratore d’alto livello. farlo diventare un piccolo Ambassador è la nuova sfida di Beleggia. Per farlo poteva scegliere tanti mezzi, incluso il vino che produce tra le colline montegiorgesi.

Ma volendo di più, si è inventato la guida che si chiude con una frase che dovrebbe diventare un mantra per ogni marchigiano: ‘ La vostra fiducia è la nostra forza’. “Ho girato il mondo, è bello, ma le Marche sono più belle, una regione così non esiste. Io lo so, ma volevo qui i rappresentanti del territorio in tutte le sue forme, i veri protagonisti e responsabili del futuro di questo territorio. Insieme possiamo fare tanto” conclude Beleggia incassando l’applauso di istituzioni, giornalisti e soprattutto operatori turistici.

@raffaelevitali

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