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Il nuovo Polo Urbani sarà una scuola di livello europeo: riciclo dei materiali, spazi ampi, tecnologia. Ora il progetto, ruspe dal 2024

19 Maggio 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Pronti, partenza e via: il primo muro cadrà nell’estate del 2024. E poi uno dopo l’altro, fino a costruire il nuovo Polo Urbani entro il 30 giugno 2026. “Siamo l’unica provincia destinataria di un finanziamento Pnrr per agire su un istituto che meritava l’investimento. Abbiamo verificato tutte le scuole, valutando i requisiti e ci siamo concentrati sull’Urbani. Il risultato è stato ottimo” introduce il presidente Michele Ortenzi.

Sono arrivati 22 milioni di euro per un progetto che in Italia ha pochi eguali. “Il presidente di Upi nazionale, nel citare la capacità delle provincie di essere attrattive ci ha preso come modello”.

La sfida è fare tutto nei tempi definiti. “Ci sarà un concorso di idee gestito della struttura Pnrr, a cui daremo linee guida. Demolire e ricostruire facendo restare in loco gli alunni è fondamentale. E nel mentre proseguiremo i lavori sui vari plessi gestiti dalla provincia (tetti al Montani, Scientifico, Ipsia e tanto altro)” spiega il presidente.

“Avere un ottimo ufficio tecnico ci permette di rispondere alle esigenze. Costruiremo la scuola del ‘futuro’, che riuscirà a produrre energeticamente quanto necessario e anche di più. nuovi spazi completamente rivisti. La nostra provincia sta avanti, diciamolo” aggiunge Pisana Liberati.

Nel dettaglio entra l’ingegner Ivano Pignoloni: “Demolizione e ricostruzione sulle aree di proprietà della provincia. questa era una precondizione fondamentale insieme con vulnerabilità sismica e consumo energetico. Complesso rispondere a ogni voce, ma siamo riusciti a ottenere punteggi alti in ogni criterio”. Oltre alla demolizione, ci sarà un aumento di superfice fino a 9mila metri quadri, contro gli attuali 8300.

“Tecnicamente abbiamo dovuto dimostrare l’incremento di studenti e la crescita necessaria anche strutturale, pur avendo un istituto che già ha i metri quadri per alunno necessari. L’impiantistica sarà all’avanguardia".

Linee guida arriveranno dalla scuola, che aveva già chiesto l’ampliamento dell’edificio. “Avevamo bisogno di nuovi laboratori, sono ormai vetusti rispetto a un’utenza che cresce e vogliamo implementare. La Provincia ci ha attenzionato e ora siamo parte di 216 scuole italiane aggiudicatarie del finanziamento, di cui nove nelle Marche”. La dirigente Laura D'Ignazi è fiduciosa sull’esito: “Il ministero ha schierato un team di tecnici per disegnare le nuove scuole, ne fa parte anche Renzo Piano. Ma abbiamo idee”.

Non ci sarà più l’aula chiusa, ma spazi di costruzione della conoscenza e sempre più laboratoriali in cui fare ricerca, anche di gruppo. “Sono convinta che innovare l’edilizia scolastica significa innovare la didattica. Aule interattive, auditorium e laboratori. Nuovi spazi anche per docenti e famiglie che vivranno la scuola. Luoghi sempre più inclusivi e di integrazione per chi ha disabilità, cosa che oggi ancora è invece un limite. E vorremmo che l’esterno sia parte del progetto e che la nostra scuola sia sempre più aperta” prosegue la D’Ignazi. “Intanto, da settembre – aggiunge il vicepreside Mario Andrenacci – ogni aula sarà dotata della massima tecnologia”. Perché il futuro non può attendere.

La Provincia ora è impegnata “a trovare soluzioni per far sì che gli studenti non debbano lasciare la scuola, riuscendo quindi a utilizzare gli spazi del lotto scolastico evitando traslochi onerosi, “il ministero non ha previsto risorse per spostare gli alunni”, e impattanti dal punto di vista didattico. “Sulla parte progettuale non abbiamo ruolo, tranne che per il lato amministrativo, ma collaboreremo” precisa Pignoloni.

Entro fine maggio la provincia fornirà ulteriori dati, poi il Ministero bandirà la progettazione. “Standard europei. Il 70% del materiale che demoliamo deve essere in parte recuperato e buona parte portata in certi di recupero. Andrà fatta una demolizione selettiva. Nascerà un edificio che – spiega Sandro Vallasciani - produce energia e impianti completamente digitalizzati, con sensori che riducono o ampliano il comfort interno. Impianti che si attiveranno automaticamente in base ai consumi che i sensori rileveranno. Così è stato fatto un padiglione della Bocconi”.

La questione nuovi spazi stimola Vallasciani: “Andiamo oltre l’aula e il concetto dell’arredo con componenti che si uniscono e si separano, trasformando gli armadi in gradinate, passando da sala convegni ad aula video” ribadisce. E farlo tutto mantenendo le persone nel sito, non avendo risorse per spostare il popolo dell’Urbani: 110 alunni sui 1500 totali si trovano nella sede elpidiense.

Cronoprogramma definito per un lavoro che nei due anni di cantiere dovrà lavorare su doppi turni, con almeno venti persone a turno per completare in tempo i lavori: 31 dicembre 2022 per definire i progettisti, progetto esecutivo entro 30 giugno 2023, appalto per gennaio 2024, avvio lavori entro settembre e conclusione dei cantieri entro giugno 2026. “Speriamo che dal Governo arrivino semplificazioni, perché due anni per la parte burocratica sono lunghi”.

Una cosa è certa, il lavoro sarà fatto in sinergia: “Non ci interessa il colore politico, ma il bene pubblico. Oggi parliamo di qualcosa di storico, non solo per i fondi ma per la qualità di offerta. Le problematiche sono quelle che è bello affrontare. Oggi parliamo di un finanziamento, domani parleremo della realizzazione” conclude il vicesindaco di Porto sant’Elpidio, Daniele Stacchietti, ricordando che in città nascerà anche la nuova scuola Collodi con criteri simili.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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