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Il Murri torna a vivere: sale operatorie e ambulatori a pieno regime. "Partiti i cantieri, più posti letto". In arrivo screening nelle scuole

7 Febbraio 2021

di Raffaele VItali

FERMO – Un mese intenso quello dell’Asur 4 e dell’ospedale Murri. “Ora vogliamo essere ottimisti. Abbiamo definito una serie di azioni che consentono il rientro verso una fase emergenziale gestibile”. Primo messaggio del direttore dell’Asur 4, Licio Livini: la fase resta difficile e alta è la preoccupazione.

“Rimoduliamo le attività e abbiamo chiaro anche il modo. Questo però sarà legato al livello pandemico fuori dalle strutture sanitarie. Ricordiamo che molti dei problemi sono legati al raddoppio delle positività che ha comportato un grosso afflusso di pazienti in pronto soccorso” precisa Licio Livini

LA NUOVA ORGANIZZAZIONE

Tornando in fase due si riparte da chi è stato fermato, ovvero l’area chirurgica. “Raddoppiamo gli spazi a disposizione, definiamo una zona grigia che serve per allocare pazienti ‘negativi’ ma con qualche dubbio”; confermati i posti letto di malattie infettive, semintensiva, medicina; due rianimazioni, una Covid con sette posti letto e una con 4-5 posti letto che possono diventare sei in caso di necessità. “Insomma, la sala operatoria torna a lavorare”.

Non solo, l’Asur sta aumentando di 18 posti letto l’area medica no Covid. “Sedici in un nuovo reparto, due in più ad Amandola. Lo faremo in un’area di un vecchio padiglione che pensavamo di dismettere. Avendo il Murri spazi contenuti, siamo obbligati ad andare a rioccupare quella zona che ha requisiti per la degenza. È stata anche riesaminata con un sopralluogo tecnico. In un paio di giorni sarà riallestita” prosegue il direttore.

A livello di controlli interni, i ricoverati ogni 72 ore saranno sottoposti a test antigienico. E ogni 15 giorni proseguono quelli per il personale.

Riaprono gli ambulatori ospedalieri, tranne malattie infettive, per garantire ogni classe di prestazione. Gli esami mammografici rientrano al Murri da Porto San Giorgio. Riparte la collaborazione con Macerata per gli interventi chirurgici di ginecologia. La Potes di Sant’Elpidio a mare riacquisisce i suoi medici (Msa).

Ripartono i lavori per l’antisismica e iniziano i lavori per installare una Tac in pronto soccorso, dedicata al Covid. Sono state ultimate anche le progettazioni per aumentare i posti letto di terapie intensive, 15, e semintensive, 10: “Un percorso centralizzato dal commissario Arcuri, cosa che ha rallentato le procedure. Ci hanno assicurato che verranno presto assegnati i lavori”.

Riparte lo screening su mammella e apparato genitale femminile. “E stiamo organizzando lo screening antigienico rapido per le scuole, come vorrebbe fare la regione Marche. Siamo in attesa di indicazioni precise”.

Resta Rsa Covid Sant’Elpidio a Mare. Confermata la conversione della Rsa di Montegranaro per pazienti negativizzati. Resta in fase di allerta Montegiorgio, che ha 20 posti letto pronti per le cure intermedie. “Su Amandola la situazione è sotto controllo, ci sono stati dei casi dentro la Rsa, ospiti e operatore sono stati isolati, ed è ora sicura. Abbiamo fornito anche personale infermieristico al gestore in difficoltà”. Ma su una cosa non demorde Livini: “Aldilà dei colori l’attenzione deve essere massima, altrimenti torniamo in difficoltà”.

Il Murri sta ritrovando la giusta via, passo dopo passo. Una riapertura progressiva e ragionata: “Oggi all’interno delle camere ci sono solo ricoveri singoli. O dove erano a tre, quattro letti si è ridotto a due posti letto. Questo permette, in caso di nuovo focolaio, l’isolamento immediato conclude il dottor Santillo della direzione ospedaliera.

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