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Il mondo nascosto di Licini: nella casa museo in mostra i quadri che raccontano i paesaggi delle Marche

25 Luglio 2020

MONTE VIDON CORRADO -  Un viaggio nel mondo di Osvaldo Licini, tra le sue Marche e gli angeli ribelli. Una mostra esclusiva, nella cornice speciale della sua casa, a Monte Vidon Corrado, con decine di opere provenienti da tutta Italia. Uno degli appuntamenti principe del 2020 della Regione Marche dal titolo ‘La regione delle madri. I paesaggi di Osvaldo Licini’.

Dietro l’organizzazione, oltre al comune con il sindaco Forti, c’è ovviamente Daniela Simoni, il volto e anima del centro studi che porta il nome del grande pittore. Da tredici anni alla guida del centro, la Simoni ha curato la mostra insieme con dei compagni di viaggio di grande livello: Stefano Bracalente, Nunzio Giustozzi, Mattia Patti, Stefano Papetti e Massimo Raffaeli.

La regione delle madri raccoglie 90 oli e 30 disegni, di cui 33 del periodo figurativo, 9 dipinti astratti degli anni Trenta e i rimanenti degli anni Quaranta e Cinquanta, provenienti da importanti collezioni pubbliche come il Museo Novecento di Firenze, il Museo d'Arte Contemporanea di Ca' Pesaro a Venezia, il Centre Pompidou di Parigi, la Galleria d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno, il Museo Palazzo Ricci di Macerata, il Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, il Museo Civico Città di Moncalvo e da molti collezionisti privati.

“La mostra compie un excursus attraverso tutti e tre i periodi pittorici di Licini, con un taglio non solo cronologico ma anche tematico. Al Centro Studi troviamo i dipinti figurativi degli anni Venti: paesaggi, marine italiane e francesi che sono sempre espressione dell'elaborazione interiore del dato reale. Nella Casa Museo, che per l'artista è stata "laboratorio di arte sperimentale", si entra simbolicamente nella "regione delle madri", nella "landa dell'originario" spiega la curatrice.

Opera tra le opere è la casa museo, luogo della creazione, nel quale Licini sceglie di vivere con la moglie, la pittrice svedese Nanny Hellström, conosciuta durante i suoi anni parigini. “La mostra – prosegue - indaga il rapporto tra Licini e il paesaggio marchigiano, le vedute francesi e quelle svedesi, le fonti pittoriche e quelle letterarie, il paesaggio descritto nelle lettere e quello disegnato o dipinto, la sua interiorizzazione e le proiezioni cosmiche degli ultimi anni. Costituisce inoltre l'occasione per riflettere sulla cronologia delle opere degli anni Venti e per pubblicare documenti inediti importanti a comprendere il passaggio alla fase del figurativismo fantastico”. Che sia un luogo magico lo dimostrò la stessa vita di Licini, che a trentadue compie la sua scelta con un atto di assoluta libertà: Monte Vidon Corrado è per lui il luogo della creazione.

Un viaggio tra le epoche liciniane attraverso la fase geometrico-astratta e quella del figurativismo fantastico, indagando la sostanza geometrica, la cifra dell'enigma, lo sguardo sui Sibillini, i microcosmi liciniani, i Personaggi, gli Olandesi volanti, le Amalassunte e l'antropomorfizzazione del paesaggio fino all'epifania degli Angeli ribelli e agli aquiloni.

“I luoghi hanno sempre un particolare significato in relazione all'arte: basti pensare a ciò che rappresenta Giverny per Monet o Aix-en-Provence per Cézanne, o ancora Arles per Van Gogh. E l'arte di Licini si sostanzia della suggestione del suo paesaggio marchigiano” ribadiscono gli organizzatori che concludono ricordando come alcune di queste opere non state mai esposte prima, come  una Marina francese dei primi anni Venti, e altre tornano ad essere presenti in una rassegna liciniana dopo decenni di assenza  come nel caso di il Paesaggio italiano (1921) del Centre Pompidou,  Colline marchigiane (1926) del Comune di Moncalvo, Paesaggio marchigiano (1925) di collezione privata, Personaggio (1945) e Studio per angelo su fondo giallo (1956) della collezione di M. Carpi.

La mostra è visitabile fino all’8 dicembre, il biglietto costa solo 5 euro ed è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 13 - dalle16 alle 20. Aperture serali il venerdì e sabato fino a mezzanotte, per poter ammirare anche quella luna che tanti quadri ha ispirato a Licini.

@raffaelevitali

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