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Il caso. Lucentini fuori dal Parlamento. Tradito dagli amici: Fermo, P.S.Giorgio e Montegiorgio hanno votato Castelli

26 Settembre 2022

di Raffaele Vitali

MONTEGRANARO – Alla fine della giornata, c’è un solo grande sconfitto: Mauro Lucentini. L’onorevole che doveva diventare senatore si ritrova fuori dal Parlamento. Ci sono volute ore per l’ufficialità, ma alla fine il verdetto è arrivato: il posto a cui il leghista ambiva va a Roberto Cataldi del Movimento 5 Stelle. Colpe sue? Di certo della Lega che crolla in tutta Italia e di un territorio che non ha saputo fare squadra.

Nelle Marche Fratelli d'Italia elegge cinque parlamentari, seguita da Lega e Partito democratico con tre a testa, dal Movimento 5 stelle con due mentre uno a testa ne eleggono Forza Italia e Noi Moderati. Tra i tre della Lega, però, non c’è il volto di punta.

Al Senato gli eletti sono Antonio De Poli (Noi Moderati) ed Elena Leonardi (Fdi) nei collegi uninominali; Alberto Losacco (Pd), Guido Castelli (Fdi) e Roberto Cataldi in quello plurinominale. Alla Camera gli uninominali sono stati vinti da Mirco Carloni (Lega), Stefano Benvenuti Gostoli (Fdi), Giorgia Latini (Lega) e Francesco Battistoni (Fi), mentre nel plurinominale passano Lucia Albano e Antonio Baldelli di Fdi, Augusto Curti e Irene Manzi del Pd, Riccardo Augusto Marchetti della Lega e Giorgio Fede del M5s. 

Tornando a Lucentini, inutile negare che la sua è stata una partita piena di ostacoli. Il primo gliel’ha messo il centrodestra quado ha deciso che il candidato al Senato per Fratelli d’Italia sarebbe stato Guido Castelli, ovvero uno che pesca nello stesso elettorato di Lucentini, quello del sud delle Marche. Il veregrense ha spinto molto sul Fermano, era convinto che la sua provincia avrebbe dato il massimo per mandarlo a Roma, votandolo in massa.

Ma così non è stato. Alla fine dei ventimila voti mancanti, buonaparte vengono proprio dai vicini di casa. Ed è evidente che l’analisi del voto, a freddo, lo porterà a riflettere su tanti falsi amici. A cominciare dalla sua Montegranaro dove Fratelli d'Italia ha preso quasi gli stessi voti della Lega. Peggio ancora a Montegiorgio, la città del segretario provinciale Alan Petrini, dove FdI ha doppiato il Carroccio (918 a 470).

Volendo infierire, il dato di Porto San Giorgio ha del clamoroso visto che lì risiede il consigliere regionale della Lega, Marco Marinangeli. Nella città del sindaco Valerio Vesprini, FdI ha preso 2603 voti, la Lega solo 669, quasi un terzo di quelli del Pd che è arrivato a 1459.

Per concludere la disanima di come si può perdere un seggio quando si è silurati dal fuoco amico, ecco Fermo dove nonostante l’invito del sindaco Paolo Calcinaro di votare ‘il solo rappresentate del territorio’, Fratelli d’Italia ha scelto di far volare Guido Castelli, magari al Governo, con 5277 voti contro i 1386 della Lega poco sopra Forza Italia.

Ultimo flash, fuori provincia da Ascoli Piceno, dove si trova quello che sarebbe dovuto essere il nuovo assessore regionale, ovvero Andrea Maria Antonini. Qui la Lega ha fatto flop prendendo poco più del 6% dei voti, innumeri 7mila in meno dei blu capitanati dallo stesso Castelli e dal sindaco Fioravanti.

Con questo quadro davanti ora di apre la seconda partita per l’ex onorevole, quella per un posto in regione. Potrebbe così completarsi la staffetta perfetta tra Lucentini e la Latini, che già un anno e mezzo fa si scambiarono i seggi tra Parlamento e Regione. Ma prima c’è da fare chiarezza dentro la Lega e servirà a Lucentini l’appoggio chiaro di Augusto Marchetti, commissario regionale che è stato eletto dopo un lungo riconteggio, e dello stesso Salvini che non fa passi indietro come segretario e che magari vorrà premiare il suo fedelissimo, che comunque nel collegio sud si è ben difeso superando l’8%. E che nel periodo da onorevole si è molto mosso per calzaturieri e infrastrutture.

Di certo il Fermano, che mantiene un seggio in Parlamento grazie al Dem Francesco Verducci, non può restare di nuovo fuori dalla giunta del presidente Acquaroli. Sulla carta sarebbe dovuta entrare Daniela Tisi, attuale dirigente, che è di Montefortino, ma la sconfitta di Lucentini cambia tutto. Acquaroli attende i nomi, la Lega deve farne due, un uomo e una donna, ma non ha molto tempo.

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