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Il business dei rifiuti tra discariche e biodigestori. Pompozzi: "Sediamoci ora e pianifichiamo per non fare danni"

16 Maggio 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Pochi giorni fa l’ok definitivo alla realizzazione dell’impianto biodigestore a Force, la provincia di Ascoli Piceno non ha rilevato nulla che potesse rallentare l’iter avviato ormai da anni. Non si può che partire da qui per riflettere sul sistema rifiuti, nato nel pubblico e diventato un business necessario dei privati.

Stefano Pompozzi, vicepresidente della provincia di Fermo con delega ai rifiuti, cosa pensa della gestione della raccolta?

“Serve uno sforzo collettivo, penso a Fermano e Piceno, di programmazione. Obiettivo scelte condivise per raggiungere il bene comune. Solo che quando si sceglie qualcuno lo si scontenta. Non tutto può essere popolare”.

Normalmente quando si parla di rifiuti nascono sempre polemiche, come mai?

“Ogni giorno un sindaco, un comitato, un gruppo di cittadini si lamenta per le notizie. Dall’ampliamento della discarica agli impianti come i biodigestori. Non si può andare avanti così, i temi si intrecciano. Programmazione coordinata e fatta insieme è fondamentale. Servono discariche e impianti, ma in modo razionale”.

Ma non dovrebbe pensarci la Provincia a coordinare tutto?

“L’Ata rifiuti della Provincia è nata, ha personale ed esiste. Ma i sindaci cosa vogliono fare? Le indicazioni programmatiche le devono dare i soci, quindi i Comuni”.

Quale è la sua richiesta?

“Sediamoci e decidiamo cosa fare per le 300mila persone di questa parte di Marche. Quale è il fabbisogno? Due discariche bastano? Ci sono 5 potenziali richieste per biodigestori tra Fermo e Ascoli. Insieme producono un fabbisogno per alimentarne uno di medie dimensioni: 60mila tonnellate all’anno di organico”.

Rifiuti per un impianto e cinque richieste, è normale?

“Se non ci organizziamo, il resto è legato all’approvvigionamento da fuori. Prima deve vere le idee chiare il pubblico, poi si ragiona con il privato. I numeri ci dicono che un impianto come il biodigestore, piaccia o no, nel 2021 è il meno peggio o il meglio, in base a come la si vuole leggere. Individuiamo quale battezzare come interprovinciale, scegliamo i luoghi e usiamo le risorse per indennizzare chi si trova in zona”.

Altrimenti?

“Se non facciamo così avremo un territorio disseminato di impianti e sforacchiato di discariche. Esiste il primato della politica che non si può nascondere dietro a un dito. Non ci sono il vincitore e il vinto, perché prima o poi i problemi arrivano ovunque”.

C’è ancora tempo per rimediare?

“Siamo a un punto morto. Se ci siamo potuti permettere di giocare sulle convenienze, oggi è l’ultima chiamata. Coordiniamoci ed evitiamo che ogni territorio vada avanti da solo”.

Proto a parlare con la provincia di Ascoli Piceno?

“È necessario e doveroso. Ma dobbiamo porci con pari dignità, senza ragionare su Fermo pattumiera del sud delle Marche o cose simili. Servono soluzioni condivise, nessuno può pensare di fregare l’altro. Se cambiamo ottica, sono pronto. Altrimenti, si prosegue da soli, tanto siamo sufficienti ma coordinarsi è meglio”.

I Comuni che diranno?

“Devono confrontarsi, senza perdere tempo. Dobbiamo arrivare a scelte che potrebbero essere anche impopolari. Insieme facciamo il bene per il territorio delle prossime generazioni. Altrimenti oggi vendiamo come vittorie sconfitte camuffate”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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