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Il Bilancio 'coraggioso' di Scarfini divide il Consiglio. "Tariffe invariate". "Nuovi mutui spesi male"

22 Marzo 2021

FERMO – “Un bilancio di previsione che con soddisfazione definirei attento al delicato momento di pandemia in cui ci troviamo ma anche coraggioso e proiettato al futuro”. È il suo primo vero atto da assessore al Bilancio e così Alberto Scarfini, intervenendo in Consiglio comunale, sceglie di relazionare in maniera semplice. Pochi fronzoli e i numeri possibili, quelli che “dimostrano la nostra attenzione al sociale e ai cittadini, per non parlare delle imprese” prosegue l’assessore.

Il primo dato è che non vengono toccati i tributi. “Confermata l’aliquota Irpef con soglia di esenzione al tetto di 9mila euro. L’Imu resta con l’aliquota ordinaria del 10,6 per mille. Confermate le agevolazioni su alloggi locali a canone concordato e quelli per artigiani e negozi.

“La novità è per i proprietari di immobili residenti all’estero: aliquota agevolata dello 0,98% per unità ammobiliare a uso abitativo non locata. Confermata anche l’abolizione per il 2021 della tassa di soggiorno”. Un Bilancio in evoluzione, “che sappiamo di dover modificare, ma intanto con fiducia guardiamo avanti”. Non facile metterlo insieme e quindi il lavoro degli uffici da tutti è stato sottolineato.

I conti in ordine permettono a Scarfini di ribadire che i Servizi Sociali non vengono intaccati. Anzi. “Le entrate correnti permettono di garantire, tra le altre spese, quelle per i servizi essenziali, del personale e servizi sociali, settore ancor più importante in questo momento di pandemia. Confermato anche il sostegno alle famiglie indigenti, alle attività commerciali e l'attenzione al diritto allo studio per gli universitari fuori sede”.

La lunga discussione si è poi mossa principalmente sul piano politico. A parte un intervento di Interlenghi, che ha contestato la scelta di tagliare le tasse a chi ha case di lusso e vive all’estero. Sull’ex candidato si è riversata tutta la maggioranza il giorno dopo, sindaco incluso che aveva invece scelto il silenzio durante il dibattito: “La detrazione non è fissata dal Comune ma da una norma nazionale (da ultimo fissata con il comma 748 della Finanziaria del 2020 peraltro estesa e approvata dal PD al Governo) e che quindi l’amministrazione non ha potere di incidere”.

Incassa, ma non troppo Renzo Interlenghi: “Come mai non dici nulla sulla possibilità di aumentare l’esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef ai redditi, almeno fino a 11 mila €, anziché limitarlo a quelli fino a 9 mila euro? Non c’è mai un’iniziativa, da parte di questa maggioranza, che sia volta, realmente, a migliorare in maniera strutturale la vita dei cittadini perché con una mano “date” e con l’altra togliete”.

Sul tecnico il capogruppo Dem Sandro Vallasciani, che il bilancio lo spulcia, ha tanto da dire. A cominciare dalla critica ai nuovi mutui, o meglio all’uso che ne verranno fatti. “Quello che certo non sarà modificato sono i 3,674 milioni di mutui che saranno accesi nel corso dell’anno, che porteranno a un indebitamento complessivo dell’ente a circa 42,676 milioni di euro. Tali risorse andranno principalmente a finanziare, 2 milioni di euro, l’intervento del recupero della Casina delle Rose per destinarlo a studentato, spogliandolo di fatto di quella vocazione e destinazione ricettiva che ritengo si sarebbe dovuta mantenere ad ogni costo, quale garanzia di incremento della dotazione ricettiva del capoluogo da tempo assai carente”.

Non solo critiche da Vallasciani: “Mi trovano invece concorde altre opere finanziate con i mutui: i 345.000 euro per sovrappasso in via Salvo D’Acquisto, i 245.000 euro per l’ex Fontevecchia, i 550.000 su alcuni edifici scolastici sui cui riteniamo sia doveroso intervenire”.

Dubbi per Sandro Vallasciani anche sulla voce opere pubbliche: “21 milioni di euro previsti in un anno. Bisogna essere credibili, al massimo se ne spendono 8. Quali sono e priorità? Si prevede una entrata per oneri di urbanizzazione pari a 1,584 milioni di euro contro i 925.000 di un anno fa, cosa questa che mette in discussione laddove detta previsione non si verifichi, il finanziamento delle opere pubbliche collegate a tali risorse”.

Le scelte piacciono, tutte quante, a Edoardo Candidori, il più giovane consigliere di maggioranza: “Un bilancio di coraggio, pensiamo al futuro, a sostenere attività e imprese. 64 domande finanziate con 250mila euro. E ora altri 750mila. Questa amministrazione pensa ai giovani, lavorative e universitarie. Quello che l’amministrazione Calcinaro ha promesso si sta facendo. Sono fiero di farne parte e dare voce ai giovani”.

Lontane le due parti, se vogliamo unite solo sul tema viabilità di Campiglione che entra dentro il Bilancio con il consigliere Alessandro Bargoni, che nel suo intervento prettamente politico e molto critico con la Provincia ne sottolinea il ruolo cruciale: “Campiglione deve collegarsi al meglio con le valli, incluso l’Aso. Quantomeno dobbiamo arrivare fino a Caldarette d’Ete”. Gli fa eco Paolo Nicolai, Pd: “Se Campiglione avrà questo sviluppo è grazie alle scelte dei Dem. Un quartiere che sarà punto di riferimento con pro e contro. Bisogna continuare a lavorare perché il quartiere si sviluppi al meglio. Siamo disponibili a collaborare”.

Nel mentre la capogruppo Sara Pistolesi guida il gruppo di lavoro con Nomisma che sta studiando l’area: “Presto poteremo piani e soluzioni” conclude lasciando al prosieguo del dibattito polemiche, critiche e lunghe difese d’ufficio ben preparate.

r.vit.

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