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I racconti (in)visibili dell'Italia in mostra al Terminal. Calcinaro: "Opere imperdibili che arricchiscono Fermo"

16 Luglio 2021

FERMO – Il patrimonio è immateriale, ma le opere sono tangibili. O quantomeno ascoltabili. Approda al terminal Mario Dondero di Fermo, il polo espositivo del contemporaneo che dal 2019 ha arricchito la città di Fermo, l’esposizione ‘Italia racconti (in) visibili’ promossa dal Ministero per i Beni culturali. E in particolar modo dall’Icpi, una sigla che è di casa nel Fermano perché rappresenta l’istituto centrale per il patrimonio immateriale che ha trovato a Porto San Giorgio una delle sue massime espressioni con il microcinema sul Fortunale.

Chi entrerà dentro il Terminal si potrà ora immergere nel mondo delle rivocazioni e del gioco, due degli elementi che la pandemia ha provato a portarsi via, inglobandoli nel silenzio obbligato del lockdown. Ma non si può cancellare il ricordo e quello che unisce una comunità. E così, eccola mostra curata da Dominique Lora.

Girano il mondo i sedici artisti esposti, molte di più le opere. Perché questa mostra, che ha una sua ‘sorella’ in questo momento in sud America, è nata per mostrare l’Italia meno nota. Quella che vive in feste come la Corsa dei ceri o, per stare a Fermo, nella cavalcata dell’Assunta su cui è in fase di completamento un video immersivo come sempre affidato all’antropologo Francesco De Melis.

Se è arrivata a Fermo, dopo Azerbaijan e Cile, è perché Barbara Toce, ex sindaca di Pedaso e consulente dell’Icpi, ha saputo tessere la tela nel migliore dei modi. Poi abile il sindaco Paolo Calcinaro a non farsela sfuggire: “Dopo che abbiamo firmato il protocollo con il ministero, ecco il primo vero grande momento della collaborazione che si concretizza. Un allestimento così coinvolgente, si passa da video a quadri e opere in ceramica, che arricchisce la nostra offerta. I turisti sono tornati, per la maggior parte italiani, e il terminal è una delle due porte di ingresso della città”.

Una sala sempre meglio collegata, grazie al completamento del sistema di risalita che tra ascensori e scale mobili porta tutti comodamente dalla macchina parcheggiata gratuitamente al centro storico. L’istituto per il patrimonio immateriale non ha esitato nello scegliere Fermo: È la prima città italiana e meglio no potevamo iniziare. Le Marche sono una regione che merita grande attenzione, in particolare questa parte sud. Penso al Bove finto di Offida. Feste popolari che dobbiamo vivere in ogni maniera” aggiunge Leandro ventura, direttore dell’Icpi.

La sfida di questa mostra è stata quella di unire quanto di più tradizionale, le feste popolari e i giochi, agli artisti contemporanei, che hanno anche rivisitato il passato. Un canestro in ceramica con tanto di uccellino appoggiato sul ferro ne è un esempio. “La delicatezza che incontra la ‘violenza’ di una palla che entra dentro il cesto. Anche questo è un modo di rileggere il gioco” aggiunge la curatrice.

La mostra è visitabile per due mesi. “E presto ammireremo tutti un grande mapping sulla Cavalcata dell’Assunta. Crediamo nella cultura, crediamo nei nostri luoghi e questa estate li riporterà al centro della vita di chiunque sceglierà Fermo, visto che anche il museo diocesano ora entra nel circuito visitabile con un unico biglietto” conclude Micol Lanzidei, assessora alla Cultura.

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