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I numeri. Fermo è la provincia con meno casi di Covid. "Due comuni sotto osservazione, attenzione agli under 5"

19 Aprile 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Conferenza dei sindaci sulla Sanità, con loro Nadia Storti e Filippo Saltamartini. L’ha voluta la Regione, che ha chiesto al ‘presidente’ Calcinaro di convocarla per fare il quadro della situazione pandemica.

“Abbiamo bisogno di un coordinamento dei punti vaccinali sul territorio, che viene meno con l’uscita di scena del direttore Livini. Vorremmo, entro la prossima settimana fare una conferenza operativa per presentare i piani vaccinali che ogni comune sta pianificando. Al momento in piattaforma è presente solo Fermo e questo non funziona” esordisce Paolo Calcinaro.

Il suo spunto, a cui farà seguito quello fornito da tanti sindaci, resta però senza una vera risposta. La direttrice generale Storti, che per ora regge anche l’Asur 4, ha chiesto di attendere il suo incontro di mercoledì con i referenti locali della lotta al Covid, il direttore di distretto Scialè e il direttore del dipartimento prevenzione Ciarrocchi. “Due giorni a settimana sto a Fermo, quindi avremo diverse occasioni di confronto e il presidente dell’assemblea dei sindaci sa che può pormi le questioni” ribadisce la direttrice. Quello che oggi conta è sapere come sta la Regione, quindi il Fermano, e le azioni politiche.

Il quadro epidemiologico è affidato a Marco Pompili: “L’incidenza regionale nell’ultima settimana è 135 su 100mila abitanti. Il parametro ministeriale è 150 per parlare di rischio”. Poi, entra nel dettaglio l’uomo che ha guidato molte delle azioni di Luca Ceriscioli e oggi è al fianco di Acquaroli e Saltamartini. “Il nostro parametro è sotto soglia già da qualche settimana. Mentre dal 15 al 21 marzo eravamo a 320. Nelle ultime due settimane 147 e oggi 135. L’andamento è stabile, ma non c’è un vero calo”. E così per le ospedalizzazioni. “Con 330 casi di media al giorno, abbiamo 88 posti letto di terapie intensive occupati, il 38%, e quindi siamo ancora sopra il parametro del 30%. E sono sopra anche i posti che riguardano l’area medica: 562 quelli occupati, pari al 40,5% (per il Ministero 40%)”.

L’altro dato chiave è quello dei nuovi casi, non tanto quello dei contagiati complessivi. “A livello regionale, nell’ultimo periodo c’è stata una regressione importante nel mondo giovanile, mentre nelle ultime due settimane, tra i 3 e i 5 anni c’è stato un rimbalzo di incidenza. Inizia ad esserci un incremento da due settimane, questo è un campanello d’allarme. Mentre tra gli adulti, più di 24 anni, c’è una flessione” prosegue Pompili.

Per avere un monitoraggio più efficace, la Regione Marche ha inserito un ulteriore parametro oltre a quello nazionale dei 250 casi ogni 10mila abitanti ed è utile per monitorare i piccoli comuni e prendere decisioni mirate. “Un piccolo comune deve avere almeno 10 casi a settimana per essere inserito nella soglia di rischio”. Questo monitoraggio è quello che serve alla regione per attuare politiche restrittive. Come quella, decisa in Giunta, che riguarda da oggi quattro comuni in regione, nessuno fermano, per cui scattano restrizioni alla mobilità dei residenti e, se non miglioreranno, dalla prossima settimana anche alle attività.

La zona di Fermo, l’Area Vasta 4, è quella che ha registrato una flessione maggiore. Oggi 75 casi su 100mila abitanti. “Non abbiamo comuni con una incidenza sopra i 200 su 100mila. È la provincia che dà più garanzie dal punto di vista epidemico. Anche a livello di piccoli comuni solo due sono monitorati con attenzione: Montefortino, con 3 casi, e soprattutto Altidona che con 9 casi ha registrato un aumento importante nell’ultima settimana. “Per cui – ribadisce la direttrice Storti - fare attenzione in queste realtà, ma per il resto l’area Vasta 4 è messa bene”. Anche a livello didattico: “Su 66 classi in quarantena nelle Marche, solo 4 sono in provincia di Fermo”.

Non è un dettaglio tutto questo e Saltamartini lo ribadisce: “Serve massima attenzione da parte dei sindaci per evitare che aggregazione e circolazione possano riportare la regione in situazioni di rischio, mentre siamo in direzione giallo per andamento generale. Da qui come Giunta pensiamo a interventi diretti nei Comuni quando si raggiunge il 250 su 100mila”.

Il controllo dei comportamenti è un’arma imprescindibile, ancora di più ora che il generale Figliuolo ha comunicato alla regione Marche che ci sarà un rallentamento nella fornitura: “Siamo arrivati a 11mila dosi giornaliere, hanno detto che dobbiamo tornare a 9500. Per questo una corretta funzionalità dei punti vaccinali è fondamentale, una rete che tra maggio e giugno, con l’arrivo nelle Marche di 700milaa dosi diventerà determinante”. Un dato che ha fatto rumoreggiare i primi cittadini, che invece si attendevano un aumento di dosi nei punti vaccinali territoriali.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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