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I giovani imprenditori di Fermo e Macerata cambiano marcia: la nostra forza è il distretto. Iacobucci: "Due limiti da superare"

17 Gennaio 2024

PORTO SANT’ELPIDIO – I Giovani Imprenditori ci provano a cambiare lo status quo che vede le azioni di Confindustria pianificate a livello provinciale. “Quando invece dovremmo parlare, soprattutto per la moda, di distretto” ribadiscono all’unisono Gianni Gallucci e Alessio Castricini, presidenti di Fermo e Macerata che hanno organizzato un incontro al Gigli per far confrontare imprese, politica e università.

Da cosa partire? “Risorse, professionalità e competenze. E in primis le sinergie”. È il sunto del vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Alessandro Somaschini, che ha chiuso l’incontro organizzato dai Giovani Imprenditori sul tema del ‘Distretto calzaturiero-potenzialità e sinergie per l’internazionalizzazione”. Ad aprirlo erano stati il sindaco di Porto Sant’Elpidio Massimiliano Ciarpella, “siamo la terra della manifattura”, e il presidente di Confindustria Fermo Fabrizio Luciani, “noi diamo senso all’espressione made in Italy”.

La sala è piena, anche se la concomitanza con l’Expo Riva Schuh non ha aiutato, soprattutto molti accessoristi erano in fiera. “L’Italia è ricca di distretti, ma quello marchigiano è particolare, è il più grande distretto al mondo per la produzione di scarpe di lusso. Diventa quindi fondamentale parlare con una voce sola e soprattutto pianificare strategie per il territorio. All’estero ci conoscono come lo shoes district, valorizziamoci” introduce Gallucci.

“Siamo i migliori in Italia e in Europa nella produzione di calzature, facciamo squadra. Siamo un unicum grazie alla filiera produttiva completa, dalla concia agli accessori. Dobbiamo crescere come immagine, fare marketing e brandizzare questa forza” aggiunge Castricini.

A rafforzare le convinzioni dei Giovani Imprenditori ci ha pensato Donato Iacobucci, docente di Economia dell’Università Politecnica delle Marche che ha fotografato il presente e dato spunti per il futuro. “Questa è una zona ad alta specializzazione che sta vivendo un ridimensionamento fisiologico, in 20 anni da 37mila a 21mila dipendenti, ma che è trainata dalla vivacità degli imprenditori. Il distretto porta dei vantaggi: la filiera, il mercato del lavoro specifico, l’innovazione e la diffusione di conoscenza”.

Ma Iacobucci non nasconde la realtà, ci sono anche dei problemi: “Soprattutto dei limiti: il primo è legato ai tempi del cambiamento, gli imprenditori sono bravi a migliorare durante il lavoro, ma hanno più difficoltà a cambiare passo, a fare quel salto veloce come richiedono ad esempio il digitale e la sostenibilità; il secondo è la dimensione delle aziende che limita gli investimenti in ricerca e sviluppo”.

Andrea Maria Antonini, assessore regionale allo Sviluppo Economico e internazionalizzazione, ha ascoltato a lungo prima di intervenire: “I giovani sono la forza innovativa. In Italia c’è una tendenza all’aggregazione anche per accrescere le competenze, che sono l’elemento necessario per restare competitivi. Noi siamo qui per accompagnare al meglio le imprese, è con i nostro compito. Lo facciamo con i bandi che stiamo condividendo e anche per questo funzionano , basti pensare che l’ultimo  ,  da 45 milioni  sulla ricerca , ha avuto richieste per 110 milioni. A breve uscirà il nuovo bando sull’internazionalizzazione e vi assicuro il mio impegno con il Governo per risolvere la questione del credito d’imposta”.

Prima delle conclusioni di Somaschini, la tavola rotonda con i presidenti delle sezioni calzature e accessori di Fermo e Macerata: Valentino Fenni, Matteo Piervincenzi ed Elisabetta Pieragostini. Il ruolo delle fiere, la sostenibilità, la Gen z sono stati alcuni dei temi trattati.

“Tutti sappiamo – hanno ribadito – quanto sia importante valorizzare il capitale umano e rendere le imprese sostenibili sotto più aspetti: sociale, economico e di prodotto. È importante muoversi insieme tra territoriali, perché il salto culturale deve essere collettivo. Poi sappiamo che ci sono punti fermi imprescindibili, come le fiere, che ci vedono protagonisti e che rappresentano il canale fondamentale, e come il miglioramento dei rapporti con le griffe che nel nostro distretto hanno ritrovato la qualità che solo i nostri artigiani sanno garantire”. Griffe che dopo una iniziale, e non terminata, fase di ‘acquisto’ delle figure migliori dalle piccole aziende del territorio, si stano organizzando con Academy interne per formare nuovo personale qualificato.

Il convegno si è quindi chiuso con l’intervento di Somaschini, vicepresidente nazionale dei Giovani, che ha ringraziato Gallucci e Castricini per l’iniziativa e ha ricordato due dati che danno forza ai distretti: “Dal 2019 al 2022 l’export è cresciuto del 20% peer le aziende che ne fanno parte, contro il 15 delle altre e poi c’è l’innovazione, 75 brevetti ogni 100 imprese nei distretti contro 51 su 100 di chi non ne fa parte. questo significa che è un modello che funziona, ma che deve stare al passo con i tempi”. E anche per questo tornerà, perché ci sono spunti e temi da affrontare nei prossimi mesi.

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