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Gucci e Tod's volano con i direttori creativi made in Marche. De Sarno: amo stare ad Amandola. Della Valle: Tamburini esempio per i giovani

26 Febbraio 2024

di Raffaele Vitali

MILANO/SANT’ELPIDIO A MARE – C’è tanta voglia di moda nel mondo. Ancora di più a Milano che si conferma la capitale del fashion. A tal punto che molti stilisti, a cominciare da Giorgio Armani, insistono perché le sfilate milanesi aumentino di un giorno. Più possibilità, miglior organizzazione, più spazio per tutti, il presidente Carlo Capasa ci sta lavorando, sa bene che i 6 giorni milanesi sono pochi rispetto ai nove parigini.

Una moda che parla più marchigiano di quanto si pensi. Grazie a direttori creativi che passo passo si stanno imponendo sulle passerelle graie a creatività, ma anche umiltà. È il caso di Gucci, con Sabato De Sarno che ha trovato in Amandola il paese della serenità familiare, e di Matteo Tamburini, partito da Urbino e tornato dopo anni in giro per il mondo nelle Marche grazie alla Tod’s.

E proprio Tamburini ha dato spettacolo nello storico deposito dei tram di via Messina presentando la prima collezione a sua firma, pochi mesi dopo aver lasciato Bottega Veneta e aver sostituito Walter Chiapponi, che tanto bene aveva fatto partendo dal celebre gommino.

La location scelta ha un significato particolare e l’ha spiegato Diego Della Valle: “Rappresenta la Milano della ripartenza di allora. Questo è un buon auspicio per Milano e l'Italia, un paese che riparte in piena forma. Oggi mi piace star qua, il movimento non è una parola casuale ma racconta tutto quello che noi stiamo facendo”.

Se Hogan vuole essere il brand per i dinamici e sportivi, Tod’s porta la sua eleganza nella veloce contemporaneità. “Matteo - racconta Della Valle - è arrivato in azienda un mese e mezzo fa. Noi ci occupiamo da sempre di buon gusto, qualità e artigianalità e credo lo possa interpretare nel migliore modo possibile. Non mi dispiace che Tamburini sia un ragazzo italiano partito dalla provincia (Urbino, ndr), è un buon esempio per i giovani che vogliono mettersi in cammino e fare qualcosa. La sua missione è occuparsi di lusso e qualità con un punto di vista nuovo, un lusso un po’ destrutturato”.

Stando alla reazione di critici e appassionati, l’obiettivo è stato raggiunto. “Con questa collezione – riprende il designer marchigiano classe 1982 -  ho scelto un linguaggio che parla di italianità in modo nuovo, con una dualità tra l'approccio borghese e quello dinamico”. Un linguaggio che unisce di due must: artigianalità e innovazione. Alcuni esempi: la giacca di lana inglese con la fodera di cotone, il trench ingigantito in cotone o nappa, la field jacket in pelle anch'essa oversize, gli abiti sartoriali in twill di lana con pantaloni a sigaretta e grandi risvolti.

E poi le nuove borse morbidissime pronte da mettere in valigia, il gommino e il mocassino rivisitati con una sottile fascia in metallo o sottili frange. Il tutto davanti agli occhi di Martina Colombari e Filippa Lagerback, reduce anche dalla presentazione della collezione Hogan guidata da Andrea Della Valle.

Poco distante, un altro pezzo di Marche ha brillato sulla passerella con Gucci. Il direttore creativo Sabato De Sarno, infatti, ha un legame profondo con Amandola, dove trova la sua pace quando vuole ricaricare mente e spirito, “ci vado per passare del tempo con mio marito” ha raccontato in una intervista a Marie Claire.

Sabato De Sarno in questi mesi non ha avuto vita facile, dovendo impattare sul brand numero uno al mondo, ma in sedici minuti di show ha conquistato Milano, mostrando la ricca collezione all’interno della Fonderia Macchi. La standing ovation finale di stampa e buyer arrivati da ogni dove, ha fatto capire a Gucci che il 40enne è stata una scelta vincente.

“Questa sfilata è parte del mio processo creativo che mi ha spesso tenuto lontano da alcuni colori che non riesco a indossare. Io mi vesto di nero, ma amo il rosso, non mi piacciono i versi e i toni fluo, ma forte di questo ho creato usando tutto quello che mi piace meno per renderlo speciale e unico” racconta mentre in prima fila vede sua mamma, “che ho sempre invitato, fin dalle sfilate di fine anno a scuola” ha aggiunto su Marie Claire (foto da marieclaire.it).

Ha avuto carta bianca dalla maison: “Amo la moda leggera, non superficiale” ha ribadito il giovane direttore creativo alla guida di un brand gigante. “Chi comprerà i miei abiti? MI auguro clienti che vogliono sentirsi se stessi stando alla moda” conclude De Sarno.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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