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Gli studenti della Da Vinci adottano la Mentuccia: una panchina rossa per condannare la violenza sulle donne

4 Giugno 2021

FERMO - “Siediti… non sarai mai sola”. C’è scritto così sulla panchina rossa inaugurata oggi pomeriggio e posizionata all’ingresso della Mentuccia. Di fianco, il volto stilizzato di una donna. Simbolo di tutte quelle uccise per mano di un uomo e di quelle che si sono salvate.

L’hanno realizzata gli studenti delle terze medie C e D dell’Isc “Da Vinci Ungaretti”, che hanno “adottato” il parco a due passi dalle loro classi e ne hanno fatto la loro scuola all’aperto. Gli stessi che, in questi mesi, hanno portato avanti un progetto multidisciplinare. Si chiama “Impariamo” e riguarda gli stereotipi di genere. Hanno anche preparato uno spettacolo, gli studenti. Due canzoni scritte sulla base di “No woman, no cry” di Bob Marley.

Berretti rossi in testa, magliette bianche per i ragazzi, nere per le ragazze, hanno letto i più noti stereotipi sulle donne. Il “Se l’è cercato”, per una gonna corta. Il tradimento della donna che è più grave di quello di un uomo. L’attualissimo "La donna è più portata per i lavori femminili". L’uomo che piange come una “femminuccia”. E via dicendo. Prontamente smentiti da altrettante frasi che inneggiavano alla parità di genere. «La panchina rossa è un bene comune. La nostra è stata approvata dall’associazione Stati generali delle donne», hanno spiegato i ragazzi. Che, per il progetto, si sono basati sulle indagini statistiche da cui hanno estrapolato gli stereotipi più diffusi.

«La panchina è un dono alla città – ha spiegato la preside Maria Teresa Barisio –, un lavoro non solo artistico, ma un simbolo di cui dovranno essere custodi tutti i cittadini». «Tutti abbiamo un eroe in casa: nostra madre. Che, oltre a lavorare e ad avere tutte le difficoltà che può avere un padre, ha tante altre incombenze», il commento del sindaco Paolo Calcinaro.

Che ha invitato tutti i presenti ad abbattere «quel muro che bisogna ogni volta affrontare per togliere quel clima culturale sottostante che, a volte, porta a certe tragedie». «Se passano questi messaggi – le parole della prefetta Vincenza Filippi –, i ragazzi non diventeranno annoiati e senza stimoli e non andranno a riempire le fila di percorsi non condivisi».

Ma il problema resta. Da quando è diventato legge, a luglio del 2019, nel Fermano ci sono stati cento casi di Codice Rosso. La panchina rossa – la chiosa della questora Rosa Romano – è anche il simbolo delle donne che ci si sarebbero potute sedere, ma che non ci sono più, a causa della violenza degli uomini».

Francesca Pasquali

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