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Giorno della Memoria, il progetto dell'Isc di Montegranaro tra i migliori della Regione. Il rabbino: lavoro culturale e tecnico

25 Gennaio 2023

MONTEGRANARO – Emozioni, storie, volti: questi i protagonisti in Consiglio regionale nella seduta dedicata al Giorno della Memoria. Ad ascoltare il rabbino capo della comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, e la presidente della comunità ebraica anconetana Manuela Russi, c’erano gli studenti delle sei scuole marchigiane vincitrici del concorso del Miur «I giovani ricordano la Shoah».

Presentati durante la seduta aperta presieduta da Dino Latini, anche con disegni, immagini, musica e video, i lavori coordinati dai rispettivi insegnanti, che hanno emozionato i presenti, molto apprezzati dal rabbino Di Segni.

Di Segni ha lodato i ragazzi, e gli insegnanti, che si sono succeduti nelle presentazioni parlando di un lavoro fantastico, della loro capacità di individuare e sviluppare i temi legati alla celebrazione con «dedizione qualità» nel «lavoro culturale e tecnico».

In Aula dunque la lezione degli studenti e l'invito del Rabbino capo di Roma a conoscere la cultura ebraica e il suo contributo, oltre la Shoah, anche ad Ancona e nelle Marche. E a valorizzare i monumenti anche sotto l'aspetto del turismo: “Le Marche - ha aggiunto Di Segni - conservano tesori incredibili, poco conosciuti rispetto al loro valore, e sviluppare questa linea avrebbe una grande importanza e potrebbe essere anche volano turistico, nello specifico esiste un turismo ebraico internazionale interessato a queste cose e persone che non sanno come arrivare o trovare, se vi fosse percorso organizzato sarebbe molto utile e una grande promozione per la regione”.

In aula Latini ha ricordato la legge regionale varata nel 2021 per istituire l'itinerario ebraico marchigiano per «promuovere la memoria storica del popolo ebraico con azioni per valorizzare luoghi che nei secoli hanno visto una presenza significativa della comunità ebraica nella nostra regione». Ad un anno dal 25/o anniversario dell'istituzione del Giorno della Memoria, nell'Aula del Consiglio, seduta dedicata, come spiegato in apertura dal Presidente Dino Latini, «alle storie delle persone, ai sentimenti, al dolore, alla disperazione, per immaginare uno sguardo, per fare in modo che non si perda l'essenza e il significato di questo giorno, per non ridurre il tutto ad un superficiale resoconto di numeri e di date».

Alla storia di Gena Turgel, la «Sposa di Belsen», ricordata da Latini, si sono aggiunte quelle ripercorse dalle sei scuole vincitrici del concorso Miur: per le primarie Istituto Comprensivo Castel Di Lama 1 (Ascoli Piceno), classi 5 A e 5B, con «Sali in sella ... Non restare solo a guardare», Istituto Comprensivo di Montegranaro (Fermo), 5A, «Percorso educativo-didattico per il Giorno della Memoria»; per le secondarie di primo grado l'Istituto Comprensivo «Enrico Medi» di Porto Recanati (Macerata), con il progetto «Documentario su Auschwitz, per non dimenticare» che ha coinvolto le cinque terze classi, e il Comprensivo «Giuseppe Mazzini» di Castelfidardo (Ancona) con «Sonderkommando - Memoria di un sopravvissuto» della classe 3B; per le secondarie di secondo grado l'Istituto superiore Savoia Benincasa di Ancona, con il sito «La Shoah nelle Marche» costruito dalla 4D Scientifico, come fonte di consultazione per conoscere la Shoah nelle Marche, documenti e testimonianze di ogni provincia, il Liceo Rinaldini con l'elaborato «Fa o Signore che io non divenga fumo» prodotto dalle quinte M, G e H e dal coro dell'Istituto.

Protagonisti di queste storie il campione Gino Bartali, la giornalista sopravvissuta Edith Bruck, lo scrittore superstite Shlomo Venezia, narrati con video, musica, parole. Prima delle conclusioni del Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli, sono intervenuti Matilde Della Fornace (Anpi Marche), Silvana Giaccaglia, Presidente Anmig (Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra), Marco Labbate (Istituto Storia Marche) e Clara Ferranti della Rete universitaria per il «Giorno della Memoria. “Il valore attivo della memoria - ha affermato Acquaroli - serve a non dimenticare tragici e inaccettabili fatti del passato e ci ricorda il dovere di parlare con i giovani”.

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