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Giorno del Ricordo, la lezione di Menia agli alunni del Tarantelli: "Migliaia di morti e 350mila esuli, ma c'è ancora chi nega" VIDEO

6 Febbraio 2023

SANT’ELPIDIO A MARE – “Noi volevamo offrire ai ragazzi un momento di riflessione, di conoscenza di colato” sottolinea Franca romagnoli, docente del Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare. E per farlo, dovendo parlare del Giorno del ricordo, non potevamo che scegliere l’onorevole Roberto Menia, che è il padre della legge che l’ha istituito nonché l’autore del libro ‘10 febbraio. Dalle foibe all’esodo’.

Immediato il sostegno dell’amministrazione comunale, con il sindaco Alessio Pignotti e il suo vice Roberto Greci in testa. “Menia sta girando l’Italia – spiega il sindaco – per far conoscere a ragazzi e studenti la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, nella consapevolezza che solo la conoscenza permette la crescita di una comune memoria nazionale nel nome della pietas e dell’onore verso le vittime”.

Del resto, se non si conosce, è difficile pensare di poter ricordare. Menia, che è nato a Trieste, ha respirato il dolore della sua terra fin da bambino e l’ha racchiusa nel libro che è formato da tante piccole storie. “Cosa fu la pulizia etnica ad opera dei titini e perché la nostra lingua non si parli quasi più in quell’Adriatico orientale dove le pietre sono rimaste mute testimoni di ciò che erano quelle terre, ecco alcuni dei punti che l’onorevole è riuscito a far comprendere agli alunni”.

 La scelta di incontrare le scuole è stata fatta soprattutto in questo senso, per rimuovere la coltre del silenzio calata per decenni per convenienze politiche o scelte ideologiche. “I fatti storici che qualcuno continua ancora a mettere in discussione, giustificare o negare, devono essere parte di un nuovo percorso di consapevolezza per tutti gli italiani” ha ribadito Pignotti prima di lasciare la parola a Menia che ha interagito con il giornalista Raffaele Vitali davanti a un teatro pieno di giovani, ma anche di forze dell’ordine, colonnello Gismondi in testa, autorità, dal presidente della Provincia Ortenzi al consigliere regionale Putzu, fino ai consiglieri comunali Calcinari, Schipani e Balestrieri.

Menia è stato molto chiaro. Ha ricostruito le vicende dal puto di vista storico, spiegando ai giovani che dopo il 10 febbraio del 1947, giorno del trattato di Parigi, 350mila italiani hanno dovuto e voluto lasciare la loro casa, le loro città, svuotando in pochi giorni Fiume, Pola, Spalato Zara e tante altre città. Trentamila di loro sono passati per il campo di Servigliano.

Ma prima in decine di migliaia avevano perso la loro vita dentro le foibe, dei canaloni naturali profondi centinaia di metri, che venivano usati come discarica e che invece divennero terribili fosse comuni in cui i titini buttavano, vivi o morti, italiani, soprattutto se considerati vicini al fascismo. Un libro pieno di storie, da quella più nota di Norma Cossetto, 23enne violentata e poi uccisa, alle sorelle Radecchi, dall’angelo Harzarich a Maria Pasquinelli.

“La tragedia delle foibe e dell’esodo non ha lasciato solo corpi sanguinanti e straziati, vite spezzate e famiglie distrutte, terra perduta e pianti interminabili. Ha distrutto un tessuto forgiatosi nei secoli e impreziosito dalla nostra cultura e arte, quelli che negano il Giorno del ricordo dovrebbero provare a incontrare chi c’è ancora dei nostri vecchi esuli, con il carico di sofferenza che si sono portati dietro. Dovrebbero scuse e rispetto a quei morti senza croce che hanno pagato senza colpe” conclude Menia mentre il sindaco gli consegna un testo del Bacci e una pergamena della città.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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