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Forbes incorona l'elpidiense Pierdomenico e il suo Drype: il cocktail sostenibile che abbatte la CO2 conquista il mercato

15 Marzo 2024

di Chiara Fermani

SANT’ELPIDIO A MARE - Un cocktail concentrato, completo di tutto quello che serve. Basta aggiungere acqua e la sostanza solubile diventa la bevanda sperata, abbattendo in questo modo importanti quantità di anidride carbonica grazie alla riduzione di pesi e volumi non necessari.

Dietro questa idea geniale che si chiama Drype, c’è un 28enne partito da Sant’Elpidio a Mare, ormai milanese di adozione: Massimo Pierdomenico. Il suo nome è tra i 100 di Forbes nella classifica dei migliori Under 30. A dominare il roster dell’importante rivista economica ci sono Jannik Sinner e Angelina Mango.

Dieci categorie, dieci nomi per ognuna e sfogliando il numero di Forbes spicca alla voce ‘Manufacturing & Industry’ quella di Pierdomenico. Che non è solo, visto che Drype è il frutto di tre menti, la sua e quella di Lucia Marocco, 26 anni, e Thomas Bottalico.

A convincere Forbes l’idea e la facilità di attuazione che rende Drype un cocktail sostenibile, pronto anche per Greta Thunberg. Tra l’altro Drype non riproduce i cocktail classici, ma combina gli ingredienti per creare nuove e sorprendenti combinazioni di sapore.

“Drype – spiegano i fondatori  - è una startup nata per minimizzare l’impatto ambientale dell’industria delle bevande alcoliche, offrendo al contempo un’esperienza di consumo completamente inedita. Attualmente, soltanto il 10% del peso delle bottiglie utilizzate nella produzione di cocktail è attribuibile all’essenza aromatica e al contenuto alcolico, mentre il restante peso è rappresentato da vetro e acqua. A partire da queste considerazioni è stata ideato Drype che è una miscela alcolica composta da aromi naturali solubili in acqua, confezionata in flaconi di alluminio da 20 ml”.

Quattro i gusti in commercio, con la novità presentata a Identità Golose poche settimane fa: il Crush, una versione personalizzata del classico gin & tonic. Il gin compound è aromatizzato con il pompelmo rosa e la fava tonka, una spezia venezuelana dalle leggendarie proprietà afrodisiache che dona al cocktail finale toni vanigliati, di mandorla amara e di liquirizia a cui si aggiunge un’essenza di tonica al pepe rosa.

“Ogni cocktail Drype servito riduce fino all’82% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera” spiegano i tre che lavorano da tempo con il mondo del catering. A livello di sostenibilità non c’è solo la riduzione della CO2, ma anche la riduzione del volume di rifiuti grazie al packaging piccolo e leggero. E poi c’è la semplificazione della logistica, visto che i cocktail Drype occupano poco spazio in magazzino e sono leggeri da trasportare.

Il mercato ha risposto bene in questi primi anni di vita, è chiaro che ora Forbes potrebbe dare un ulteriore slancio, considera che per preparare Drype non serve essere un barman esperto e per questo è utile anche per attività, dai bar agli aerei, che non trovano personale qualificato ed esperto per servire  cocktail di qualità.  ai propri ospiti.

redazione@laprovinciadifermo.com

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