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Fermo terza città in Italia per aumento dei turisti. Tante le ragioni: sito, cultura e cittadini che sanno guidare il visitatore

13 Agosto 2022

di Raffaele Vitali

FERMO - Affidabilità, senso di sicurezza, vivibilità, attenzione alla situazione pandemica. oltre ovviamente alla bellezza. E così la città di Fermo diventa una delle prime mete turistiche italiane, di certo una di quelle che ha incrementato maggiormente il suo turismo. A dirlo è l'analisi condotta dalla società Sociometrica diretta da Antonio Preiti e pubblicata da Il Sole 24 Ore.

Il dato è +38%. È la percentuale di variazione in fatto di presenze turistiche nella città di Fermo fra il 2019 e il 2021. Il capoluogo, quindi, va meglio del pre pandemia. Solo 25 città sonno cresciute in Italia come presenze. E tra questo Fermo è terza, dietro solo a Como e Padenghe sul Garda, due mete che sono facilmente raggiungibili da Germana e Svizzera, quindi da tutto il nord Europa.

Fermo è passata, ricorda il sindaco Paolo Calcinaro, da 452.600 presenze del 2019 alle 627.745 del 2021.

"Dati che danno il senso del lavoro e della crescita su questo fronte - commenta Calcinaro - in mancanza di mete più affollate, si cercano quelle meno conosciute e fra queste quelle che si sono sapute maggiormente pubblicizzare. Dati che sono anche un premio a questi sette anni di lavoro”. Dal nuovo sito, al numero unico per il turismo, servizi che picciono e agevolano chi sta scegliendo dove andare.

A riprova, le grandi città crollano: Firenze e Roma perdono il 71% di presenze, con un danno enorme anche per il lato commerciale e di riflesso per il mondo della moda, e così Venezia con un -56.

Un lavoro di squadra quello di Fermo, innanzitutto con l’assessora Annalisa Cerretani che aveva ereditato un pesante fardello dal predecessore Trasatti, che ha nei fermani stessi il primo tassello. Pochi giorni fa, l’immagine emblematica. Due turisti stranieri si fermano in piazza del Popolo a prendere un caffè. Se lo stavano sorseggiando e sfogliavano una guida, una di quelle classiche internazionali. Il titolare della torrefazione Foschi, li osserva, torna dentro il negozio, prende due guide della città, che sono bilingue, gliele porta, gli spiega due cose e i turisti, soddisfatti, le sfogliano e alla fine se ne vanno a visitare il teatro dell’Aquila. Ecco, questo è un vero passo verso la città turistica.

Come lo è avere una direttrice della biblioteca, che è in realtà un museo in più che riesce a rendere interessante un libro del 1400, spiegandolo in maniera dinamica e sorridendo. e questo lo fa la dottoressa Mari Chiara Leonori anche nei giorni del mercatino, quando il turista arriva attratto dalel bancarelle ese ne va con la voglia di tornare a vedere un libro antico, il Rubens o le cisterne.

Tornando alla classifica, ce ne è anche un’altra, quella che delinea solo il turismo italiano, che vede Fermo in ottima posizione, 16esima con una crescita del 43%. In questa voce, le Marche vanno molto bene. Trainate da Sirolo, settima, Numana, 12esima e Cupra Marittima, che si prende il ventesimo posto.

Il turismo è una risorsa per la piccola provincia, dominata dal calzaturiero ma bisognosa di forme alternative di guadagno e lavoro. “Dobbiamo proseguire con l'ampliamento delle zone di turismo E nel Prg abbiamo puntato sul turismo light, glamping e camping che non impattano sulla nostra orografia. E così in Provincia – prosegue Calcinaro che è anche vicepresidente dell’ente superiore - dobbiamo iniziare a pensare di non prevedere consumo di suolo quando i Comuni ampliano le zone di ricettività turistica perché solo così su tutto il territorio provinciale si può incrementare il turismo".

Sempre più Fermo andrà a caratterizzarsi, uscendo da quel cono d’ombra che è stata una risorsa in pandemia ma che ora deve diventare invece un faro abbagliante per attirare.  

“Faremo sempre di più. Siamo apprezzati per il clima di accoglienza e i servizi alla portata di tutti. Questo dato dimostra come, continuando a lavorare sul nostro claim "Fermo città di arte, storia e cultura sul mare", gli apprezzamenti arrivano” conclude la vulcanica assessora al Turismo, Annalisa Cerretani.

@raffaelevitali

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