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Fermo si mobilita per la Palestina. Yousef Salman: "Gli ebrei sono miei fratelli, fermiamo insieme questo massacro"

24 Febbraio 2024

FERMO – “La Palestina resisterà, lo insegna la storia. Mai un popolo, seppur più debole, ha perso contro un paese oppressore, seppur grande, se combatte per i propri diritti e la libertà”. Torna a riflettere il capoluogo sulla situazione palestinese. Dopo un primo approccio storico, grazie a un momento organizzato dall’Azione cattolica, è il giorno di Yousef Salman, che rappresenta la mezzaluna rossa palestinese in Italia. Il messaggio che si alza dalla sala della Croce Verde, in prima fila c'è anche l'imam Labdidi, è semplice: “Fermare lo stermino in Palestina”.

Il tema inziale è legato alla modalità della reazione israeliana. “Dopo i fatti del 7 ottobre siamo di fronte a una rappresaglia, in stile seconda guerra mondiale” introduce Alessandro Volponi. “La rappresaglia ha come caratteristica quella di colpire degli innocenti, in particolare chi non è responsabile di quello che ha portato alla rappresaglia. Fu così a Marzabotto, aa Sant’Ana di Stazzema e in via Rasella”.  

Il secondo problema è quello delle proporzioni. Oggi sono oltre 30mila i palestinesi uccisi. “Questa non è una guerra, è un massacro di civili”. Volponi parla della violenza come di una spirale, che comporta una risposta continuamente crescente. E in questo momento la dinamica è evidente. La pace è una sfida a chi crede con la violenza si possono risolvere tutte le questioni” prosegue.

Un passaggio è poi dedicato alla qualità delle vittime, con una predominanza di donne e bambini, “ma anche le agenzie Onu e i medici delle varie organizzazioni internazionali. Israele, come tanti altri paesi del mondo, è percorso da una pulsione fascista, essendo anche una società militarizzata” è il sunto di Volponi che parla a una sala silente e concentrata. Che però non applaude.

Genocidio o no, la richiesta dei movimenti Free Palestine, tra cui il Coomitato 5 Luglio, è fermare il massacro. “L’antisemitismo non è mai scomparso. Più crimini commette Israele inteso come apparato e più siamo portati a essere indulgenti nei confronti dei responsabili dell’Olocausto. Abbiamo la mente malata, ma per quanti crimini piò commettere Israele, non deve far diminuire di un grammo il peso delle responsabilità degli autori della Shoah. Ma gli ‘amici’ israeliani devono chiedersi perché raccolgono simpatia nella destra europea e tanta ostilità nella sinistra. Dimenticando che la destra è l’erede legittima dei complici dei massacri e dei delatori, non c’erano solo i criminali nazisti c’erano anche quelli che indicavano i vicini, che scovavano nascondigli. Mentre la sinistra europea è l’erede legittima di coloro che fecero il possibile per salvare gli ebrei. Se non si pongono questo problema, temo che siano chiaramente diventati fascisti” conclude il suo intervento Volponi.

È il momento di Salman chiamato dal Comitato 5 Luglio: “Viviamo in un mondo che da giungla è diventato un manicomio. C’è un clima nel mondo che è fallimentare. Ognuno ha una responsabilità per poter cambiare il futuro. parlare di Palestina è difficile e la stampa lo fa facendo parlare un israeliano o un ebreo sionista. Dalla Palestina non si esce e non si entra. Il valico di Rafah è chiuso e anche gi aiuti umanitari sono bloccati, perché Israele non dà l’autorizzazione”.

Salman è amareggiato: “Se qualcuno critica, diventa un antisemita. Arafat è morto con la speranza che l’Europa potesse prendere forza tra le due superpotenze, ma purtroppo l’Europa è un gigante economico, ma resta un nano politico”.

Tutti sanno che la soluzione è solo una: due Stati per due popoli. “Ma questa è la soluzione che ribadiscono i grandi. Il presidente Obama – ricorda – Salman – parlò al Cairo di questa soluzione e dopo poco ottenne il Nobel per la Pace. Ma poi nulla è stato fatto, anzi ha lasciato disastri. Lo Stato di Israele è stato riconosciuto 76 anni fa, perché ancora oggi ci propone questa soluzione non riconosce lo Stato palestinese?”.

Una domanda che ancora non ha risposta.  “La lotta dei palestinesi non è religiosa, non è ebrei contro musulmani o cristiani. Gli ebrei sono miei fratelli, abbiamo vissuto insieme per secoli. E non siamo contro gli israeliani, ce ne sono molti che riconoscono i diritti del nostro popolo e vogliono vivere con noi, condividendo diritti e doveri. Solo che sono pochi e spesso considerati dei traditori. Noi siamo contro chi governa Israele, i sionisti che non cambiano se laburisti o di destra. Netanyahu è stato eletto cinque volte, è stato votato con una idea chiara di stato che richiama la bandiera di Israele, due righe blu con la stella in mezzo: la terra che va dal Nilo all’Eufrate. E per questo bombarda Libano e Siria. E il mondo assiste silente” prosegue il rappresentante della mezza luna rossa.

Prima che, in collegamento Moni Ovadia, scrittore e attore ebreo, concluda parafrasando JFK: “Lui disse ‘io sono berlinese’, io vi dico ‘sono palestinese di Gaza’”.

r.vit.

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