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Fermo, prorogata la super mostra su Ligabue e Pende. Sgarbi: "Artisti uniti dalla natura: una indemoniata, una vicina a Dio"

29 Aprile 2024

di Raffaele Vitali

FERMO – “Il dipinto fissa l’attimo fuggente, eternandolo”. E questo faranno, ricalcando le parole del pittore fermano Giuseppe Pende, i cataloghi della grande mostra di Fermo, finalmente pronti e comprabili nel punto informativo in piazza del Popolo

Pende e Ligabue avranno la loro memoria nel tempo dopo il successo della mostra curata d Vittorio Sgarbi che sta riempiendo il palazzo dei Priori. Tra l’altro, Chi non l’avesse ancora vista, ha una nuova opportunità”. “Iniziative come questa coprono l’arco di molti mesi e portano tanta gente. Una scelta vincente (2800 ingressi negli ultimi quattro giorni, ndr) e anche per questo abbiamo deciso di prorogarla fino al 2 Giugno” annuncia  il sindaco Paolo Calcinaro. “Si sono create connessioni e vitalità intorno a questa mostra, un movimento che ha alimentato davvero tanti respiri, ci ha resi ministri della nostra cultura” aggiunge Micol Lanzidei, che ha la delega alla Cultura.

“I numeri sono il segno di un successo che assessora e sindaco mi raccontano quotidianamente mandandomi i dati degli accessi” aggiunge Sgarbi che chiede addirittura di arrivare al 9 giugno per superare le elezioni.

Il critico d’arte ama fermo e soprattutto ama portare cultura, tanto che resta uno dei più favorevoli assertori dell’ingresso gratuito per i musei, mentre a pagamento devono essere le mostre. E tanto ama fermo che anticipa il prossimo progetto, che di certo è concreto nella sua mete. “Da Crivelli a Lotto saranno i pittori ‘veneti’ marchigiani i protagonisti della prossima grande mostra. Non troppe opere ma capolavori, passando anche per il Tintoretto, che collegano Venezia e le Marche, una regione che esprime gioia e vitalità” prosegue Sgarbi. Che poi ammette: “Le Marche sono tuto e mi sento a casa”.

Voleva i due cataloghi: “Di uno dei due autori sappiamo tutto, o comunque molto. L’ho scelto Ligabue a posta. Un pittore che ha avuto successo anche in vita, nonostante fosse un primitivo. Al suo fianco un artista sofisticatissimo, Pende, conosciuto a Fermo e che meritava di essere riconosciuto per quello che fa e si vede. Un artista universale che da qui può raggiungere ogni luogo”.

Per il catalogo fondamentale è stato il supporto di Silvia Cisbani, che ha fatto entrare sgarbi nel mondo di Pende a cui ruba alcune citazioni: “Erano gli anni 50 quando il pittore scrisse ‘non può capire quel che dipingo chi non è mai passato su un fosso con cespugli contorti, non ha notato un albero tappezzato di muschio sul tronco che si china per baciare la terra’. La pittura non è una riproduzione del mondo, ma un modo per capire la natura ed entrarci dentro, questo era Pende”.

Non facile farlo capire a chi non lo conosce, anche se i tanti che hanno scelto di ritrovarsi al teatro dell’Aquila per ascoltare Sgarbi alle quattro del pomeriggio, ne sono certi ammiratori. “Pende non ha bisogno di una fotografia per riprodurre il sentimento della natura, lui usa la lentezza della pittura, che è frutto dell’istinto. La pittura – riprende il critico – è vita. Mentre la fotografia rappresenta la morte, segna un momento. La pittura il momento lo fa durante fuori dal suo tempo”.

Dell’artista fermano ricorda anche un lato umano: si schierava sempre a favore dei più deboli, allievi e colleghi. “Li difendeva, non temeva nessuno, presidi compresi qui c’è la funzione dell’insegnamento. Chi ha dei limiti va aiutato di più, non discriminato. Con questa mostra abbiamo restituito un grande artista a Fermo, alle Marche, ai cittadini italiani. Un uomo che poteva sembrare appartato, ma lo era solo peer umiltà”.

L’abbinamento con Ligabue per Sgarbi è logico. “La natura è il luogo in cui l’uomo sente la forza sovrannaturale. Questo li unisce. Solo che la natura di Pende ha dentro di sé dio, quella di Ligabue è indemoniata, frutto di un uomo smisurato che nella natura trova la sua vera felicità”.

Ligabue per Sgarbi è un classico, tante mostre ha organizzato in giro per l’Italia: “La vicenda umana rende il pittore un personaggio, è avvenuto anche con Leopardi”. La chiusura, prima di lasciare il palco a Enrico Paniccià e all'asta delle opere che finanzano i laboratori scolastici inclusivi di Mus-e, è un messaggio a chi nel prossimo mese vorrà scegliere Fermo: “Chi arriva trova due mostre importanti, un momento significativo di riflessione sul significato dell’arte, due artisti così lontani e così complementari”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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