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Fermo invecchia e perde residenti, l’Università può salvarla. Il rettore Gregori: “Siamo qui da 30 anni e vogliamo crescere”

16 Marzo 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – “Uno scrigno ricco di tesori”. Questa è l’università per Fermo e per il suo sindaco. Ancora di più dopo i dati che il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, snocciola dal palco del teatro dell’Aquila: persi 1500 residenti in cinque anni e indice di vecchia in continua crescita.

Ma oggi è il giorno dei 30 anni dalla nascita dell’Euf, l’ente che ha permesso all’università di crescere a Fermo. Ingegneria, Infermieristica e Logopedia i tre corsi di laurea che la Politecnica garantisce al piccolo capoluogo di provincia a fronte dell’unico con cui si parti con la firma della prima convenzione nel 1992 da parte del rettore Bossi. Alla Politecnica si aggiungono il Conservatorio Pergolesi, che è una università delal musica, e la San Domenico coon il corso in Mediazione linguistica, tra l'altro unico in italia per la lingua dei segni.

“Siamo qui per la lungimiranza di fermani doc, che hanno capito prima di altri il valore della cultura, la portata che una Università in città avrebbe potuto avere. Amministratori lungimiranti, come i sostenitori. Che oggi permettono alla città anche id godere di un grande impatto economico” sottolinea il sindaco Paolo Calcinaro, che dell’Euf è presidente. Davanti a lui il gotha della Politenica e della città, dall’ex rettore Longhi al presidente di Confindustria Luciani passando per il dottor Macarri, che di infermieristica è preside, fino a tante dirigenti scolastiche.

Sotto il suo mandato, è sindaco dal 2015, le iscrizioni sono cresciute, come i corsi, nonostante la decisione nel 2014 dell’Università di Macerata di riportare i beni culturali nella sede principale. “Abbiamo negli anni triplicato gli indirizzi della Magistrale di ingegneria Gestionale, è arrivata Logopedia e da ultimo la crescita di Infermieristica con la magistrale. Il calo di iscritti avuto nel 2021 è stato assorbito e ci stiamo riavvicinando al pre Covid” prosegue Calcinaro.

Lo sviluppo oggi si chiama per tutti Fermo Tech, la piattaforma di ricerca e sviluppo, che ha aziende private come partner, che “può camminare da sola, seppur sempre con enti di riferimento accanto. Siamo sulla strada giusta, anche perché possiamo di poter contare sulla solidità della Fondazione Carifermo e tutti i membri del Cda” prosegue il sindaco che ringrazia Silvia Principi, che è il volto amministrativo dell’Euf.

“I conti sono in ordine, questo significa poterci approcciare al futuro con la curiosità di crescita, sempre consolidando quello che abbiamo” conclude il sindaco lasciando poi la parola ala vicaria del prefetto Rocchegiani, la dottoressa de Notaristefani di Vastogirardi, “l’università attrae sapere e conoscenza, rende Fermo più internazionale, e al rettore Gian Luca Gregori.

Non prima dell’arcivescovo Rocco Pennacchio: “Università, la parola dice che mentre ti approcci allo studio questo ti spinge verso l’unità. Il mio auspicio per docenti e studenti è di sentirsi parte di un tutto. Lo studio, se vissuto, permette di avere uno sguardo complessivo che esalta le particolarità. Spero che l’Euf ampli suoi interessi, noi siamo pronti aa suonare il campanone della Viola del duomo a ogni cerimonia di laurea”.

Da via Brunforte al Fermo tec, oggi parcheggiato al Buc, ma destinato al mercato coperto, la Politecnica si muove in città. E lo fa sotto la guida di Gregori che parte dalla ‘complessità. “che deve essere trattata come nemica o come alleata, ma serve una strategia che non deve vivere di interventi spot”.

La presenza della Politecnica a Fermo la definisce ‘flessibile’, con una certezza: la permanenza sul territorio. “Esserci è fondamentale. Il sistema per troppo tempo ha considerato i territori un problema, un fardello, puntando sula delocalizzazione. Maa una sana competizione tra territori serve. Il punto di partenza è che non tutti i territori vanno male e che la ricerca di modelli di sviluppo permette di uscire dal concetto del ‘one best way’, sapendo che gli interventi vanno differenziati. Anche con il fine di evitare l’abbandono dei territori da apre degli studenti”.

Per le Marche è previsto un decremento del 25% di popolazione entro il 2070. L’unica regione che cresce è il Trentino Alto Adige, la Lombardia cala ‘solo’ dell’8,5%. L’indice di vecchia è di 212, “significa – riprende il rettore - che abbiamo 2,1 ultra 65 rispetto agli under 14. Popolazione quindi anziana, con i Neet che pesano per il 18%, un numero alto”. E Fermo ha dati ancora più marcati, l’indice è 223. Nel 2030 popolazione maggiore sarà nella fascia 55-65. Aumentano le persone sole, da qui lo sviluppo del progetto Smart Village per l’assistenza socio sanitaria a casa.

Di fronte a questo quadro economico la Politecnica investe nei docenti e nei corsi di studio: negli ultimi tre anni sono 15 in più in Regione, “tutti trans digitali e in lingua inglese”, e così le immatricolazioni nel 2023 superano le 5mila unità. “E questo nonostante il crollo demografico e l’aumento delle Università telematiche, che hanno logiche finanziarie e non formative, e anche l’MIT che ha avviato corsi in italiano”.

La sfida è di fare dell’Università sempre più un volano per le città, Fermo in testa facendo conoscere a chi deve scegliere dove studiare i numeri, come ello di Alma Laurea che posiziona la Politecnica al secondo posto in Italia per capacità di occupazione a cinque anni dalla laura (96,2%). Lo spostamento dei residenti verso la costa è continuo. Quindi bisogna invertire questa rotta. 46% di popolazione sotto i 15mila abitanti.

La popolazione diminuisce nei comuni fino a 1550 residenti a una velocità superiore. “Se sapremo attrarre, invertiremo anche il naturale invecchiamento della popolazione. Attirare e mantenere, due sfide che vinceremo insieme” conclude il rettore Gregori lasciando il palco tra gli applausi prima che l’orchestra da Camera del Pergolesi, diretta dal maestro Marziali, inizi a suonare.

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