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Fermo, i conti delle tre partecipate. Ciarrocchi: "Sono gioielli". Vallasciani: "Bravi i presidenti. L'Asite può migliorare"

30 Settembre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Sono in sala i presidenti delle tre partecipate. È il loro giorno in consiglio comunale a Fermo. Si parla di conti, di perdite, di utili, di servizi. In sala, davanti al presidente Trasatti e al neo segretario Dino Vesprini, i presidenti delle partecipate. L’assessore di riferimento, Alessandro Ciarrocchi li introduce così: “Sono tre piccoli tesori che garantiscono benessere costante, puntuale e crescente”. Nel merito. “La farmacia sta volgendo la mission sociale”.

“L’Asite, dopo il bilancio in perdita del 2020, nel primo semestre ha un utile di 200mila euro ed è pronta ad affrontare nuove sfide. Stiamo studiando un piano per migliorarlo e togliere il porta a porta per raggiungere la raccolta puntuale, ma cercando spazi idonei per alcuni quartieri. E si lavora sul biodigestore autorizzato dalla Provincia, il che permetterà di migliorare il ciclo dei rifiuti”. “La Solgas non è più amministrata da Filippo D’Ercoli. Il nuovo ad guida una società sana che fa utili. Il numero di clienti gas sono costanti, mentre aumentano quelli dell’energia. Ma ci manca la struttura commerciale, che forse sarebbe necessaria. Su questo lavoreremo” prosegue l’assessore. È il momento dei presidenti.

Qui Asite.

I primi numeri di Alberto Paradisi sono tutti con il segno meno. “Biogas, contrazione di 260mila euro di ricavi pari al 27%. Sono mancati i rifiuti Covid, che non sono passati per l’impianto meccanizzato ma sono finiti direttamente in discarica. Danno diretto economico e indiretto nei volumi di abbancamento. Il rifiuto di solito viene pretrattato e poi mandato in discarica. Andare direttamente in discarica ha aumentato i consumi dei volumi. La discarica ha perso 500mila euro. I parcheggi, meno 90mila euro. E anche il metano è sceso di 210mila euro a causa della chiusura delle attività commerciali. Ci siamo attivati per ridurre la contrazione e portare a casa un bilancio più preservato”.

I conti hanno retto “grazie alla cassa integrazione per i dipendenti, al minor acquisto di materie prime. E poi il Governo che ha dato un contributo per le partecipate, 390mila euro. In aggiunta, abbiamo ridotto gli ammortamenti, molte attrezzature non usate, e questo ci ha permesso di risparmiare 480mila euro”. due eventi straordinari, come li definisce il presidente Asite, hanno però fatto saltare il banco: “Una causa persa a fine anno e una minusvalenza da apparati meccanici che hanno inciso per altri 190mila euro. Nonostante ciò abbiamo chiuso con 107mmila euro di deficit. E i primi sei mesi li chiudiamo con 200milaa euro di utili e piani di investimenti chiaro”.

L’impegno nel tenere i conti in ordine è riconosciuto anche dalla minoranza. In particolare dal consigliere Sandro Vallasciani, autore di un intervento al limite della perfezione per competenza e pacatezza. Elemento riconosciuto da tutti. “Un presidente molto trasparente. No mi preoccupano i 100mila di debito, di più i 300mila considerando l’utile del 2019. Se guardiamo il dettaglio, il settore ambiente perde 203mila euro contro gli oltre 500mila dell’anno prima. La mensa da 341mila euro a 138mila di perdita. Uno sforzo che apprezzo quello di Paradisi. Ma si perde. Non siamo vicini a una soglia critica, auspico che la sua semestrale sia confermata, ma il flusso di cassa sceso di 5 punti. In prospettiva ci sarò un indebitamento importante, facciamo attenzione. Il cammino non è facile, c’è un progetto innovativo davanti a noi, ma dobbiamo essere in grado di correre alla pari finanziariamente per sostener quelle necessità di debito che ci faranno realizzare gli impianti. Altrimenti saremo legati a limiti importanti”.

Qui Solgas

Emanuele Corradi dà subito il numero più eclatante: “Il fatturato è sceso tra 2019 e 2020 di un 15%, ma anche gli acquisti. L’utile è cresciuto, da 596mila euro a 602 mila”. Stabili i clienti “anche se il gas ha una concorrenza molto forte. ma su questo il socio privato ci sta aiutando. Ci saranno aumenti, inutile negarlo. Ci saranno momenti di difficoltà, dobbiamo organizzare una struttura commerciale tarata alla forza. Lo sportello è il punto forte, dobbiamo però creare una struttura commerciale più importante. Il gas pesa 6,2milioni sui 7 di fatturato. Questo ci fa pensare che l’energia, che seguiamo da tre anni, ha un margine di crescita. Nel 2023 si chiude il mercato tutelato, dovremo essere pronti per farci scegliere dai clienti una volta liberati. Così manterremo tariffe competitive. Società snella, mai usto cassa integrazione e i primi sei mesi sono lusinghieri: 4,7 milioni e utile di 650mila euro”.

Anche qui interviene Vallasciani: “Sulla Solgas c’è la conferma di un andamento stabile con più di 500mila euro di utili. Vorremo sapere di più sul futuro, sulla strategia di Sgr e Porto San Giorgio con possibile fusione. La Sgr di Rimini cosa sta mettendo per lo sviluppo della Solgas? Know how, strutture, call center o si limita aa guardare? È importante in vista del futuro. Se fondersi significa reggere il mercato, Sgr ci difenderà e aiuterà? Torniamo presto a parlarne” l’invito del capogruppo Dem

Qui Pharma.com

Il presidente Andrea De Santis ha preso una società disastrata e l’ha rimessa in cammino. Anche per lui il plauso della minoranza, oltre che ovviamente dell’amministrazione. “Tamponi, prenotazione di vaccini, vaccinazioni: abbiamo fatto il possibile. crescono i ricavi. Abbiamo avuto dei costi importanti che hanno inciso: erogazioni di servizi a Polizia municipale e Sassatelli, risorse a fine anno per saturimetri e la questione mascherine chirurgiche che ci hanno fatto perdere 7mila euro con la questione del prezzo calmierato imposto durante la crisi. Noi in quell’occasione, pur avendole pagate di più, abbiamo deciso di metterle a disposizione della comunità”. Questa scelta è stata criticata dal consigliere della Lega Tulli, che pur apprezza tutto il resto: “Una società che produce utili, ma se compri 15mila mascherine a 98 centesimi non le rivendi a 50, per di più non certificate. Un errore perché la qualità dei nostri prodotti devono essere sempre al top. Questo ha comportato di non poter accedere al ristoro. Insomma, si può fare meglio, ma il salto è stato evidente”.

Come conclude Vallasciani: “Pharma.com ha avuto un cambio di passo. Gestione migliore e più efficiente con una crescita del carattere sociale, la farmacia è davvero diventata un riferimento per i cittadini. Avanti così”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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