FERMO – Per chi, come Micol Lanzidei, quelle aule sono state un pezzo importante della propria crescita, tagliare il nastro che dà il via alla second life della ‘scuola’ Betti è qualcosa di speciale. Ma lo è per le colleghe di Giunta, Ingrid Luciani, che ha seguito passo passo i lavori di recupero dell’edificio, Maria Antonietta Di Felice, l’urbanista che non si perde d’animo, Annalisa Cerretani, che ne immagina l’impatto anche a livello di immagine della città. Il tutto, ovviamente, sotto la regia del sindaco Paolo Calcinaro, dell’assessore Giampieri e degli uffici, diversi quelli che hanno dovuto collaborare.
È ufficialmente nato lo ‘Spazio Betti’, il visionario progetto messo in atto dall’amministrazione di Fermo per rigenerare un luogo che ha formato generazioni di fermani e che dopo il sisma del 2016 si temeva perso per sempre. Ma, ed è quello che sta accadendo con il Murri, mentre si pensa al nuovo, il polo scolastico in via Salvo D’Acquisto, non bisogna mai dimenticare il vecchio.
“Un grande lavoro che crea un modello per altri contenitori. Un esempio virtuoso di sostenibilità di luoghi che pian piano stiamo recuperando” prosegue l’assessora alla Cultura. Diventerà un housing sociale, un ostello per i giovani, un luogo che viva nel contemporaneo con momenti culturali anche musicali. “Ci sarà una programmazione ben studiata, che mira a un target preciso. E lo faremo puntando anche sulla formazione, che immagino legata ad arti e spettacolo. Le idee non mancano e con l’Agenzia res le stiamo condividendo”,
Perché una dele fortune è proprio il partner privato, la cooperativa Agenzia Res. E non solo, visto che del gruppo che ha vinto il progetto fanno parte anche Wega, l’impresa sociale di Amandola guidata da Domenico Baratto, Avanzi (Sostenibilità per Azioni srl) e Banca Popolare Etica. Che sia un luogo speciale, lo si evince anche da uno dei passaggi di Stefano Ranieri, volto di punta dell’Agenzia nel Fermano: "in questo spazio polifunzionale è presente anche un bar/bistrot aperto tutti i giorni, tranne la domenica, da mattina a sera che durante gli aperitivi proporrà anche jam session musicali anche con il conservatorio”.
perché questo deve essere spazio Betti, come ricordano i politici, un luogo di contaminazione capace di dare più risposte. "Non c'è rigenerazione senza servizi” riprende il dirigente comunale alle Politiche Comunitarie e Progetti Speciali Giovanni Della Casa, che con i suoi uffici ha saputo ottenere risorse dal Dipartimento della funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tutti felici, giustamente, perché dentro quelle sale si vede il futuro, che potrebbe davvero creare una fucina di talenti in settori su cui, tra l’altro, la regione Marche sta puntando tantissimo, come il cinema. “La nostra città può davvero essere il luogo per una formazione di alto livello che poi può cantare su un palcoscenico come il Teatro dell’Aquila”.
