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Fermana, un cambio tira l'altro: silurati i giocatori senza anima e il tecnico delle giovanili. Messaggio agli acquirenti: nessuno si è arreso

30 Novembre 2023

FERMO – Mancano poco più di 48 ore al testa coda più difficile. La Fermana sfiderà la Torres, alle 14 di domenica.

I sardi, contro ogni previsione, sono primi in classifica con 36 punti e una sola sconfitta. Tanti gol segnati e pochi subiti, il che rende il compito dei canarini ancora più complesso. Una sfida nella sfida è quella con l’ex che ha lasciato un ottimo ricordo, Manuel Fischnaller. Per il bomber di Bolzano, l’anno scorso uno dei pupilli di mister Protti, già sei gol. E proprio con Protti avrebbe volentieri proseguito, ma l’estate ha fatto franare tutto. Chissà domani come giocherà, se con il cuore, lasciato a Fermo, o con la testa.

La Fermana arriva a questa delicata partita nel modo peggiore. La società sta cercando di ridarsi una organizzazione e Andreatini prova a mostrare lo scettro del comando. Lo rotea dove ritiene opportuno. Il primo colpo è arrivato su tre giocatori, “che non sono fuori rosa ma non fanno più parte del progetto”. Tradotto, si alleano come tutti, ma non vedranno più il campo: Calderoni, Laverone e Padella. “Forse c’è chi è abituato a squadre più ricche e magari organizzate, ma di certo qui qualcuno non è abituato alla Fermana, a quello che serve dare quando si gioca al Recchioni” ha tuonato il direttore sportivo.

Ma non bastava questo. La società ha fatto un ulteriore step, cambiando responsabile del settore giovanile. Un altro cambio di direzione dopo quanto deciso mesi fa, prima della rottura con l’amministratore Scheggia. La testa di Leonardo Vessella era stata chiesta con convinzione, ma i Simoni decisero di proseguire con il tecnico. Oggi il cambio. Un po’ come accaduto con Bruniera e Protti o lo stesso Andreatini. È un continuo rimangiarsi di scelte.

Ma questa è la strategia che si è scelta, speriamo condivisa con il consulente Tintinelli, per dare l’immagine di una Fermana nuova, più convinta e serena. Elementi fondamentali per provare a trovare i famosi compratori. Che i Simoni attendono, anche perché si sono resi conto di cosa significhi davvero gestire una società di calcio. Un conto è la incredibile passione che li muove, un altro è dover coprire ogni voce economica, senza mai dimenticare il debito che la società si porta dietro. Un debito di cui erano ben consapevoli, visto che nel board siedono da anni.

Se la riorganizzazione tecnica funzionerà, forse non lo si capirà domenica contro la capolista, ma potrebbe essere la base per lavorare quantomeno bene. L’importante è che la decisione di spostare dal campo alla tribuna i tre esperti giocatori apre dei buchi nella gestione di Protti, ma forse è anche il modo per mettere in campo quei giovani che garantiscono anche entrate economiche.

Nel mentre, c’è la partita con i tifosi. Nervosi, ma ancora vogliosi di tifare e spronare il mondo canarino. Basteranno? Come ha detto in diverse interviste Fischnaller, giocare al Recchioni dà una carica speciale. Se i tre big scelti questa estate non l’hanno capito, magari sapranno sentirlo gli undici che capitan Giandonato guiderà, come sempre, sul prato verde dominato dal duomo.

r.vit.

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