FERMO – Che cosa sta accadendo in casa Fermana? Lo scambio di epistole tra il main sponsor Maurizio Vecchiola e la dirigenza non ha sortito l’effetto sperato. Visto che, alla fine, anziché il piano programmatico chiesto da Vecchiola sono arrivati i saluti di Umberto Simoni che lascia il ruolo di presidente.
Altro che programmazione in tempi rapidi. Il tempo di chiudere la stagione, con la permanenza in serie, che i canarini si ritrovano sull’orlo del precipizio. Tutto ora è nelle mani del direttore generale Fabio Massimo Conti.
La scelta di Simoni è un mix tra un atto dovuto e un messaggio forte alla piazza: è ora di dimenticare Battipaglia. Questo concetto torna spesso nelle parole di Vecchiola e di chi negli ultimi anni ha dato anima e soldi per riportare la Ferman dove merita di stare, nella terza serie del calcio professionistico.
Solo che il Covid ha minato la serenità di tutti e anche Simoni si rimette in discussione: “La mia famiglia resta saldamente al fianco della Fermana come avvenuto in queste ultime stagioni ricche di soddisfazioni per i nostri amati colori” è il primo messaggio che sembra illudere tutti, facendo pensare a un futuro tranquillo.
Illude, perché poi arriva la botta: “Il mio mandato di presidente viene rimesso a disposizione della società dopo l’ennesima importante stagione. Saranno poi i soci a prendere la decisione più giusta per il nostro futuro” conclude.
Insomma, con i tempi sempre più stretti, in attesa che dalla Federazione arrivino i messaggi attesi, come l’azzeramento o la riduzione della fidejussione da 350mila euro, la Fermana si ritrova senza presidente e con il ‘patron’ in dubbio se non verrà presentato un piano di costi credibile nel giro di qualche settimana. Sempre che, in questo quadro, non torni in auge Rosati con la sua cordata.
r.vit.