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Fermana avanti piano. Intervista a Riolfo, il mister del centrocampo a tre. "Giochiamo alla pari? E' il risultato che conta"

6 Ottobre 2021

FERMO – Passano i giorni, Mister Riolfo come procede la conoscenza con il mondo Fermana?

“Giorno per giorno aumenta, nelle convenzioni, nella trasmissione di pensiero, nella volontà di fare e di collegarsi uno all’altro. Vedo risposte quotidiane. Pian piano cerchiamo di metterle in campo”.

Pregio e difetto che ha colto?

“Una grande volontà e disponibilità, consapevolezza dei mezzi. Ma chiaro che si sente la pressione, c’è un limite di autostima dovuto alla situazione”:

L’errore così diventa un macigno.

“È il calcio. C’è il momento che cambia tutto. Bisogna rimanere equilibrati, consapevoli del lavoro che stiamo facendo”.

Lavoro e allenamenti, pochi per le troppe partite giocate?

“Sarebbe un alibi parlare di questo. Conoscevo il momento e conoscevo il calendario. Tutto queste cose qua fanno parte della normalità, vanno messe da parte e bisogna lavorare al meglio nei tempi che abbiamo”.

Dopo il derby, autocritica per aver usato gli stessi giocatori in tre giornate?

“Non, scelte che rifarei”.

Avversari non superiori, è evidente. Questo lascia più rabbia o fiducia?

“Il risultato è quello che determina. Però ci dà la convinzione di avere i mezzi per affrontare le partite e la fiducia di ottenere i risultati. Parallelamente dobbiamo crescere nel lavoro”.

Mordini mezz’ala è una scelta?

“Potremmo entrare nei moduli, nelle situazioni, negli adattamenti. La stampa si può divertire, ma i moduli sono elastici e si legano ai giocatori. Cambia poco, Mordini era un interno che poi si muoveva sulla linea esterna. Spesso c’è la pressione che cambia i movimenti. Il centrocampo a tre sta funzionando, chiaro che se cambio ogni cinque minuti farei io stesso confusione”.

Ginestra serve allo spogliatoio?

“È sano lo spogliatoio. Lui ci deve e doveva dare qualcosa in più perché sa bene cosa significa essere della Fermana e a Fermo. Non è un limite di Moschini ma un in più di Ginestra che si inserisce all’interno di una squadra che prende sempre meno tiri”.

Frediani in mezzo al campo ce lo vede o resta una punta?

“Può fare tutti i ruoli, dall’esterno all’interno. Probabilmente a livello fisico si trova meglio in un posto più che in un altro. Per cui diamogli tempo di recuperare al meglio la forma”.

Come sta Marchi. È pronto?

“Intanto è rientrato in gruppo. purtroppo quando è sceso in campo e abbiamo fatto gol. Sentire il campo era importante”.

Nepi?

“Deve crescere, ci conto su di lui. Ma nell’atteggiamento deve fare molto meglio. Sta lavorando bene, con impegno e applicazione, si ricaverà i suoi spazi”.

E ora il Siena, prima big di fronte.

“Sono stati costruiti per fare bene. La Fermana ha la forza per contrastarla, non ho dubbi. Rispettiamo l’avversario ma voglio grande impegno, senza tralasciare nulla in campo”.

La società è compatta?

“Sostegno lo sento, mi hanno preso da poco, sarebbe drammatica altrimenti (sorride, ndr). Il confronto è quotidiano, come penso sia stato con Domizzi. Il segreto è avere fiducia reciproca, a ogni livello per trovare spunti costruttivi. Non soffermiamoci sul singolo errore. Sappiamo che la Fermana ha una stagione in cui dovrà lottare. Da qui a fine mese ci sono un mare di partite, quindi pazienza e avanti tutta perchP potrebbe cambiare ogni percezione”.

Raffaele Vitali

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