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Ex Fim, la partita si sposta in tribunale. Franchellucci: "Il nostro volere è chiaro: demolizione e ricostruzione"

8 Gennaio 2023

PORTO SANT’ELPIDIO – Ex Fim senza pace. “Ma di certo non per mie responsabilità” chiarisce subito il sindaco Nazareno Franchellucci. “Parliamo di rapporti con la proprietà? Parliamo di linea comune? Non ho problemi a entrare nel merito” aggiunge mandando un chiaro messaggio al consigliere comunale di minoranza, Giorgio Marcotulli.

Partendo dal tema pubblico – privato, Franchellucci è chiaro: “Se c’è uno che ha puntato sul dialogo, sono stato io. E prima di me gli altri sindaci e amministratori. Ogni percorso e passaggio, anche con confronti accesi sullo sviluppo urbanistico, è stato frutto di un dialogo con la proprietà”. E su questo non accetta pensieri contrari: “Pensiamo all’accordo di programma del 2018, nato dopo 5 anni di lavoro”.

E allora? “Siamo favorevoli e d’accordo che la strada giusta sia quella di opporsi legalmente a quanto il documento del Segretariato dice. Ne abbiamo parlato il 30 dicembre in una intervista della Fim. Poche ore dopo una telefonata di Alberto Simonetti mi aggiornava sulla nota del Segretariato del Mic. Insieme abbiamo condiviso la necessità di fare opposizione al contenuto. Come poi la proprietà ha fatto”.

È dispiaciuto delle parole di Marcotulli: “Magari la prossima volta chiami la proprietà e si informi, perché il dialogo con il comune è continuo. Di certo non siamo noi che da anni parliamo di ‘favori’ come fatto dalla minoranza”.

Cosa accadrà ora? “Non siamo più dentro una questione di merito, è solo una questione tecnica. Il Comune il suo pensiero lo ha chiarito, anche al Sovrintendente, che ho più volte incontrato: eravamo contrari al vincolo fin dal primo giorno e favorevoli a sblocchi tecnici per fare la bonifica. Oggi, davanti all’Università Politecnica delle Marche e alla sua analisi che conferma che non ci sono condizioni per mantenere la cattedrale, ribadiamo che siamo favorevoli alla demolizione e ricostruzione”.

Questa coerenza il sindaco non la trova nella minoranza: “Di fronte ad associazioni che si sono mosse per il vincolo, troppi esponenti hanno mantenuto un atteggiamento accomodante, di certo non contrario”. Se c’è una cosa che ritiene abbia caratterizzato la sua amministrazione è il pragmatismo: “Purtroppo di fronte a percorsi definiti, ci sono interlocuzioni sovracomunali che stanno ancora rallentando l’azione. Per questo sono al fianco di Simonetti nell’opposizione a questo documento, chiaramente il tutto avverrà dal punto di vista legale”.

Il dato nuovo è che il documento del Segretariato è chiaramente contrario alla demolizione, ma “ancora una volta -ribadisce il sindaco - è un parlare non senza dire cosa fare di diverso. Siamo ancora al nulla”.

E ora? La proprietà che è l’unica istante legittimata a chiedere ha fatto opposizione. “Noi, ed è scontato, ripartiremo dal tavolo tecnico convocato già in passato, per valutare ogni mossa necessaria dopo il pronunciamento” prosegue il sindaco.

Per tutti resta ancora la domanda: chi è che deve decidere in maniera definitiva? “Qualsiasi persona intelligente oggi capisce che una proprietà che ancora ci mette la faccia, se potesse trovare una soluzione alternativa la troverebbe e attuerebbe pur di non fermare l’investimento”. Ma di alternative non ne esistono, almeno a oggi.

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