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Intervista. 'La mia Porto Sant'Elpidio'. Il bilancio di Franchellucci: in futuro? Mi vedo meglio in Regione. Ma ora penso a chiudere i cantieri

30 Dicembre 2022

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO – Sindaco Nazareno Franchellucci, partiamo dal domani. Si sveglia il primo gennaio 2023 con che prospettiva sapendo che stanno per finire i suoi dieci anni alla guida di Poeto Sant’Elpidio?

“Intanto penso che le elezioni non saranno prima di fine maggio, quindi ci sono tanti cantieri da far partire e da seguire. A cui tengo particolarmente. Quindi sicuramente con la voglia di amministrare al meglio fino all’ultimo giorno possibile, cercando di portare in porto quanto avviato”

Tutto qui?

“Parallelamente continuare il dialogo serrato tra gli alleati, Pd e liste civiche, per cercare il prima possibile di arrivare alla sintesi che ci permetta di lanciare la campagna elettorale”.

Quindi sarà un sindaco protagonista verso il voto, non come altri che escono di scena?

“A me piace continuare a impegnarmi nella cosa pubblica, poter restare a lavorare. Poi il candidato sindaco deciderà il ruolo in campagna elettorale migliore per me. Di certo non sarò in una ipotetica Giunta o presidente del consiglio comunale. Dopo dieci anni vorrei restare attivo, ma con tempi diversi”.

Ha bisogno di un break?

“È necessario ora. Ma di certo non lascio la politica. Continuerò pur non ricoprendo ruoli”.

C’è anche un partito da rifondare. Si vede in prima linea?

“Il nuovo progetto di Bonaccini mi piace moltissimo. Sono contento che gli amministratori locali abbiano trovato in lui la casa comune. Io, anche se più giovane, sono del gruppo Decaro e Ricci. Credo che sia una delle poche figure capace di rilanciare il Pd. Le idee sono fondamentali, ma sappiamo che il leader è necessario e deve saper comunicare”.

Poi c’è la vita privata, che lei ha consolidato iniziando una carriera da vigilie urbano.

“Prima di fare il sindaco avevo la mia partita iva. Quando fai il primo cittadino la trascuri. Ma ho sempre avuto una passione e vocazione verso il mondo della legalità. Sotto il periodo del Covid ci ho provato. È andata bene, ho puntato sui concorsi in Abruzzo per non creare problemi. Poi tutto è andato per il meglio e oggi lavoro sei ore al giorno e poi mi dedico totalmente alla mia città”.

Troniamo al sindaco, il 2022 che anno è stato?

“Finalmente abbiamo potuto riprendere a governare bene e a farlo appieno, sia con la macchina amministrativa sia in termini esterni. Pensiamo al riavvio di lavori per le scogliere emerse. Forse è la cosa che in assoluto di più mi portavo dentro. Ho passato notti ad ascoltare il rumore del mare che tutti sapevamo avrebbe fatto danni. Notti di ansia e tensione. Di tante cose che volevo fare, quella era il cruccio. È evidente che il clima è fuori controllo, quello che può tamponare i problemi va fatto”.

La città come sta?

“Abbiamo avuto una crescita di appeal incredibile. E abbiamo un terzo di spiaggia utilizzabile. Con il nord recuperato grazie ai campeggi, il sud limitato. Ora ci poniamo di fronte a una prospettiva di grande crescita. Migliora la spiaggia, migliorano i servizi, arriva la sabbia. E a tutto questo abbiniamo un lungomare che da anni è strutturato, ciclabile inclusa”.

Porto Sant’Elpidio merita di più?

“Quando festeggiammo il 65esimo anno ebbi il rimorso di non aver celebrato al meglio. Sembriamo sempre un po’ figli di nessuno, perché giovani. Mi ero detto che per i 70 anni avrei dato il dovuto risalto. Lo abbiamo fatto. Siamo giovani, ma orgogliosi del nostro stessuto cittadino. Le frecce tricolori restano una cosa indimenticabile”.

Pnrr e fondi, lascia una bella eredità?

“Andiamo dalla messa in sicurezza delle scuole alla digitalizzazione. E poi la riqualificazione del centro cittadino. L’avrei fatto comunque accendendo mutui, perché mercato coperto, Serafini e villa Murri andavano migliorati. Ora sappiamo che partono i lavori e non graveranno per niente sule casse comunali. Ecco una delle poche fortune che il Covid ha lasciato. Ci ha tolto due anni di amministrazione, abbiamo pensato a gestire fondi per l’emergenza e malattie, ma ora guardiamo al futuro. E lasciamo progettualità importanti”.

Sono modificabili i progetti?

“La risposta è ‘ni’. Noi andremo all’approvazione di tutti gli esecutivi e alcuni dovrebbero essere appaltati o iniziati entro giugno 2023. Quindi, meglio pensare a farli bene. Magari ci posson essere piccole modifiche compatibili durante l’esecuzione dei lavori”.

Gigli, ha fatto tutto bene?

“Soprattutto rivendico la forza di spiegare e di portare avanti l’acquisto generale e complessivo. Con le situazioni degli ultimi due anni, oggi avere una comproprietà avrebbe reso tutto più difficile. Lascio al futuro un luogo che, parte commerciale inclusa, sarà totalmente utilizzabile a breve”.

Ha mai temuto tra esposti e denunce dei problemi?

“Dico no, sinceramente. Non ho mai fatto forzature o fughe i avanti insieme con gli uffici: mai azioni contrarie alla norma e alla legge. Purtroppo c’è stato un dialogo molto complicato con alcuni enti, come agenzia del demanio e con alcune sovrintendenze. Percorsi molto difficili da far comprendere fuori”.

Sindaco, c’è sempre la Fim. La città ce la farà mai?

“Deve cambiare qualcosa a livello sovracomunale. Emergono evidenze tecniche che dicono che la cattedrale così come è irrisolvibile. Non si può bonificare, si attende a giorni la pronuncia dal segretariato della Sovrintendenza. Spero venga data una indicazione chiara. La proprietà è pronta. Era un cruccio di Mauro De Angelis, che ricordo con stima, spero davvero riesca a portarlo avanti la nuova dirigenza. Lo diceva sempre: ‘voglio sistemare quell’area’. Lo voleva per sé e per la città”.

Ha mai pensato di essere il sindaco della fusione con Sant’Elpidio a Mare?

 “Tanti ragionamenti. Ma è una di quelle cose che il Covid ha totalmente levato dagli ordini del giorno. Pensavamo con Terrenzi di affrontare la questione durante i secondi mandati. Ma serve una visione dello Stato su questo argomento”.

Economia, da possibile centro del lusso a spettatori di insediamenti in altri comuni. Un insuccesso?

“Varie griffe qui avevano provato a chiedere. Facemmo anche alcune valutazioni, anche per l’area Ligmar, dove eravamo pronti a modificare il Prg. Avevano bisogno di superfici di un certo tipo. È forse arrivato il momento, dopo il masterplan del 2018, di mettere mano al Prg e di avviare un ragionamento in provincia molto importante. Noi oggi determinate prospettive di sviluppo di alcune aree non possiamo farle anche volendo. Il Ptc ha posto limiti enormi nel 2010. Noi, che abbiamo solo 18km2 di dimensione, siamo moto bloccati”.

Il turismo sarà l’oro della città?

“Nel 2013 lo dissi: bisognava fare rete per sviluppare la ricettività diffusa. Qualcuno rise, oggi è così. Una marea di elpidiensi hanno ristrutturato appartamenti e portano avanti micro attività, bravo Alesi e il suo gruppo in questo a fare squadra. Questa è una prospettiva anche di riqualificazione. Questa città è amata da chi ci viene”.

Franchellucci, lei ha solo 38 anni, dove vorrebbe essere in futuro con un ruolo: Roma, Bruxelles o Ancona?

“Sono più un amministratore che un politico. Quindi punterei sulla regione” conclude con il solito sguardo fiero, sereno e determinato.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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