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Espropri e progetti: 10 milioni per fare di Rubbiano la perla dei Sibillini. "Albergo diffuso e glamping a Montefortino"

30 Dicembre 2021

di Raffaele Vitali

MONTEFORTNO – Incastonato tra le montagne, tra la Prioria e la Sibilla, c’è una piccola frazione, per molti quasi un paesino, fatto di vecchie case, di pochi residenti, ma di tanta passione per quel che c’era, pre sisma, e per quel che si spera ci sarà. È Rubbiano nel comune di Montefortino. Un angolo di Sibillini, porta di accesso alla Gola dell'Infernaccio e all'eremo di San Leonardo, entrato di diritto nelle cronache per il nuovo progetto di recupero pensato e deliberato dal comune guidato da Domenico Ciaffaroni che comporta una lunga serie di espropri o accordi in bonis.

Sindaco Domenico Ciaffaroni, partiamo dal consiglio comunale del 23 dicembre?

“In realtà partirei da più lontano. Quando è stato costituito il Parco, inizio anni ’90, misero a disposizione una serie di fondi per strutturarlo. Allora, ero assessore, decidemmo di puntare su Rubbiano, cuore dei Sibillini. Quel progetto fu finanziato in minima parte, con 1,7miliardi, obiettivo 5B, e realizzammo una serie di interventi. Pavimentammo e realizzammo i sottoservizi e recuperammo il rifugio di Rubbiano, al tempo un vecchio rudere”.

Quindi Rubbiano perno del turismo già dagli anni ’90?

“Lo è nei fatti. D’estate abbiamo sfiorato anche le mille macchine. C’è un reale problema organizzativo. Al tempo era previsto un camping, l’acquisto di due rifugi e anche il parcheggio, realizzato poi in minima parte e poco utilizzato”.

Ora il maxi progetto da dieci milioni di euro che vuole cambiare volto alla frazione. Fondi certi?

“Con il Cis, insieme a Sarnano e Ascoli Piceno, abbiamo pensato di riprendere la vecchia idea, riattualizzarla e migliorare tutto. Partendo dai flussi alla gola, che vanno gestiti. E poi fare di Rubbiano un albergo diffuso. Ci sono tanti edifici, alcuni puntellati nel 1997, altri dopo il sisma del 2016. Ci sono edifici fatiscenti o abbandonati. Noi li vogliamo recuperare e farne luogo di ricettività. Un albergo diffuso”.

Come ci riuscirete?

“Strategici erano i casali in alta montagna, da trasformare in piccola ricettività, penso alla valle dell’Ambro. E sono nel progetto Per Rubbiano vogliamo ampliare il parcheggio, mettere a disposizione una mobilità sostenibile per arrivare all’interno della gola e magari fino a Capotenna. Parliamo di mobilità elettrica, magari un piccolo trenino in stile Svizzera. E poi un glamping insieme con il recupero dei vecchi edifici trasformandoli in albergo diffuso, una ricettività compatibile. Ma c’è bisogno di mitigare il rischio, parliamo di un R2”.

Cis prevede proprietà pubbliche, da qui gli espropri?

“In realtà lo prevede il Pnrr. Da qui la necessità degli espropri che non vanno a colpire di certo i terremotati. Ci sono alcuni proprietari che non sono d’accordo, ma pochi se consideriamo che sono oltre 50. Quello che voglio far capire è che non abbiamo toccato nessuna casa con schede Aedes in corso. E non abbiamo neppure dichiarato la pubblica utilità sugli edifici in cui ci abitano. Può succedere che serva al progetto un pezzo di terreno anche loro, essendo tantissime particelle in quell’area, per realizzare il parcheggio. Ma anche per questo ci sono trenta giorni per le osservazioni dopo l’atto del 23 dicembre”.

Ma la ‘rivolta’ social su Rubbiano?

“Forse non abbiamo spiegato bene, ma il progetto ha un solo obiettivo: far vivere questo territorio e questo comune. dobbiamo vivere di turismo e il glamping, ad esempio, va verso una richiesta del territorio. In questo modo riporteremo i giovani in montagna. A Rubbiano vivono quattro persone, tutte anziane. Questa è una occasione. C’è chi ha realizzato case di riposo o piscina, secondo noi e Sarnano questo è lo sviluppo”.

Tempi rapidi?

“Tutto deve essere fatto velocemente. Per questo non abbiamo condiviso il piano come avremmo voluto. È assurdo parlare di land grabbing, qui parliamo di rinascita e crescita. Tra trenta giorni si torna in Consiglio, le osservazioni pertinenti saranno recepite e comunque ognuna valutata. Cessioni bonarie, con premialità, ce ne sono, altrimenti scatteranno gli espropri”.

Ma espropri a fine turistici sono davvero ‘pubblica utilità’?

“Per accedere i fondi, serviva la proprietà degli spazi con fine di pubblica utilità. Come me hanno fatto Sarnano e anche altri comuni. Questo è un intervento organico e complesso. L’atto viene pubblicato su giornali e Bur, poi è stata mandata la raccomandata. La pubblica utilità è anche turismo, è rinascita di un territorio”.

Gestione in futuro?

“Una volta realizzato l’albergo diffuso, ci sarà una gara pubblica. Ma il progetto prevede di più, a cominciare dalla costruzione di un brand dei Sibillini”.

Obiettivo finale?

“Avere a diposizione tra gli 80 e i 100 posti letto. Una massa critica per poter davvero diventare un riferimento. Dormire sotto la Sibilla o sotto la Priora sarà qualcosa di unico. Il sisma rischia di ricostruire borghi abbandonati, noi invece ricostruiamo il futuro”.

Sindaco, tante critiche per questo progetto.

“Penso di svolgere il lavoro per cui sono stato eletto. Non basta mettersi a cambiare le lampadine, che tra l’altro ho messo led in quasi tutto il comune, come non è amministrare solo tappare buche, eppure 275mila euro per depolverizzare la provinciale fino al termine del paese li ho stanziati. Un sindaco non può fare solo quello, deve avere una visione che porti vantaggi ai suoi cittadini”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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