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Erosione e scogliere, Porto Sant'Elpidio senza pace. "Soldi per il primo stralcio, non per la difesa della costa nord"

9 Marzo 2021

di Francesca Pasquali

PORTO SANT’ELPIDIO - Ogni volta che il cielo si rabbuia il mare s’ingrossa gli chalet di Porto Sant’Elpidio sanno che devono cominciare a preoccuparsi. Lo sanno da anni, soprattutto quelli della costa sud.

Come sanno che, quando il mare si ritira, devono mettere mano al portafoglio per riparare i danni. Così, anno dopo anno, mareggiata dopo mareggiata. Perciò, la notizia che la Politecnica delle Marche ha terminato lo studio per le scogliere emerse è stato accolto come manna dal cielo. S

Significa che le progettazioni possono partire. Anzi, che sono partite. Ma, c’è un ma. L’ha spiegato senza tanti preamboli l’assessore Stefano Aguzzi. Il titolare della Difesa della costa in Regione è intervenuto a un incontro online organizzato da Confartigianato, con in testa la presidente del consiglio comunale Milena Sebastiani.

«La scontatezza del secondo stralcio non c’è. Intendiamo lavorare in questo senso, senza alcuna interferenza politica, ma, ad oggi, non ci sono fondi assegnati per il secondo stralcio, se non 240mila euro per la progettazione», ha detto. Aguzzi che il 19 febbraio si presentò a Porto Sant’Elpidio per un incontro con gli operatori senza chiamare l’Amministrazione.

Tornando alle scogliere, dato per certo il primo tratto, da sud agli chalet Veliero e Tropical, il problema si sposterebbe sul secondo, quello più a nord. «Non serve un tecnico per capire che lì si creerà un problema, se entro qualche anno l’opera non sarà completata», ha spiegato Aguzzi.

Dei 4,5 milioni per le scogliere emerse (a cui se ne aggiungono altri 2,9), una parte servirà per «un grande ripascimento per mitigare l’impatto sulla costa nord». Che, per adesso, resterà comunque scoperta. «Dei 400mila euro di cui disponiamo per la progettazione di opere a difesa della costa, 240mila sono state assegnate a Porto Sant’Elpidio. Vuol dire che la Regione ci tiene», ha aggiunto l’assessore.

Incassa il risultato a metà Nazareno Franchellucci. «Dopo tanto tempo di attesa, ora c’è una modifica del piano di difesa della costa, ma soprattutto la conclusione di uno studio che sta permettendo di iniziare la redazione del progetto definitivo ed esecutivo», le parole del sindaco che, nel pomeriggio, si sentirà con i tecnici della Regione per fare il punto sul progetto. Che non richiederebbe la Via (Valutazione di impatto ambientale). Con l’ok della Regione, il Comune potrà appaltare i lavori. Che, però, non convincono del tutto Andrea Putzu.

«Lo studio fatto dall’università di Ancona – ha spiegato il consigliere regionale, facendo suoi i dubbi di Aguzzi – ha dato due possibilità: barriere a 180 o 250 metri dalla costa. Io avrei chiesto un terzo tipo di studio, a 80-100 metri. Perché, se le metti a 250, devi sbrigarti a fare il secondo tratto, altrimenti il resto, in poco tempo, potrebbe incorrere in un’erosione pericolosa».

Ed è proprio su quel tratto di costa, quello a nord – ha assicurato Putzu – che si concentrerà la Regione «per reperire altri fondi europei».

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