PORTO SAN GIORGIO – I temi sociali irrompono sulla campagna elettorale sangiorgese. E lo fano coni primi incontri extra presentazioni delle liste. Francesco Gramegna ha scelto Zerogradini, l’associazione impegnata nell’abbattimento delle barriere, Valerio Vesprini invece la Croce Azzurra, in prima linea nel supporto di chi ha bisogno di aiuto.
QUI GRAMEGNA
Lungo l’elenco le richieste dell’associazione che partono da un regolamento che definnisca una serie di azioni: “Più palchetti del teatro comunale per le persone in carrozzina. Liberare i marciapiedi di viale della Stazione dagli ostacoli che impediscono il passaggio delle sedie a rotelle. Sistemare i marciapiedi vicino ai semafori della Statale, che portano al piazzale del teatro. Un ascensore per il cimitero e un percorso a terra per facilitare il passaggio delle carrozzine. Livellare gli accessi agli scivoli, dalla strada al marciapiede del lungomare. Implementare i servizi della spiaggia libera in funzione delle persone disabili”.
Gramegna ha preso appunti e ha rilanciato: “Se vogliamo ottenere la Bandiera Lilla (il riconoscimento attribuito ai Comuni più accessibili), dobbiamo fare in modo che la città sia fruibile da tutti, il centro sarà anche completamente pedonale, per tornare a viverlo appieno. Tra l’altro, la pedonalità dovrà essere estesa anche ad alcune zone a nord e a sud”.
QUI VESPRINI
Il nodo chiave è la logistica, che è il vero cruccio della Croce Azzurra guidata da Gilberto Belleggia, insieme con la necessità di un punto bianco per decongestionare gli ospedali e di locali adibiti alla formazione di nuovi volontari. “Le istituzioni devono impegnarsi con questa realtà affinché possa esprimere al meglio la vocazione a cui essa è chiamata: assistere chiunque ne abbia bisogno” sottolinea Valerio Vesprini.
Che promette impegno: “Quello che si deve prendere a ogni cittadino deve prendersi con una realtà che ci sostiene e rende le nostre vite più sicure. Grazie ai tanti volontari e grazie a tutti coloro che nel silenzio lavorano affinché tutto questo sia possibile. Ogni sforzo lo dobbiamo anche e soprattutto a loro”.
